Ho perso il conto delle settimane di mareggiate e come al solito quando passa troppo tempo tra una pescata e l'altra il mio subconscio di notte produce pescate oniriche improbabili
ma settimana scorsa mi sono ritagliato qualche ora tra una mareggiata e l'altra per tornare in acqua.
Di norma in inverno, almeno in Liguria, vorrebbe che si attendesse minimo 2/3gg perché la sospensione cali, ma le condizioni meteo sono di nuovo in peggioramento per cui azzardo l'uscita.
La visibilità come temuto non è delle migliori, ma ho un asso nella manica...il Saber 60/7.5! E' un fucile che ho preso proprio per queste situazioni, quando prevedo male le condizioni di visibilità o mi dò all'agguato "stretto" furioso.
Come spesso capita con il torbido il pesce sembra esserci, dico sembra perché vederlo è un'impresa, ma gli scarti della tanta mangianza ne fanno intuire la presenza, tuttavia in queste situazioni di mare il livello di attenzione dei pesci è notoriamente ai massimi livelli per cui ogni movimento deve essere misurato.
Durante una delle tante azioni d'agguato mi rendo conto che la mia velocità di avanzamento, che potrebbe esser non aggressiva se fossimo in altre condizioni, è cmq troppo veloce e mi viene alla memoria il titolo del libro del maestro: Aspetto dinamico al dentice.
Chiaramente siamo in tutt'altre condizioni, qui dentici neanche a parlarne, ma quel titolo accende la lampadina per farmi cambiare strategia...non agguati e non aspetti, ma aspetti dinamici, attese durante movimenti lentissimi, quasi degli agguati per inerzia.
Noto abbastanza presto che questo diverso approccio tranquillizza molto di più la mangianza che risulta assai meno nervosa e spero che mi indichi più chiaramente la direzione di arrivo di qualche bel pesce.
Qualche piccolo barracuda si fa infatti più curioso, idem qualche discreta occhiata, ma è inutile provare a sparare a questi pescetti, non voglio rischiare di bruciarmi la zona sperando in pesci più seri e fortunatamente durante un'appostamento verso il mare aperto la mangianza si schiaccia all'arrivo un di un piccolo siluro. Si tiene un po' lontano per il mio Saber 60/7.5, ma appena inizio ad inquadrarlo lentamente con il fucile mi nota e si incuriosisce accostando leggermente. E' ormai a 2/3 mt, ma la sua curiosità passa velocemente, come sempre con questo tipo di pesci, ed inizia a riallargare. Il mio braccio non può essere veloce quanto il pesce, ma il polso ci può provare, per cui ruoto leggermente il fucile nella direzione di fuga del pesce e sparo. Il tiro che ne uscirà, secondo me neanche se ci riprovo 100 volte mi ricapita
lo colpisco sulla placca branchiale dx e l'asta esce per 20cm sopra l'occhio sx, pesce immobile sull'asta...che cu!
A parte la dose di fortuna che mai male fa, questo Saber volutamente configurato in maniera forse non convenzionale con doppio Apro mi da quella confidenza di sparare in situazioni simili che prima non avevo!