Ciao!
Scusate, ma il sistema esiste, è semplicissimo, non richiede elettronica di bordo o altre tecnologie, ma solo pazienza , resistenza al freddo( quindi una ottima muta) , costanza e un barcaiolo bravo e paziente.
Il metodo si chiama "
Paperino lungo".
Origine livornese, in voga tra i garisti( chi ha fatto gare sa bene di cosa si tratta)proprio per scovare posti isolati in mezzo al nulla.
Lastroni, franatine, cigliate e sommi isolati.
1) materiali: cima lunga almeno 30-40 mt.( possibilmente galleggiante e di circa 8 mm di diametro.
Alcuni addirittura usano il Nylon da 200 e oltre per fare meno resistenza.
2) Un traversino di legno imbottito di fogli di neoprene e con la cimetta da collegare a moschettone alla cima galleggiante fissata ai golfari dello specchio di poppa.
3) il sub si colloca il traversino tra le gambe, facendolo passare dietro la schiena: in questo modo, dando il via al gommone, questo mette in tensione la cima e il sub può scorrere il fondale a traino del mezzo.Ovviamente la velocità del mezzo sarà la minore possibile...
Quando vuole scendere basterà accennare alla capovolta, che la cima ,facendo perno sul corpo del sub ne causerà l'immersione.
Il corpo del sub farà da "affondatore" grazie alla sua posizione idrodinamica, e a piacere ci si potrà stabilizzare ad una certa quota e si scorrerà il fondo fino a trovare una zona buona, che si potrà segnalare sganciandoci dal traino o sganciando un pedagno.
Ovviamente per risalire basterà "inclinare" il corpo verso l'alto e la portanza, per così dire, generata ci riporterà in superficie.
OCCHIO alla compensazione, sempre frequente e sopratutto occhio al freddo intenso, quasi esagerato che proverà molto la vostra muta, che dovrà essere di spessore adeguato e dal taglio perfetto.
Non confondete questa tecnica col "paperino o trainetta", pratica esecrabile, deleteria e antisportiva che ha causato danni enormi alla faauna...perchè questa versione del paperino lungo non serve per cacciare e spaventare il pesce ma solo per scorrere a "pettine" tratti di costa con poca roccia e tanta sabbia o posidonia.
Il barcaiolo dovrà acquisire l'abilità di capire quando il sub si stacca in profondità, per fermarsi mettendo in folle( ci si accorge del fatto dal cambiamento , minimo, del regime del motore che si alleggerisce del peso del sub immerso.
Insomma, passare ore e ore a mollo , facendo zig zag tra le batimetriche è un modo per passare al setaccio le zone senza stancare troppo le gambe, anche se si esce dall'acqua completamente svuotati di energia per il freddo e per la ripetitività del gesto.
E' pratica noiosa che poco ha a che fare col concetto che la pesca debba essere sopratutto rilassamento e divertimento continuo.
Ma ha un suo perchè se ci si vuol fare un'idea di una zona nuova e non si hanno amici che ci regalino mire segrete e ci facciano conoscere i posti buoni.
Io l'ho fatto per tanti anni e devo dire che ho avuto sorprese incredibili in zone apparentemente poco appetibili.
OGGI non farei MAI una cosa del genere, sono cambiato come filosofia e come idea della pesca subacquea.
prendetelo come un amarcord...