È un mio cruccio da sempre, ma una recente esperienza mi ha spinto a ulteriori riflessioni: stavo attraversando una piccola baia con arenile e basso fondo (8m) dirigendomi rapidamente verso la scogliera seguente. Mi sono sempre chiesto come catturare le varie mormore, occhiate e orate che si incontrano frequentemente negli arenili, e i vari esperimenti sono stati sempre fallimentari...

Ebbene mentre attraverso la baia scorgo sotto di me sul fondo due orate che gironzolano in cerca di qualche boccone nella sabbia. Subito proseguo per la mia strada, memore dei fallimenti passati in queste situazioni; poi all’improvviso decido di provarci…

Le orate non sembrano minimamente disturbate dalla mia presenza, sono proprio sotto di me e continuano imperterrite la loro tranquilla ricerca. Sono ben zavorrato e semplicemente svuotando i polmoni, senza capovolta scendo in caduta a foglia morta. Con mio grande stupore nessuna delle due orate accenna alla fuga, finché, arrivato a tiro, premo il grilletto… fulminata!

Effettivamente, riflettendoci meglio, ciò che si è differenziato rispetto ai miei tentativi precedenti sulla sabbia è proprio la caduta senza capovolta e senza movimenti bruschi.

Poco dopo ci riprovo su un branco di mormore, ma senza lo stesso successo: stessa caduta a foglia morta, ma le mormore si sono allontanate verso il largo prima che io arrivassi a tiro…

Mi piacerebbe sentire le vostre eventuali esperienze e strategie di caccia, se ne avete sviluppate, sulla sabbia…

Argomento interessante, è sempre stato oggetto della mia curiosità senza mai approfondirlo però.
Ho provato rare volte senza successo con le tecniche conosciute tra le rocce…e mi sono sempre chiesto come facessero altri pescatori a frequentare anche con successo le lunghe distese di sabia

Pesco spesso sulla sabbia e ho fatto della caduta una delle mie tecniche preferite.
Ci sono posti e situazioni in cui il pesce gira "al pascolo" in modo tranquillo. Normalmente questo avviene se il pesce si sta cibando. Diverso è se si sta solo trasferendo. Quando questo capita cerco di sostare qualche minuto sopra l'esemplare o il branco in modo più silenzioso possibile, pianeggiando in modo impercettibile, tenendo il fucile possibilmente all'interno della mia sagoma.
In questo modo, anche se il pesce ci ha scorto non ci percepisce come una minaccia e continua a cibarsi, abituandosi alla nostra presenza.
Tutto sta poi ad attendere il momento propizio, quello in cui mastica un boccone e pare intento e distratto da questa operazione.
Essenziale rimanere il più possibile sulla verticale, meglio se appena dietro, nella zona cieca del campo visivo del pesce. Affondare poi lentamente, silenziosamente, e avanzare solo all'ultimo il fucile per arrivare a tiro.
In questo modo ho sorpreso orate e grosse mormore anche con segmenti cortissimi, con grande soddisfazione.
Bisogna, come il maestro insegna, ricordarsi di "compensare" il tiro in caduta, che diversamente risulta spesso basso

Grazie della condivisione! Nessuno pratica con successo l’aspetto sulla sabbia?

Non la pratico da anni ormai...ricordo però che ero solito, avvistati branchi di mormore o cefali, fare una lenta discesa appostarmi sul fondo è smuovere la sabbia creando sospensione in torno a me.Questo attirava i pesci nella mia direzione e nascondeva la mia sagoma e spesso arrivavo al tiro con successo.

Ne scrivo sul mio libro ...

Si, ho letto quella parte con molto interesse Giorgio! È proprio da cacciatori nati pazientare per 10 minuti celato da un sacco di polietilene per attendere di arrivare a tiro di un orata

non immaginavo che anche nel lago ci fossero orate e mormore!
Il comportamento dei pesci varia ed anche il mio; i muggini in grossi branchi gli sparo in caduta, singoli li lascio perdere...
Orate e mormore ma soprattutto quest’ultime con l’aspetto .
Ma sulla sabbia cerco soprattutto sogliole e triglie se il fondale è basso .
Pesci che raramente pesco .
Giusto l’altro giorno ho visto un bel po di Ràzze, accompagnate sempre da almeno una sogliola.
Ho scoperto che tra l’altro sono un piatto tipico romano le ali di Razza.
Ma non gli ho sparato.

Il Mallo ha scritto:
non immaginavo che anche nel lago ci fossero orate e mormore!
Il comportamento dei pesci varia ed anche il mio; i muggini in grossi branchi gli sparo in caduta, singoli li lascio perdere...
Orate e mormore ma soprattutto quest’ultime con l’aspetto .
Ma sulla sabbia cerco soprattutto sogliole e triglie se il fondale è basso .
Pesci che raramente pesco .
Giusto l’altro giorno ho visto un bel po di Ràzze, accompagnate sempre da almeno una sogliola.
Ho scoperto che tra l’altro sono un piatto tipico romano le ali di Razza.
Ma non gli ho sparato.
ed hai fatto bene!!!! Il piatto di cui parli è tradizionalmente natalizio Pasta e Broccoli romaneschi (un cavolfiore verde tutto a guglie appuntite) in brodo d'Arzilla, appunto la Razza. Piatto che è facile comprendere POVERISSIMO quanto saporito; nella Roma papalina al popolo andavano i pesci di scarto dei preti e parlando di carni il QUINTO QUARTO che è costituito da trippa, testa, coda....
Parti di macellazione e pesci saporiti ma estremamente poveri che il clero lasciava al popolo, magnanimamente, magnannose aragoste, spigole e vitelli!!!!!

Ieri sera ho letto sul libro la spiegazione del motivo per cui la pesca in caduta è così efficace: si deve calarsi sfruttando la zona cieca dei pesci i quali hanno la parte superiore della cornea oscurata...

Ma, se abbiamo sempre detto che in generale i pesci non fanno molto affidamento sulla vista quanto invece sulle informazioni sensoriali provenienti dalla linea laterale, perché nel caso della caduta questo senso dei pesci passa in secondo piano? Sicuramente la “velocità non aggressiva” è determinante, ma siamo comunque una massa di 90kg che si muove verso il pesce, e nonostante ciò il pesce non si allarma...

Penso invece all’aspetto o all’agguato in cui ogni minimo movimento è percepito dal pesce e ne può scatenare la fuga...