Sicuro che io non sono Alessandro Martorana ma, se vi accontentate, vorrei comunicarvi le mie sensazioni.
Da noi imperversa il maestrale già da settimane ma lunedì tutto sommato a Candiani (Porto Pino) si poteva pescare con relativa tranquillità. L'ora era tarda, entro in acqua alle 9 del mattino: visibilità buona, leggera risacca e leggera corrente sul fondo, acqua decisamente freddina. Siccome non sono Maciste ho caricato gli elastici non alle ultime pinnette ma alle "penultime". Al primo aspetto il mare mi regala una bella emozione: sono circondato da un nutrito branco di saragoni e di orate intorno al chilo. Visione bellissima ma, ahimè, nessuno di questi sparidi pensa minimamente ad avvicinarsi. Lo fa una bella occhiata, pesce al quale non sparo mai ma, per l'occasione faccio un'eccezione. Tiro perfetto o quasi, la prendo alta sulla schiena, se ne va ferita. Penso che l'asta corta (alla quale non sono abituato) mi abbia in parte ingannato. Poco male. Intanto che mi sposto mi accorgo che il brandeggio è davvero eccellente. Su un ciglio di roccia aspetto fiducioso, in genere girano bei saraghi e belle corvine ma oggi nulla.... peccato. La parte più interessante della costa non la batto perchè un collega, entrato poco prima di me, la sta già percorrendo. Vado esattamente sul lato opposto, in controluce. E' una bella franata, con tanti massi. Percorrendo i tragitti subacquei la maneggevolezza del Saber è stupenda. Tento qualche aspetto finale ma non vedo quasi nulla. Un saraghetto che scappa via di coda fa le spese della mia voglia di testare un tiro lunghetto ad un bersaglio esilissimo: cucito dalla coda alla testa, un tiro pazzesco per precisione e potenza, l'asta si trascina letteralmente il poveretto fino a strattonare sagola dal mulinello, nonostante le tre passate di nylon, sto parlando di sei metri....
Dopo un po' ritrovo il branco delle orate, sempre distanti. Una piccolina si attarda, porge il fianco: centrata poco prima delle branchie, ancora con una sensazione di precisione e di devastante potenza. Gli elastici sono tosti ma ci sto facendo la mano. Solo una cosa non mi "calza" perfettamente, il calcio. Infatti per la mia mano (piccola) avrebbe bisogno di una ulteriore sfinatura. Altro agguato, aggiro un massone alla base e mi trovo una cerniotta. Mi fermo, non mi avvicino, voglio provare un tiro lungo. Lei ha uno scatto fulminante perchè la prendo nel trocone posteriore nonostante abbia sparato frontalmente. Ancora una volta resto davvero sorpreso, soprattutto pensando a cosa sarà quando tirerò le gomme alle ultime pinnette....
Quasi dimenticavo due ulteriori aspetti che mi hanno davvero colpito: il meccanismo di sgancio che è favoloso, dolcissimo e ipersensibile ed il rinculo quasi incredibile, assolutamente inesistente.
Un bel battesimo per il Saber, nonostante le prede di modeste dimensioni. Aspetto di avere occasioni più succulente ma l'arbalete è promosso a pieni voti. Peccato solo per l'impugnatura che trovo poco naturale ma magari il maestro, al ritorno da Tenerife, potrà aiutarmi a risolverlo.