Nella pausa dal lavoro della mia compagna Agnese, ci incontriamo in una spiaggetta nel golfo di Cugnana per un <bagnetto>.
Io mi metto la maschera e faccio il <guardone>!
E' lì che conto le oratelle di pochi grammi e gli innumerevoli fasciati che popoleranno il mare del futuro.
A differenza degli altri anni alcune nacchere non sono piantate in verticale nella sabbia tra i ciuffi di posidonia, ma sono adagiate.
Dentro non trovo il mollusco e il guscio è vuoto!
All'interno di una nacchera, addirittura, trovo una oluturia che non sarebbe passata comunque attraverso l'apertura a valve allargate, evidentemente è entrata quando era di piccola taglia ed è ingrossata all'interno della nacchera.
Il fenomeno della moria perciò deve essere datato.
Oggi dopo la pescata, cappuccino e brioche, leggo che un protozoo portato dalle correnti attacca la Pinna nobilis fino a uccidere il mollusco.
Nei mari spagnoli la moria è in atto da qualche anno e non si è trovato nessun rimedio.
Credo poco che questo protozoo sia un killer moderno perché in profondità le nacchere sono ancora in buona salute e stanno morendo solo quelle nel basso fondo. L'alta temperatura dell'acqua a pochi metri dalla battigia, a mio avviso, favorisce il diffondersi di questo protozoo parassita (così l'hanno chiamato i biologi). Nello stesso spot s'incontrano una miriade di gusci vuoti delle ostriche che una volta incrostavano i rari scogli, quindi anche loro sono soggette allo stesso attacco ...
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