Vorrei raccontarvi un po’ com’è pescare nel mio lago in inverno, quando i subacquei che affrontano l’acqua a 6-8 gradi sono davvero pochi e il lago riacquista quel sapore selvaggio e incontaminato...
Giacca da 8mm, sotto muta smanicato, pantaloni, guanti e calzari da 5mm, bermuda sopra...
Molte specie lacustri in inverno vanno in un semi letargo (carpe, tinche), altre migrano a profondità inaccessibili (persico, agone).
Il basso fondo si spopola, con due sole eccezioni:
- il lavarello (Coregonus L.) si riproduce in pieno inverno, non appena la temperatura dell’acqua raggiunge gli 8 gradi (di solito a inizio gennaio). Le femmine depositano le uova nel bassissimo fondo ghiaioso per poi ritornare negli oscuri abissi (fondali di 30-50 metri) dove passeranno il resto dell’anno. Il divieto di cattura scade il 15 gennaio, data dopo la quale si può sorprendere qualche bell’esemplare ancora nel basso fondo esausto dopo la riproduzione. Sono pesci molto mobili e servono riflessi pronti e un fucile maneggevole. A me piace portare degli agguati partendo dal largo, rasente il fondo mi avvicino lento e silenzioso alla riva. Quando lo si incontra si hanno frazioni di secondo per sparare di solito...
- il cavedano anche in inverno frequenta con una certa continuità il basso fondo, soprattutto in condizioni meteo lacustri specifiche (leggero vento da nord, poca corrente, giornata di sole con perturbazioni in arrivo, luna crescente). La caccia al cavedano nel basso fondo è una delle mie preferite. I cavedani razzolano placidamente in piccoli gruppi prossimamente agli erbai, e sono famosi per essere i pesci più veloci e più diffidenti del lago (i cannisti lo insidiano a spinning o traina con terminali di diametro non maggiore a 0,1 mm, altrimenti lo vedono e si insospettiscono).
La visibilità in inverno è anche di 15 metri, quindi abbandono il saber 65 (ad eccezione della pesca al lavarello) e impiego un 90 (quest’anno il mio nuovo medi Jedi). Agguato misto ad aspetto tra le alghe del bassissimo fondo (1-3 metri) possono dare tante soddisfazioni anche in inverno. Non è raro incontrare esemplari di 2 kg, i più grandi raggiungono i 4kg.
La maggior parte dei pescatori subacquei lacustri in inverno si dedica alla pesca profonda del luccio che in questa stagione si incontra tra i -25 e i -35 (il record di profondità è una cattura a -46, e vi assicuro che a quelle quote in lago è buio pesto!). A volte quando sono in caccia si possono incrociare in caduta anche sui -20 a mezz’acqua. Le tecniche sono la caduta e l’agguato profondo, e sono le uniche circostanze in cui credo che in lago valga la pena usare un fucile lungo.
La trovo una pesca molto affascinante ma anche stressante quest’ultima... con il freddo opprimente è molto difficile abbassare la frequenza cardiaca, rilassarsi a dovere, e poi in profondità il neoprene diminuisce notevolmente il suo spessore... dopo un’ora e mezza di permanenza in acqua si è costretti ad uscire.... mentre nel basso fondo muovendosi continuamente ci si scalda, nella pesca fonda è agghiacciante ventilare immobili in superficie per quei lunghi minuti, ma devo dire che le emozioni più grandi il lago me le ha regalate in inverno e in profondità, dove senti in gelo fermarti il sangue, l’oscurità avvolgerti in quel paesaggio lunare, e ti senti impotente nelle mani della natura, e quando scorgi il pescione ti eri dimenticato che era per lui che sei sceso laggiù...
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