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Il prelievo della pesca subacquea
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ARGOMENTO: Il prelievo della pesca subacquea
#85801
Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
La sostenibilità del prelievo della pesca subacquea si fonda sulla natura della predazione animale esercitata <direttamente> nell'ambiente nel quale vivono i pesci. Il pericolo è rilevato dai recettori sensoriali.
I recettori a distanza di questi animali ( recettori la cui percezione del pericolo dipende dalle informazioni degli organi sensoriali che individuano il predatore a una distanza di sicurezza).
Occhi, sistema acustico laterale, sistema olfattivo sono in grado di rilevare la presenza del predatore e di impostare strategie di fuga o di elusione che ha garantito la sopravvivenza di questi animali per centinaia di migliaia di anni da quando si sono evoluti dal loro antenato.

Diversamente, le altre forme di prelievo umano sulle popolazioni di pesci agiscono senza che gli organi sensoriali possano individuare il pericolo.
In sostanza pesca alla traina , palamiti, nasse, ecc. esercitano un prelievo dove lo <scontro> avviene sul piano delle intelligenze: quella dell'uomo e quella dei pesci.

I risultati nelle varie forme di prelievo perciò è nettamente differente: nel caso della pesca subacquea la maggior parte delle specie ittiche incontrate riesce a fuggire appena individuata la presenza del pescatore, mentre nelle forme del prelievo professionale si giunge spesso allo sterminio di massa di interi branchi di pesci soprattutto nelle specie gregarie che vivono in banchi.

La presenza del pericolo insito nell'amo , nel filo trasparente di un tramaglio, nell'esca dentro una nassa spesso non è avvertito dal pesce che tuttavia si sta evolvendo in un processo di identificazione dei pericoli nel quale sarà sempre in ritardo rispetto all'ingegno dell'uomo che trova sempre nuovi inganni.
Giodap
Giorgio Dapiran
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Ultima modifica: 10/03/2024 13:17 Da Giodap.


Funzione psicologica della caccia subacquea

Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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#85844
Re: Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
Sul Tube ci sono decine di filmati fatti con esche vive, calamaro/seppia/sugarello/cefalo....., trainate in tandem con una camera sub appositamente creata, waterwolf credo si chiami, che dimostrano che ricciole e dentici inseguono il pesce esca vivo e lo studiano, cambiando lato d'osservazione, guardandolo dalla parte superiore, poi dal di sotto, e spesso decidono di non attaccarlo. L'attacco avviene, molto spesso, dopo che le tanute iniziano a mordere l'esca. Vi si vedono calamari e sugheri che all'arrivo dei predatori smettono di nuotare fingendosi morti per ricominciare il nuoto appena la ricciola si allontana..... insomma c'è da imparare guardandoli.
lello59
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#85845
Re: Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
tutta sta tecnologia di telecamere, gps, ecoscandagli, fibre speciali per lenze e reti, gommoni teleguidati etc... etc... sta facendo diventare insensata l'attività di pesca. c'è un qualcosa di grottesco.
lucaotto
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#85858
Re: Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
Giodap ha scritto:
La sostenibilità del prelievo della pesca subacquea si fonda sulla natura della predazione animale esercitata <direttamente> nell'ambiente nel quale vivono i pesci. Il pericolo è rilavato dai recettori sensoriali.
I recettori a distanza di questi animali ( recettori la cui percezione del pericolo dipende dalle informazioni degli organi sensoriali che individuano il predatore a una distanza di sicurezza).
Occhi, sistema acustico laterale, sistema olfattivo sono in grado di rilevare la presenza del predatore e di impostare strategie di fuga o di elusione che ha garantito la sopravvivenza di questi animali per centinaia di migliaia di anni da quando si sono evoluti dal loro antenato.

Diversamente, le altre forme di prelievo umano sulle popolazioni di pesci agiscono senza che gli organi sensoriali possano individuare il pericolo.
In sostanza pesca alla traina , palamiti, nasse, ecc. esercitano un prelievo dove lo <scontro> avviene sul piano delle intelligenze: quella dell'uomo e quella dei pesci.

I risultati nelle varie forme di prelievo perciò è nettamente differente: nel caso della pesca subacquea la maggior parte delle specie ittiche incontrate riesce a fuggire appena individuata la presenza del pescatore, mentre nelle forme del prelievo professionale si giunge spesso allo sterminio di massa di interi branchi di pesci soprattutto nelle specie gregarie che vivono in banchi.

La presenza del pericolo insito nell'amo , nel filo trasparente di un tramaglio, nell'esca dentro una nassa spesso non è avvertito dal pesce che tuttavia si sta evolvendo in un processo di identificazione dei pericoli nel quale sarà sempre in ritardo rispetto all'ingegno dell'uomo che trova sempre nuovi inganni.


Faccio due considerazioni.
La pesca a livello amatoriale, che sia subacquea o fuori dall'acqua, ha la stessa connotazione di esercizio; da una parte il fucile, la sagola e l'asta, dall'altra la canna, la lenza e l'esca.
Se sei sotto il pesce lo vedi, se sei sopra lo devi intuire.
Sottolineo che deve per forza passare attraverso un elemento tecnico, in quanto l'uomo è ontologicamente tecnico per continuare a essere, per questo non è e non può essere considerato come un predatore uguale a gli altri.

Comunque sia l'impostazione è sempre di un'attrezzatura per un obiettivo.
Un pescatore amatoriale porta a casa un pesce, un pescatore di professione ne porta a casa 1000.
Il contrasto per me sta nella fattezza umana, e cioè nella giustificazione che il pescatore si deve dare in quello che fa.
Uccidere un essere vivente per suo divertimento quand'egli si proclama un amante della natura!
Qui sta tutto il "deinon" umano, la sua doppiezza e il suo essere a cavallo tra la possibilità del bene e la possibilità del male.
E nel pescatore questa contraddizione è molto forte perché se fosse realmente vero che ama e difende la natura, i pesci non li dovrebbe sparare a fucilate né li dovrebbe tirar fuori dall'elemento liquido con un ferro piantato in bocca.
Al massimo potrebbe fare "fishwatching"!
Nikke
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#85865
Re: Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
Nikke il tuo ragionamento da mutante pentito si scontra con la nostra natura: indiscutibilmente noi pescatori subacquei amiamo gli animali nella quasi generalità della nostra categoria, ma sono anche il nostro cibo!
La Natura è il leone che caccia la gazzella, è la mantide che preda l'insetto, è l'uomo che caccia il pesce.
Siamo animali onnivori e per milioni di anni ( compresi i nostri predecessori ominidi) abbiamo cacciato per sopravvivere.
Non fare in questo forum un discorso alla Mario Tozzi che sostiene <più che cacciatore Homo sapiens è stato una preda> quando pitture rupestri
degli ominidi del Pleistocene dimostrano che eravamo entrambe le categorie come quasi tutti gli altri animali.
Io pesco per mangiare ciò che catturo, quando supera il mio fabbisogno scambio l'eccedenza in una forma di baratto con amici e conoscenti ( oggi ho scambiato un barracuda con delle mozzarelle che produce il caseificio dal quale mi servo abitualmente).

Il significato di questo topic è : la pesca subacquea con fine alimentare è l'unica forma di prelievo ittico sostenibile!
Giodap
Giorgio Dapiran
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Funzione psicologica della caccia subacquea

Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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#85866
Re: Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
C'è da chiedersi: sostenibile per chi?

Siamo una razza molto presuntuosa, crediamo di modellare il mondo a nostro piacimento solo perché non abbiamo una "physis" che ci abiliti a stare al mondo.
Per questo non siamo animali onnivori come gli altri perché ci manca il primo elemento dell'animalità che è l'istinto.
E chi pensa di avere l'istinto predatorio capitombola in una mera illusione, perchè come dice Arnold Gehlen l'uomo è un "mangelwesen" un essere mancante di quella caratteristica preternaturale che è l'istintualità vera.
Giriamo sempre intorno al nostro antropocentrismo: pensare che riusciremo a distruggere il mondo è solo una mania di grandezza, una stupidaggine colossale.
Non ci riusciremo mai. Possiamo benissimo estinguere la razza umana e poche altre specie, connotando in questo di essere persino la specie più stupida mai apparsa, per questo semplice dato: in media ogni specie vivente è stata sulla terra per 5 milioni di anni.
Noi siamo qui da 450mila anni.
Ora ditemi chi scommette che riusciremo a restare per altri 4 milioni e mezzo per essere in media?
Nikke
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#85867
Re: Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
Nikke ha scritto:
Il contrasto per me sta nella fattezza umana, e cioè nella giustificazione che il pescatore si deve dare in quello che fa.
Uccidere un essere vivente per suo divertimento quand'egli si proclama un amante della natura!

Qui sta tutto il "deinon" umano, la sua doppiezza e il suo essere a cavallo tra la possibilità del bene e la possibilità del male.
E nel pescatore questa contraddizione è molto forte perché se fosse realmente vero che ama e difende la natura, i pesci non li dovrebbe sparare a fucilate né li dovrebbe tirar fuori dall'elemento liquido con un ferro piantato in bocca.
Al massimo potrebbe fare "fishwatching"!


Perdonami,
la considerazione è troppo semplicistica, la vita non è il bene e la morte non è il male, quando un predatore, noi compresi, toglie la vita non lo fa per fare del male ne dovrebbe ometterlo di farlo pensando di fare del bene, lo fa perché lo ritiene necessario. Si può contestare che nell'uomo moderno ciò sia del tutto pretestuoso, l'uomo moderno non ha realmente necessità per la sua sopravvivenza di "sparare a fucilate né...tirar fuori dall'elemento liquido con un ferro piantato in bocca", ma altresì innegabile che alcuni della nostra specie sentano questa remota pulsione, secondo alcuni figlia della ns storia originaria, non del tutto sopita e con una moderna etica di prelievo è per costoro giustificabile e ancor'oggi sostenibile.

Quando poco più sopra parlavi dell'uomo come un predatore diverso dagli altri, capace di utilizzare un'attrezzatura per un obbiettivo, mi è subito balenata per la mente l'immagine della lontra che usa una pietra per rompere i gusci delle conchiglie poggiate sulle loro pance oppure i primati che con l'uso di un rametto estraggono le termiti dai loro rifugi nella terra...certo che siamo diversi, ma come l'uomo è diventato sempre più "tecnico" per adattarsi e sopravvivere, anche gli altri esseri viventi per non estinguersi hanno dovuto trovare la loro dimensione evolutiva, talvolta anche con l'uso di attrezzi, sebbene non siano strumenti certamente che è possibile mettere a paragone diretto, tuttavia neppure loro hanno potuto evitare totalmente di evolversi.
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Per mar non ci son taverne
Braccia rubate alla pesca subacquea!
Affetto da male dell'oca cronico
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#85868
Re: Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
Nikke stai andando in OT ( off topic) con uno scritto, a mio avviso, delirante che non ha niente a che vedere con l'argomento del topic.
Se non sei d'accordo sulla <sostenibilità> della pesca subacquea scrivilo chiaramente e argomentalo!
Interessano poco le tue posizioni esistenziali e le tue previsioni sul futuro della specie umana, quindi, il prossimo intervento sulla falsariga di quelli precedenti sarà bannato. Non accetto che tu stia <sporcando> questo topic che ho postato per approfondire un tema che riguarda tutti noi e il futuro della nostra attività di pescatori.
Ci sono altri forum <opinionisti> dove puoi esprimere liberamente le tue credenze.
Giodap
Giorgio Dapiran
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#85869
Re: Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
Sono molto d'accordo sulla sostenibilità della pesca amaroriale, l'ho detto anche più su che "Un pescatore amatoriale porta a casa un pesce, un pescatore di professione ne porta a casa 1000."


So di essere andato OT ma ho voluto tentare lo stesso per dare un dato più ampio ai valori in gioco.
Se ho sbagliato chiedo profondamente scusa a chi ha dovuto farmelo capire
Nikke
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#85870
Re: Il prelievo della pesca subacquea 2 Anni, 6 Mesi fa  
Ringrazio il maestro per l'interessante argomento, a essere sincero da diverso tempo mi chiedo fino a che punto è lecito spingersi per ingannare/catturare la preda.
Di pesca amatoriale sopra l'acqua so ben poco, ma sono a conoscenza che esiste strumentazione elettronica che permette veramente di braccare pesci singoli di una certa mole, figuriamoci quando radunati in banchi.
Sulla pesca sotto l'acqua qualcosa so, e noto che c'è una estremizzazione in vari settori (fucili, mimetismo, quote operative,ecc) volta a forzare un prelievo che con le strategie canoniche da scarsi risultati.
Come non notare che i pesci in tana (a quote umane) non ci sono più!
Come non vedere che ci sono arbalete che grazie a sistemi carrucolati e demoltiplicati (che poco capisco, ma è un mio limite ) mettono in gioco fisicamente molti più centimetri di elastici spingendo aste pesantissime per prendere pesci che prima o poi si adatteranno nello stare sempre più lontani.
Per non parlare dei mimetismi estremi portati avanti da vari youtuber, altro che la scomposizione di immagine con macchie dorate inventata dal maestro circa 20 anni or sono;
Per non parlare della pesca in profondità fatta in assetto variabile, anch'essa ormai pubblicizzata abbondantemente su youtube.
E quando avremo levato cernie e dentici a 40 metri che faremo? Francamente non so!
Concludo che, secondo il mio modesto parere, delle volte in coscienza dovremmo fare un downgrade in vari termini fucili, quote ecc, perchè immancabilmente più ci spingeremo avanti e più il pesce si farà furbo, rendendo praticamente impossibile il prelievo (già di per se scarso) per i pescatori della domenica come il sottoscritto.
Gabriele73
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