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Branzini in California
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ARGOMENTO: Branzini in California
#74881
Branzini in California 7 Anni, 1 Mese fa  
TITOLO:

"Branzini in California, Cronache da un mondo petrol-globalizzato"

Salve a tutti,

visto che di questi tempi qui a San Diego si pesca poco o nulla trovo il tempo per scrivere
un breve pezzo su una cosa che ho notato sin'ora qui e che sta diventando sempre
piu' frequente. Mi riferisco alla vendite nelle pescherie locali o di supermercati (e quindi anche ristoranti) del branzino mediterraneo d'allevamento.

Qui viene spacciata per una cosa "esotica" che dovrebbe invogliare il consumatore locale a compare per provare del pesce "nuovo" che essendo Mediterraneo, ergo deve essere una prelibatezza. Pesce mediterraneo fa rima con cucina sana e buona anche se poi non si sa assolutamente come cucinarlo qui per mancanza di cultura culinaria a parte rare eccezioni.

Prima premessa, qui si trova pesce (e altri prodotti marini) da tutto il Pacifico dall'Alaska al Cile dato che come vi sarete accorti viviamo in un mondo tutto oramai connesso e globalizzato, e il pesce non fa eccezione. Il che quindi non dovrebbe suscitare nessuna sorpresa. soprattutto se si ignorano, o meglio, si vogliono ignorare tutti i costi ecologici annessi (trasporto grandi distanze = alto tasso emissioni carbonio in atmosfera, ergo contributo al riscaldamento globale non indifferente). Ma a noi , HOMINES (POCO) SAPIENTES, non ci interessa molto il futuro che verra',
siamo nel vortice del TUTTO E SUBITO, HIC ET NUNC, a qualunque costo (ecologico e non.....)

Seconda premessa, il consumatore Americano, anche se vive a San Diego non ha la benche' minima idea dei pesci locali da poter distinguere da quelli che provengono da altri mari.
A San Diego, nella fattispecie, c'e' gente che arriva da tutti gli USA (esempio, Illinois) e che non ha assolutamente idea di che vive nelle acque "qua fuori" e che il pesce lo mangia solo nei FISH TACOS messicaneggianti pur non sapendo la differenza tra yellowtail e white sea bass per esempio. "Basta che se magna" direbbe qualcuno....

Avendo letto poi letto il recente saggio di Giorgio sui pesci e SPIGOLE EVASE alle Canarie, mi e' venuta ancora piu' forte la motivazione di scrivere qualcosa a riguardo.

Qui c'e' una catena di distribuzione chaimata WHOLEFOODS, carissima, dove tutto deve essere FRESH, ORGANIC (il nostro BIO, senza pesticidi), FAIR-TRADE (commercio equo e solidale), e via dicendo. Insomma, qualcuno direbbe, roba da "radical chic"....Tant'e'....
Questi dicono anche di battersi per la sostenibilita' dei mari, pesca responsabile, etc. etc.
Ebbene, WHOLEFOODS vende questi pesci a manetta pompandoli come roba ottima, genuina e
immagino "alquanto" sostenibile. Penso che io non debba aggiungere nessuna spiegazione sulla palese contraddizione "in essere". Immagino abbiate tutti gia' capito e ogni commento e' piu' che superfluo. Trattasi di primo mondo occidentale (molto poco) civilizzato che oramai vive in quotidiano, nonche' perenne, corto-circuito dove la teoria e la pratica e' da anni che non si incontrano, manco al bar sotto casa per il caffe' !

Io che conosco le specie locali e vengo dal Mediterraneo mi vedo bene dal comprare questa roba e cercare di consumare solo roba locale che prendo io o che trovo da comprare in periodi di magra.
Ma, da novello Diogene senza lanterna, osservo cio' che mi accade introno e annoto
nel mio taccuino interno (emozionale e razionale) e non posso fare a meno di
elaborare. Tutto cio' con grande sconforto e mesta rassegnazione per un mondo
oramai e', piu' che mai, partito per la tangente con biglietto di sola andata.

Molti pesci locali sono ottimi, yellowtail, halibut californiano, white sea bass, calico bass, tonni , e lampughe. Queste sono specie che caccio piu' o meno regolarmente e che consumo non appena posso. Per non parare delle cernie del Mar di Cortez prese lo scorso autunno, carni dal sapore eccellente e che nella tecnica di cattura fanno venire in mente il Mediterraneo. Roccia, agguato, caduta, franate, tane., e via andare.. Fondali dove MegaSaber e Saber 100 vanno alla grande,
posso assicurare.

Come ho appena detto, qui a parte chi pesca (canna o fucile), non esiste affatto una cultura consolidata del conoscere il pesce o comprare il pesce in pescheria locale e cucinare a casa. Qui non sanno manco dove si inizia...tutto roba fritta, fast food, street tacos (buoni per altro), e basta.La gente non conosce il pesce, le forme, i nomi, etc.. "Mancano le basi" direbbe un tale....

Questo che riporto qui e' un singolo esempio, molto semplice, di cosa voglia dire oramai vivere in un mondo "globalizzato" dove vivi a Djakarta e ti mangi la mozzarella di bufala di Caserta nel ristorante sotto casa. Questo e' un esempio del mondo "a crescita infinita" dove non esiste piu' un limite geografico ben definito, "tutto e' ovunque" perche' col petrolio a 50 $ al barile porti le fragole in Alaska e i salmoni ai Caraibi. Ho visto io coi miei occhi gli Inupiat dell'Alaska Artica mangiare carne di balena Bowhead (Balaena mysticetus) da loro arpionata nel Mar di Beaufort e berci succo d'arancia in cartone che arriva della Florida. Della serie: Quando la palma incontra il ghiaccio marino.....

Io devo ammettere che compro anche prodotti Italiani (Olio d'oliva) che arrivano qui, quindi sono oramai globalizzato anche io, anche se cerco il piu' possibile di consumare roba locale, pesce, frutta e verdura in primis. Ad esempio a volte compre l'olio d'oliva californiano anche se e' ancora e' piu' caro di quello Italiano, altra contraddizione in essere (prodotto che arriva da migliaia di chilometri meno caro di uno locale, corto circuito fra economia, ecologia, e termodinamica).....

I ristoranti poi hanno creato dei consumatori mostro, niente piu' stagioni, tutto ovunque.
A Las Vegas (nel deserto) hanno costruito un allevamento di gamberi apposta per soddisfare il fabbisogno dei ristoranti dei casino' locali. Non aggiungo altro......

Yvonne Chouinard, il fondatore della ditta Californiana Patagonia (che vende anche in Italia come in tutto il mondo....), dice che nella nostra epoca del consumismo usa e getta "riparare" un indumento e' un atto rivoluzionario. Io aggiungo che se mangiare "local" al tempo della globalizzazione "petrolizzata" e' altrettanto rivoluzionario, non riesco a immaginare quale sia la definizione per chi riesce ancora ad andare in mare con un pezzo di legno, un elastico e un arpione e tornare a casa con proteine marine per un po' di giorni.

Saluti
Manfredi
blackfin
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#74894
Re: Branzini in California 7 Anni, 1 Mese fa  
Grazie per questo "reportage" dagli States. Molto interessante.
Come sempre da un secolo ad oggi si vedono laggiù amplificate ed estremizzate le aberrazioni che sperimentiamo anche qui. Purtroppo anche qui ormai si è formato un consumatore urbanizzato/globalizzato che ha un rapporto col cibo totalmente alienato. Poiché alla fine di alienazione parliamo.
Tra i miei conoscenti, la maggior parte non ha idea delle stagioni di frutta e verdura, delle varietà di pesce, dei tagli dicarne...
lucaotto
Super Jedi
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#74895
Re: Branzini in California 7 Anni, 1 Mese fa  
Ringrazio Manfredi per il suo reportage dalla California che si integra col mio recente articolo <futuro triste della spigola>.

In effetti, all'estero si cerca di continuare la nomea della spigola d'allevamento come pesce della festa , come una prelibatezza che invece non è. I popoli mediterranei hanno una cultura storica per la cucina del pesce e già stanno rifiutando il pesce d'allevamento come la spigola e l'orata. Anche qui a Tenerife ho notato che si vende di più il pesce locale selvatico: l'abadejo (una specie di cernia di taglia piccola), la vieja (scaro) e i soliti tranci di atun o di wahoo. Vanno molto anche le triglie e pesci azzurri come la cavalla (una specie di lacerto).
Diciamo che il canario ha un palato spagnolo, quindi europeo e si sa districare molto bene tra i sapori dei pesci in cucina, basta andare nei ristoranti locali che servono pesce per rendersi conto del livello raggiunto nel prepararlo.

Una situazione diversa evidentemente si trova negli USA, dove secondo me la gente non sa mangiare, basta vedere quanti casi di obesità affliggono anche i giovani. Non credo che il pesce rientri nella dieta abituale dell'americano medio.
Giodap
Giorgio Dapiran
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