Scomparsa in mare, proprio durante un’immersione tra le tante che l’ha resa famosa: da domenica è dispersa al largo delle coste dell’isola di Formentera Natalia Molchanova, la più grande campionessa di apnea di sempre.

La nuotatrice russa, di 53 anni, si stava immergendo a 35 metri di profondità senza pinne con altre persone in un tratto di mare delle Baleari noto per le correnti. È successo domenica 2 agosto: quando i compagni non l’hanno vista risalire hanno chiamato i soccorsi via radio. Le ricerche, però, finora non hanno dato esito.

La scomparsa della Molchanova è stata confermata dal figlio, Alexey Molchanov, attuale detentore del record in assetto costante, e dalla Federazione mondiale di apnea. Lei è la presidente dell’omologa Federazione Russa.

Molchanova detiene il record del mondo di apnea statica con 9 minuti e 2 secondi e quello di profondità senza pinne, con 91 metri. Negli ultimi 12 anni, inoltre, ha vinto 23 titoli mondiali in diverse discipline di apnea.

Domenica aveva indossato la sua muta preferita, viola, e si era tuffata per un’immersione che per lei sarebbe stata una passeggiata, se non avesse incontrato qualche problema che le ha impedito di ritornare, molti pensano a una forte e improvvisa corrente. «Era una superstar di apnea, e tutti abbiamo pensato che nulla potesse farle del male», ha dichiarato Kimmo Lahtinen, il presidente della federazione mondiale di immersione in apnea, conosciuta come AIDA. Il figlio Alexey, che ha 28 anni, ha accettato di non rivederla più: «Sembra che rimarrà resterà in mare - ha detto - . Penso che le piacerebbe così.

(Parte del presente articolo , e' stato copiato dalla rivista online Dagospia).

Come per la morte di Audrey, la moglie di Pipin, di fronte alla notizia resto interdetto e mi chiedo se abbia senso questa disciplina estrema.
Per la pesca subacquea non ho avuto mai l'esigenza di portare ai limiti la mia apnea, ne ho voluto approfondire le tecniche di ventilazione. La mia finalità era <pescare>, da zero metri fino alla profondità nella quale la pesca è un piacere e non una esibizione.

Non tutte le discipline , ne viene colto il senso ed il motivo che spinge l'uomo a praticarle.
Pur trovandoci nello stesso ambiente , le finalità sono differenti.
Io ad esempio , non riesco a capire come ci si possa lanciare da un ponte , con un elastico hai piedi , o lanciarsi da un aereo con un paracadute.
E neppure chi , tenta di superarsi in velocità, con automobili , equipaggiate con propulsori di aerei , tentando il quarto di miglio , nel minor tempo possibile.
Eppure , quello che a me , risulta incomprensibile,altri , non vedono l'ora di praticarlo.
La disciplina dell'aria , e dell'acqua , meritano un attento rispetto ed attenzione , da una mocicletta in pista , sono più le volte che si cade ,e ci si rialza , piuttosto che quelle che si consumano in tragedia.
Lo stesso , si può dire per le altre attività terrestri .
L'acqua e l'aria non ammettono errori.
In acqua si annega , in aria , se un paracadute non apre , un deltaplano perde portanza, o un elastico si spezza , la morte la fa da padrona.i pochi fortunati , sia dell'aria che dell'acqua , che la possono raccontare , quasi sempre , o sono stati ripescati da attenti compagni , oppure hanno riportato danni cerebrali e fisici tali, da rendere la vita di tutti i giorni un problema.

La cosa che più mi fa rabbia e' che nessuno ne parla come dovrebbe... Solo qualche ritaglio di telegiornale nella migliore delle ipotesi per poi far spazio ad un ampio approfondimento calcistico, magari su cosa hanno mangiato a colazione i nostri calciatori... E' scomparsa la piu' grande apneista donna di sempre cavolo, meriterebbe piu' rispetto.

Il New York Times ha dedicato un'ampia pagina alla sua scomparsa

www.nytimes.com/2015/08/05/sports/natali...sing-near-ibiza.html

Forse immergersi in un punto noto per le correnti senza pinne da apnea non e' la migliore idea
devo dire, sono piuttosto sorpreso che gente con cotanta esperienza abbia sottovalutato questo fattore, sempre ammesso che sia quello la causa invece che un improvvsio malore avvenuto in profondita'.

Alcune settimane fa alle Isole Coronados davanti a San Diego abbiamo perso un ragazzo dell'Arabia Saudta che pescava con noi. La corrente e' aumentata e ad un certo punto non si poteva piu' pescare fuori dalla punta verso l'oceano aperto e tenere la posizione, siamo allora tutti rientrati alle barche, tutti tranne uno....Allora abbiamo iniziato la ricerca con due barche. PEr fortuna c'aveva una float line attaccata al fucile con due boe arancioni. Lo abbiamo ritrovato almeno un km se non due km sotto corrente....

Io per tornare alla barca ad un certo punto ho dovuto usare il kelp attaccato alle rocce delle isole,
pur essendo munito di pinne in carbonio, non aggiungo altro....

Regola # 1 : Per primo la sicurezza. Poi viene tutto il resto, pesca compresa...

Saluti
Manfredi