Lello avevamo uno spirito d'avventura e un coraggio che ora è morto nelle nuove generazioni. Mi chiedo se sia morto per la vita condotta in una società opulenta, quindi cresciuti con una educazione tipo <metti la maglietta di lana> di giovani <bamboccioni> che vivono ancora nella casa di famiglia anche a 40 anni. O è proprio la società moderna che ha chiuso delle strade , delle opportunità. Una società italiana che ha ammosciato tutti ...

Potrebbe essere entrambe le cose; i bamboccioni stanno a casa dei genitori fino a 40 anni perchè la società moderna ha chiuso loro le strade. Oggi sta ai genitori stimolarli ad uscire, nonostante tutto. Una volta invece lo facevano da soli.

pantarei ha scritto:
Potrebbe essere entrambe le cose; i bamboccioni stanno a casa dei genitori fino a 40 anni perchè la società moderna ha chiuso loro le strade. Oggi sta ai genitori stimolarli ad uscire, nonostante tutto. Una volta invece lo facevano da soli.

...lo facevano da soli Xchè fra le generazioni c'era una "diversità di vedute" con regole e comportamenti tali che i genitori non li reggevi proprio ed appena avevi una minima possibilità di andartene lo facevi al volo
Adesso com'è? I figli ti trattano la casa come se fosse un albergo (con tanto di richieste particolari come a che ora uscire/rientrare Xchè loro hanno bisogno della casa libera o che carico fare alla lavatrice Xchè vogliono avere un certo indumento lavato per...) non parliamo di usare la tua auto che ormai non si aspettano nemmeno una risposta negativa (e così tu esci a piedi/bici e loro sono motorizzati)
Aggiungiamoci i problemi di lavoro/economici che nessuno può negare e poi hanno voglia di parlare di bamboccioni

Io non ho voluto dei figli: sia perché da rivoluzionario pensavo di avere dei problemi con la prole cresciuta in una società che contestavo, sia perché non ero animato da alcuno spirito paterno. Non ho mai approfondito l'argomento, nonostante mi sia trovato bene con i giovanissimi quando facevo l'allenatore di nuoto ( 15 anni tra i ragazzini), forse con la donna giusta ...
Per cui non posso avere l'esperienza di Sergio che descrive una generazione di <furbacchioni>.

Sono andato via dalla casa paterna a 24 anni quando frequentavo l'ultimo dei cinque anni di Ingegneria : ho trovato subito lavoro come istruttore di nuoto nella mia Società e come insegnante in un ITIS al corso serale dei lavoratori studenti ( non ci voleva andare nessuno).
Ora se non hai almeno il titolo di istruttore federale di nuoto è difficile trovare posto in una società di nuoto, mentre il mio incarico nell'Istituto Tecnico era stato assegnato dal Preside, incarico che ora è molto burocratizzato dal Provveditorato agli Studi.
Insomma la burocrazia chiude molte strade una volta più aperte.

Ricordo con terrore mesi e mesi di minestre Knorr liofilizzate provenienti dal magazzino di mio Nonno, defunto, che mia Madre razziò e mi mise da parte pensando, saggia donna, che magari," una sera che torni tardi, basta un pò d'acqua e un pò di parmigiano e vai a letto con qualcosa di caldo in pancia!" ancora oggi al supermercato quando le vedo mi si rizzano i peli addosso!!!!!
Spirito di sacrificio, accontentarsi di quel che c'era, che seppur poco era comunque qualcosa; un tetto sulla testa e una minestra calda . Soldi pochissimi, appena per pagare le spese e poco poco rimaneva ma siamo comunque sopravvissuti, siamo ancora qua, e forse è per questo che non ci spaventa il domani incerto: non sarà mai peggio della minestra Knorr!!

Lello, ho paura che ci stiamo avvicinando di nuovo a un periodo di minestra Knorr!

lello59 ha scritto:
siamo ancora qua, e forse è per questo che non ci spaventa il domani incerto: non sarà mai peggio della minestra Knorr!!

Avessi avuto solo le minestre Knorr a cui pensare ...io dai 15 anni in su ho sempre lavorato fra un anno scolastico delle superiori e l'altro Xchè l'unico stipendio lo portava mio padre operaio ed in 4 che abitavano in una casa in affitto i soldi non bastavano mai (questa la versione ufficiale...in realtà io credevo di farlo per i miei libri di scuola ed invece ho poi scoperto che servivano per comperare il motorino a mio fratello che è sempre stato il "cocco di mamma" ma questa è un'altra storia)
In effetti anch'io adesso non ho paura per me che ho sempre avuto le spalle grosse (e le mutande di lamiera ) ma per i giovani fra cui i miei figli che non hanno avuto la scuola di vita che ho avuto io
Vedremo!

Alfredo90 ha scritto:
Giodap ha scritto:
Quella di Alfredo è una scelta coraggiosa, in questo periodo ...
A La Spezia inoltre puoi continuare a pescare
Eh certo, e la pesca sarà l’attività principale, corredata da apicoltura, erbe officinali, orto e galline!
IN BOCCA ALLE API E AI BRANZINI , ALLORA!!!!!

il maiuscolo è d'obbligo

Lello

Ormai,sono già passati 2 anni ,da quando ho chiuso il mio ufficio,rinunciando a soldi sicuri e a vita frenetica ,per intanarmi in Sardegna.Ho quasi 60 anni,e non è stata una scelta facile,e quando vedo i ragazzi di 20 anni che si deprimono per il futuro,immaginate,da problematico che sono,cosa gli direi.Oggi ho una compagna Sarda,con cuoi stiamo costruendo su un grande terreno agricolo,una casetta in legno con tanto di orto fotovoltaico e pozzo.Insomma da laureato in giurisprudenza,con tanto di giacca e cravatta,adesso zappo la terra,poco olivi e ho iniziato da poco con le vigne.Conclusioni,oggi mi sento,finalmente Felice e staccato quasi totalmente dal sistema.Mangio pesce,calamari e tutto ciò che il mare offre a costo 0.La nota dolente che Mia Figlia di 26,anni,che vive in Campania,mi guarda come un extraterrestre .Oggi finalmente ,posso dire, che Vivo e non sopravvivo.

Bellissima realizzazione esistenziale!
Sei in sintonia con me e con Alfredo.