Ritorno in mare
L’adattamento di alcuni animali alla vita sulla terraferma ha dovuto ridisegnare gli organi della respirazione e della riproduzione, ma ha conquistato molto spazio biologico.
Una operazione a largo raggio nel magico periodo del devoniano di indubbia efficacia nella realizzazione di nuove nicchie ecologiche e di un ampliamento della gamma delle forme di vita esistenti.
Appare inspiegabile al contrario lo sforzo evolutivo che ha visto tornare indietro, al mare, alcune specie dopo la riorganizzazione della struttura corporea che aveva visto la conquista “biologica” della terra ferma.
Balene e dugonghi sono tornati all’acqua ma continuano a respirare aria, non hanno percorso la strada inversa, quella di sviluppare delle branchie per respirare dall’acqua, sono diventati animali apneisti, come noi subacquei e non tornano sulla terra ferma neppure per riprodursi.
Ho citato solo due gruppi ma anche pinguini e tartarughe sono tornate inspiegabilmente al mare.
Esami genetici molecolari hanno dimostrato che le balene sono parenti stretti dei maiali e degli ippopotami, questi ultimi vivono comunque molto tempo in acqua e non se la sono sentita di fare il grande salto che invece hanno compiuto gli odontoceti attraverso molte forme intermedie descritte nel mirabile libro di Jerry Coyne “Why Evolution is True” di cui riporto l’interessantissimo grafico