Secondo me è solo una presa per il culo...
Alla fine le acque interne sono contrallabili come la caccia terrestre...
Inoltre entrambe si paga una licensa ed in entrambi i casi ci sono immissioni di animali annuali e quindi chi pratica questo tipo di sport qualcosina trova....Ma a noi chi ci tutela?Immissione di specie ittiche non penso che se ne faranno mai...E se dovessero farle con tutti i pescatori di frodo sparirebbero il giorno dopo..
Quindi prima di fare un tesseramento devono risolvere i milioni di problemi che girano intorno al nostro mare....

Io pesco quasi esclusivamente nel lago di Garda,e ho sempre pagato la licenza.E' vero che vengono effettuate delle immissioni di pesce,ma da quattro anni che pesco in apnea più tutti gli anni precedenti da cannista,io non ho mai trovato un controllo da parte della forestale o della costiera.E vi assicuro che purtroppo anche nel Garda ci sono fior di bracconieri,e alcuni sono pescatori subacquei esperti,che vanno a pescare di notte o nei periodi nei quali i lucci fregano a riva (e sono momentaneamente vietati),e ammazzano femmine di 5,6,10 kg piene di uova.
Questo per dire che la licenza non è altro che una tassa in più,ma come è stato già detto,se non implica una maggiore rigidità nei controlli,tanto varrebbe pagarla come un qualsiasi balzello senza dover essere sottoposti ad esami sulla conoscenza dei divieti e delle specie.
E,tra parentesi,se dovesse in futuro servire la licenza in mare,spero venga unificata a quella per le acque interne,altrimenti mi tocca farne 2!

Dopo aver letto parecchio e da svariate fonti, la mia conclusione è che siamo troppo egocentrici.

Non Noi pescatori in apnea, ma proprio tutti Noi pescatori sportivi, pensiamo che dietro certe decisioni ci sia davvero un'intenzione di contarci per farci contare, ma la realta è che la Ns conta serve solo per capire quanto incidiamo o possiamo incidere su interessi veri di lobbies economiche realmente rappresentate e mi riferisco alla pesca professionale.

Volete una dimostrazione?

www.camera.it/470?stenog=/_dati/leg16/la...1111&pagina=s010

Mercoledì 11 novembre 2009 (ndr: audizione in commissione durata ben 10'!)

Comunicazioni del sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio, sull'accordo raggiunto in sede comunitaria sulla riforma dei sistemi di controllo dell'attività di pesca in Europa:

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca le comunicazioni del sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Antonio Buonfiglio, sull'accordo raggiunto in sede comunitaria sulla riforma dei sistemi di controllo dell'attività di pesca in Europa.

... [cut]

Mi riferisco al fatto che tutto il sistema comunitario spingeva, in qualche modo, ad una iper-regolamentazione delle imprese di pesca - quelle iscritte, con licenza, che fanno regolare fatturazione e che comunque contribuiscono al PIL nazionale - mentre non prevedeva, fino allo scorso 20 ottobre, alcuna regolamentazione per la pesca cosiddetta «ricreativa» o sportiva. La disparità iniziale era data dal fatto che in Italia vi sono 14.000 imprese di pesca iper-regolamentate e almeno un milione di pescatori non professionali (quindi sportivi o dilettanti) non regolamentati, che pure insistono sulle stesse risorse e sullo stesso mare.
Peraltro, questa è una dinamica tipica dei Paesi del nord, dove la pesca professionale esiste solo nella pesca industriale, mentre la stragrande maggioranza delle persone si limita a fare pesca sportiva, per lo più, alcune volte, mascherando una pesca di tipo industriale o professionale.
Il grande successo ottenuto è che per la prima volta si è stabilito, su sollecitazione dell'Italia, per regolamento comunitario, che la pesca sportiva va tracciata quanto e come la pesca professionale, anche perché sembra giusto che chi insiste sulle stesse risorse, sullo stesso indice di sostenibilità, debba comunque essere partecipe di un processo di emersione e di trasparenza.

La conta ha come ragione principe limitare la concorrenza proveniente dei paesi esteri che camuffando per sportiva cio che è professionale rischiano di creare un danno ai legittimi interessi alle Ns imprese di pesca nazionali.

Il sottolineato, "su sollecitazione dell'Italia" rende esplicito che non è come sembra si voglia far passare che questo censimento è un atto dovuto che è cascato dal cielo dove noi poveri italiani, con il ns solito buon vittimismo, non abbiamo avuto alcuna parte alla creazione, le norme europee non sono scritte sulle sacre tavole, sono oggetto di trattativa e mediazione tra gli stati membri e come confermato orgogliosamente dal Sottosegretario è stata l'Italia stessa a sollecitatre perche ci fosse, ma non perche l'interesse fosse sapere quanto Noi siamo, ma per sapere quanti gli altri pseudo-sportivi sono ...in pratica ci siamo dati la roncola da soli sui piedi, o meglio ce l'hanno data, tanto Noi mica metteremo i pescherecci a bloccare i porti turistici o buttare il pesce (ad averne!) sulla pubblica piazza, siamo piu che sacrificabili.

"sembra giusto che chi insiste sulle stesse risorse, sullo stesso indice di sostenibilità, debba comunque essere partecipe di un processo di emersione e di trasparenza." : questo passaggio è esilerante, mettere in parallelo la pesca professionale con quella sportiva dimostra nella migliore delle ipotesi una visione miope della realta e nella peggiore una mal celata malafede (decidete Voi).

Vogliono mettere il permesso di pesca a pagamento?
Chi è "malato", come sono Io e siamo Noi, lo riterrà solo l'ennesima gabella italiana, perche di cio si tratta condita con tanta aria fritta con cui ogni buon politico è bravo ad indorare il boccone amaro, ma di una cosa sono certo, qualunque cosa si inventino la farò pur di poter godere della compagnia del Mare.

Ah quasi scordavo, perche dico che è una mera gabella?
Perche quando ancora era Governatore della regione Veneto il Suo assessore Coppola cosi dichiarava:

www.quimare.com/index.php?option=com_con...d=8553&Itemid=80

Pesca sportiva: Veneto capofila per licenza marittima
venerdì 20 febbraio 2009

“Uno degli strumenti più utili in questo senso – conclude l’assessore – può essere l’introduzione di una specifica licenza di pesca, oggi non prevista. Ciò consentirà anche di recuperare risorse per il finanziamento di servizi a beneficio dei pescatori sportivi in ambito marittimo”.

Servizi a beneficio dei pescatori sportivi? Suvvia cerchiamo di non raccontarcele...si chiama CASSA, sarebbe almeno piu serio chiamarla cosi. Come si puo vedere, la licenza è un tarlo vecchio del fu Gov e ora Ministro.


Mio nonno mi diceva sempre, "la politica è una cosa sporca...", Noi stiamocene in Mare.

Tanto per fare la storia e mettere un po’ d’ordine (non citerò tutti i riferimenti normativi, perché non ho voglia di andare a ritrovarli).

-La Comunità Europea da anni ha emanato una direttiva per la raccolta dei dati sul pescato (professionale): stante il dissennato prelievo, lo scopo finale dichiarato delle iniziative comunitarie è quello di arrivare a stabilire quote di pescato per specie e per nazione (vedi recente disciplina sulla pesca del tonno rosso) al fine di muovere verso un prelievo sostenibile;
- l’Italia partecipa alla elaborazione delle Direttive, non è che gli piovano sul capo;
- l’Italia è in mora con la comunicazione dei dati di cui sopra;
-con gran fatica è stato (sarà vero?) finalmente impostato il S.I.P.A., Sistema Italiano della Pesca ed Acquacultura, che dovrebbe divenire la “banca dati” sul pescato;
- la CEE chiede a questo punto anche una “stima”, ripeto stima, del pescato dalle attività ricreativo/amatoriali; anche questi dati dovrebbero confluire nel SIPA;
- Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali" nella persona con delega alla pesca on. Buonfiglio, nell’ottica di trovare partner in grado di raccogliere ed informatizzare i dati sul pescato ricreativo/amatoriale, firma il 22 febbraio 2010 un "Protocollo d'intesa” con la Fipsas. Al protocollo seguirà una specifica attribuzione di incarico (nel quale dovrebbero comparire anche il dettaglio delle attività e gli eventuali compensi).

Ora noi possiamo dire qualunque cosa ma, era ineluttabile che qualcosa dovesse succedere e sta succedendo.
Il censimento dei “pescatori in mare” (al momento gestito dal Ministero) è tecnicamente il primo passo su di una strada obbligata. Poi si arriverà ad una stima del prelievo e, quasi certamente (siamo in Italia), si arriverà richiedere una raccolta di informazioni sul pescato direttamente ai pescatori Ricreativo/Amatoriali), il loro tesseramento e chissà quali altri balzelli e/o vincoli.

Questo, a grandissime linee, è il disegno comunitario che, per inciso, condivido.
Purtroppo però, abbiamo già avuto modo di vedere come condivisibili iniziative comunitarie abbiano trovato applicazione dal noi. Ad esempio i contributi per il rinnovamento della flotta peschereccia per un prelievo più selettivo, sono finiti in mano a armatori che, presi i soldi, hanno continuato con le vecchie tecniche, o anche sono stati elargiti a pioggia alle varie marinerie per fantascientifici “fermi biologici”.
Possiamo quindi lasciarci andare a tutte le elucubrazioni sulle ingerenze della pesca professionale nelle decisioni politiche (anche sui “parchi”), alla “flessibilità” dei politici ai voleri degli elettori “forti”, ai disegni della Fipsas che intende proteggere la propria egemonia, ma, tuttavia, il succo è che in questo scenario siamo rappresentati solo dalla Fipsas: ed è tutto dire visti i precedenti.

Dalla firma del citato "Protocollo d'intesa” ho (mi assumo la responsabilità anche se eravamo in sei) iniziato a bombardare quasi tutti i forum sulla necessità di costituire una Associazione/federazione che rappresentasse i PIA ricreativo/amatoriali. Questo non per competere con Fipsas nella gestione del futuro censimento/tesseramento/rilascio licenze/riscossione gabelle, ecc., quanto per essere autorizzati a rappresentare i PIA di cui sopra al tavolo di coordinamento e consultazione previsto dal “protocollo” stesso.
Stimo in decine di migliaia i PIA non tesserati Fipsas, hanno risposto sui vari forum in non più di 40-50, mediamente dicendo: molto bene, andate avanti voi che poi vediamo.

Per quanto mi concerne, ho 62 anni, forse un'altro paio d'anni pescherò comunque, poi ca@@i di chi ha chiacchierato e chiacchera e non si è mosso.

salutando tutto il forum,dico la mia!
ritengo che stiamo raschiando veramente il fondo,in un sistema politico/regionale/comunale,che cerca solo espedienti per far cassa,e mi meraviglio se non e' stata messa una tantum annuale sull'aria che respiriamo.
il fatto di vedere le cose da questo punto di vista,e' dettato da esempi lampanti di un sistema corrotto e marcio,dove chi fa' danno ed e' professionista,non viene toccato,anzi!viene sovenzionato con fondi che vengono sperperati ,mentre chi non fa' parte dell'ambito professionale,ma si diverte per diletto ,deve essere bacchettato,cmq braccato e se possibile sanzionato,perche' non paga allo stato un qualcosa che lo tutela.
sarei daccordo nel pagare se tutti pagassero,e se le regole fossero in primis rispettate.fatte da chi vive il mare ,non dal primo politico scappato di casa ,al quale danno un buco da tappare perche' anche pui deve rosicchire.
questi regolamenti e piccole tasse "hobbistiche"non regolamentono proprio nulla,non servono a tutelare il sub,ma sono solo una piccola nicchia,per cercare di far cassa anche in un ambito cosi' povero come quello della pescasubacquea.
uso il termine povero,poiche' e' una delle poche attivita',dove non bisogna pagare una tessera d'ingresso,o dove non bisogna obbligatoriamente prendere una patente per svolgere l'esercizio,basta solo comperare gli attrezzi,ed avere un po' di sale in zucca,oltre a qualche amico paziente per l'inizzio...

Riprendo dal mio intevento precedente, dal punto in cui dico che i PIA non hanno mai fatto un ca@@o. Come dei "Tafazzi" abbiamo discusso a lungo su chi ce l'ha più lungo e abbiamo lasciato parlare solo la Fipsas.
Ora qualcuno sembra avere intenzioni serie e allora, nell'ottica di creare un'associazione che ci rappresenti, ho ricominciato a lavorarci.
Pensa che ti ripensa emergono alcuni temi da discutere:
1) Il nome: serve un nome per l’associazione/federazione, che a mio parere dovrebbe contenere “PIA”. Esempio – A.P.I.A.- Associazione Pesca In Apnea-. Chi ha suggerimenti si faccia avanti.
2) Lo Statuto è pronto (occorre prendere alcune decisioni, verificarlo e condividerlo tra i soci fondatori). E’ pronto anche l’Atto Costitutivo. Nell’Atto Costitutivo dovranno essere identificati i soci fondatori (indicativamente da tre a dieci) e gli incarichi che assumeranno. Serve anche indicare una sede. Chi è interessato a "fondare" si faccia avanti e tenga conto che deve firmare i doc, cacciare un quid e darsi un po' da fare.
3) I soci fondatori in tutte le Associazioni che si rispettino, costituiscono un “fondo di dotazione” per le prime spese. Questo “fondo” è sempre a babbo morto, non si recupera, comunque vada resterebbe nell’Associazione.
4) Vi risparmio le pippe sull’associazionismo, ma vi dico che in prima battuta si può costituire l’associazione semplicemente portando all’Ufficio del Registro i due documenti di cui sopra (spesa max 200 euro - dal fondo di dotazione).
5) La realizzazione di un indispensabile sito web potrà essere portata avanti modularmente con tempi ed investimenti che i fondatori dovranno decidere.
6) Ultimo ma non ultimo: ipotizzo un iter di questo genere: trovare i fondatori- mettere a posto i documenti- registrare l’Associazione- richiedere un codice fiscale- aprire un cc postale- aprire le iscrizioni con modalità e quote che dovranno essere discusse e decise dai fondatori.

Avanti, fatti non pugnette!

Amici pesca sub, buona sera a tutti!
Leggendo questo post mi sono un pò preoccupato, e avendo amicizie varie all'interno della capitaneria, mi sono informato in merito a questo provvedimento...
La cosa che mi fa sorridere è che, praticamente il decreto c'è non è ancora ufficiale e ancora loro non hanno alcuna disposizione di censimento coatto di tutti i pesca sub che praticano la pesca in maniera non professionale.....
Praticamente per adesso ci possono fare un pippa!!!
Però è vero anche che la situazione è tutta volta a un futuro tesseramento per la pesca uguale totalmente alla licenza per la caccia.....
Siamo Italiani e a metterla nel cu@o al prossimo, siamo proprio dei maestri!!!!!
p.s. non me ne voglia il nostro di MAESTRO se uso questo termine per definire l'italiano medio!!!!!Ma effettivamente con questo governo ci siamo abituati alla mediocrità e forse anche a molto meno!!!!!

Non so cosa dirti Fulvio, ma non mi viene duro...
E' un pò come andare a votare: da qualunque parte ti volti lo prendi nel...
Ti ricordo che più di trenta anni fa ho fondato l'UIPSS (Unione Italiana Pescatori Sportivi Subacquei), la Fips (così si chiamava allora) mi ha fatto una guerra bestiale come l'ha fatta venticinque anni dopo a Ferruzzi quando ha fondato l'AIPS.
L'associazionismo non funziona bene e non va a buon fine tra i pescatori mentre funziona tra i cacciatori forse perché la federcaccia non organizza gare e non prende soldi dal CONI come la Fipsas.
Sarà una lotta dura la vostra...
La raccolta dei dati sulla pesca dilettantistica è una bufala: chi vuoi che denunci il suo pescato, non lo fanno i professionisti... L'altro ieri ho incontrato Il Mass... che conosci anche tu, aveva un dentice mostruoso e mi ha confidato che ne prende a volte quattro o cinque al giorno , pensi che lui denuncerà il pescato?
Perché il dilettante dovrebbe dichiarare cosa e quanto prende? Cosa ci guadagna e lasciamo perdere il senso civico e altre stupidaggini, per le statistiche ci sono i dati FAO che esplicitano chiaramente quanto è il prelievo complessivo della pesca dilettantistica : lo 06 % del pescato mondiale, si sa quanto pesca il dilettante...
Vogliono metterci un numero sulla schiena e magari tirarci giù dei soldi dopo averci tartassato con leggi penalizzanti suggerite dai pescatori professionisti. Magari verrà fuori che siamo 100.000 (e approssimativamente lo siamo) solo subacquei e i professionisti chiederanno l'indennità per la presenza dei PIA come la chiedono per i cormorani, i delfini e le servitù militari.
Se dovrò partecipare ad un'altra associazione sarà quella dei "Pescatori anarchici": resistere , resistere , resistere, contro ogni burocrazia e ogni legge discriminatoria sulla pesca !

Faccio richiesta ufficiale per la tessera n.2

l'unico scopo del censimento è quello del lucro, basta non se ne può più! anche io sono d'accordo per la disobbedienza!! >(