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NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE
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ARGOMENTO: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE
#21707
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
La velocità di avanzamento è il limite più frequente che ho notato anche negli allievi dei miei corsi di pesca, tuttavia, l'avanzare molto lentamente non va preso alla lettera, nel senso che se ci troviamo di fronte ad una parete liscia lunga dieci metri è inutile andare pianissimo, si accelera fino alla fine della parete e da lì si cambia regime di marcia.
Nei punti topici invece ci si deve fermare.
Avevo un amico che pescavano solo stando fermo in superficie e non si immergeva mai, questo ovviamente è un limite, ma l'amico usciva sempre col pesce. Erano altri tempi, con spigole abbondanti , infatti era questa la preda principale di quella tecnica di agguato, che si può attuare , per esempio, quando alcuni disturbi di compensazione ci impediscono qualunque immersione.
Le soluzioni in questa strategia devono essere creative e, possibilmente, non ripetitive, perché il pesce impara rapidamente.
Racconto un'altro stratagemma:
mi capitava spesso, soprattutto con le orate, di avvistarle da dietro un promontorio di roccia che oltre non offriva alcuna "copertura" mentre sbocconcellavano lontane dalla parete il loro pasto.
Sono le orate impossibili... se non hai ripari anche scendendo sul fondo in copertura e strisciando sul terreno, sei allo scoperto! Tutti i tentativi in queste condizioni , nel passato erano andati in fallimento, così ho studiato uno stratagemma che qualche volta è andato a buon fine.
Ho rotto un riccio col calcio della impugnatura e sempre nascosto dal promontorio di roccia l'ho lanciato a 4/5 metri dal pesce (se si lancia troppo vicino il pesce si insospettisce) . Il rumore dell'impatto sull'acqua e l'affondamento a volte incuriosisce l'orata che non le sembra vero di trovare un riccio già spaccato, se non si avvicina l'orata si avvicinano altri pesciolini che attirano a loro volta il pesce più grosso. Non è detto che tutto funzioni al primo lancio, però , come ho detto qualche volta, sono riuscito a portare il pesce quasi sotto la parete e allora : stategia dell'aggiramento dello sperone e il gioco è fatto!
Giodap
Giorgio Dapiran
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Funzione psicologica della caccia subacquea

Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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#21709
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
Giorgio, c'è un pescatore quì a Livorno che utilizza un tecnica simile. Lancia un sasso a circa 4-5 m, poi si immerge e aspetta. Riesce a fare dei discreti carnieri. Ho fatto dei tentativi, in effetti il pesca si avvicina velocemente, prima arrivano i nicchi di re, i tordi, poi i saraghetti, poi attirate da questi è possibile l'avvicinamento di qualche orata.
Ossodiseppia
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Ultima modifica: 15/01/2011 12:31 Da Ossodiseppia.
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#21710
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
Ossodiseppia ha scritto:
Giorgio, c'è un pescatore quì a Livorno che utilizza un tecnica simile. Lancia un sasso a circa 4-5 m, poi si immerge e aspetta. Riesce a fare dei discreti carnieri. Ho fatto dei tentativi, in effetti il pesca si avvicina velocemente, prima arrivano i nicchi di re, i tordi, poi i saraghetti, poi attirate da questi è possibile l'avvicinamento di qualche orata.



Il mitico Forchetta!

In realtà ho sempre evitato di tirare roba verso il pesce, anche se il riccio spaccato è un buon modo per uscire da situazioni di stallo.

A volte , in zone ricche di saraghi diffidenti , ho provato a seminare ricci aperti in certi punti topici, e ci sono tornato a distanza di qualche decina di minuti....
In effetti a volte i saraghi si lasciano tentare e li si trova a contatto della costa, mentre prima veleggiavano in mezzo alla colonna d'acqua, fuori tiro.

Ma credo che ogni pesce è un caso a sè...

Per le spigole , secondo la mia esperienza, non serve a molto lanciare sassi o dare manate sull'acqua; se la spigola è presente , ed è in caccia, i rumori che produciamo scendendo e appostandoci sono più che sufficienti ad attirarla.
Quello che funziona davvero, ma relativamente a certe zone della sardegna, è la singola bollicina emessa quando la spigola gira svogliata fuori tiro, senza nessuna intenzione di avvicinarsi decisa; in questo caso la bollicina che sale ballonzolando verso la superficie gioca un ruolo attrattivo reale, sperimentato decine e decine di volte.

Però, al contrario, MAI tentare di emettere bollicine quando già il pesce sta chiudendo le distanze con il sub, anche se lentamente...in questi casi la spigola tende a spaventarsi e fugge.
Gianni
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#21711
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
Grande Gianni,concordo pienamente con tutto quello che hai scritto,nell'agguato da galla e soprattutto nella fase di tiro trovo abbastanza difficile il puntamento a causa,a volte del mare un pò formato,e quindi mi capita di padellare spesso dei pesci"morti",allora x ovviare a questo problema utilizzo un fucile leggermente negativo,quindi più stabile e ho notato che sbaglio meno pesci.
mikimozz
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#21712
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
@Mikimozz
Io proprio per questo problema cerco di curare anche la mia zavorra (non ho problemi con il fucile lo riesco a stabilizzare bene), un mio problema è che anche con mare un po formato faccio fatica a trovare la stabilità adatta per non allarmare il pesce.
Sotto costa qualche tempo fa stavo scavalcando (dall'alto) un masso la cui sommità rasentava la superficie e avevo visto un barracuda gironzolare li vicino.. il problema è che quando si è portato a tiro (aspetto dalla superficie) una serie di onde mi ha fatto muovere sensibilmente e ho perso l'attimo.. che nervoso.
A volte sarebbe bello avere qualcuno in acqua che ti spiega come fare!
In ogni caso sono sempre molto combattuto dal discorso zavorra: da una parte vorrei riuscire a essere sufficientemente piombato da fare un affondamento verticale corretto, dall altra non vorrei pregiudicarmi qualche discesa piu fonda senza rischiare troppo! (memore da tutti i discorsi fatti dagli istruttori AA sulla sicurezza).. e oltretutto tutto bardato con dei pesi non mi trovo a mio agio.
insomma il succo è che non ci "prendo" mai.. (come si dice qui a modena in merito alle scelte).

Perciò raccoglierò tutte le perle di Giorgio in un simpatico libro plastificato diviso per capitoli e me lo porterò sott'acqua da consultare ad ogni necessita, speriamo solo che i pesci abbiano la pazienza di aspettare la lettura del capitolo adatto per poi farsi infilzare con arte

Luca
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#21717
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
perchè non suddividi la zavorra così quando vai a pescare fondo lasci lo schienalino o la cintura dapiran da qualche parte su di una parete e poi al ritorno lo riprendi.
giancy
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#21718
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
mitico Giorgio ne sai più tu che ...... 50.000 mila ore di esperienza in mare a nostra disposizione GRAZIE
giancy
Giancarlo Mariano
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#21724
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
mi stà capitando spesso di incontrare le orate che trovo, in questo periodo, veramente diffidenti e guardinghe.
ne ho osservato una qualche giorno fà mentre si alimentava, ebbene prendeva il boccone dal fondo e si sollevava quasi a mezz'acqua per controllare la situazione mentre masticava ed inghiottiva, poi ripeteva l'operazione.
l'ho osservata per qualche minuto, poi sono sprofondato nella posidonia per arrivargli a tiro riuscendo poi ad insagolarla mentre si stava dileguando, mi aveva sentito strusciare in mezzo alle alghe.
stamattina tre padelle su tre orate da 700gr fino ad 1,5kg complici un guanto troppo spesso che mi impediva di impugnare bene,la fretta che non mi ha permesso di concludere l'allineamento e non ultimo la diffidenza dei pesci compresa la minutaglia che si muoveva nervosamente nonostante la mia andatura fosse poco aggressiva.
ogni richiamo sonoro(ronzìi apparte)in questi casi sembra del tutto inutile, proverò con il riccio, ma l'impresa è sicuramente ardua!
pierofili
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#21733
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
mikimozz ha scritto:
Grande Gianni,concordo pienamente con tutto quello che hai scritto,nell'agguato da galla e soprattutto nella fase di tiro trovo abbastanza difficile il puntamento a causa,a volte del mare un pò formato,e quindi mi capita di padellare spesso dei pesci"morti",allora x ovviare a questo problema utilizzo un fucile leggermente negativo,quindi più stabile e ho notato che sbaglio meno pesci.


Ciao Michele!
quello che scrivi è verissimo...a galla spesso si riesce a fallire tiri apparentemente facili per quelli che pensiamo essere errori di puntamento o di assetto dell'arma.
Ci ho pensato spesso, dopo padelle invereconde e inspiegabili.

Poi, seguendo i consigli di Giorgio, ho fatto caso al fatto che in effetti non è tanto l'arma a dare problemi nel puntamento, quanto il fatto che il nostro corpo, anche se assettato"pesante", a galla riceve sempre mille sollecitazioni da parte delle onde e della corrente.
In questi casi, anche se sono a galla, cerco sempre di affondare, magari in dispnea per quelle poche decine di cm che consentono un tiro più comodo e sicuro.
Poi, come hai scritto, avere un fucile leggermente negativo da sempre migliori prestazioni nel basso fondo e col mare formato.

Ricordo sempre che quando si pescava coi tubi di alluminio, la leggerezza estrema sembrava un grande vantaggio, ...ma dopo, le padelle, le difficoltà anche solo nell'allineamento del bersaglio e la scarsa precisione hanno segnato tante battute di pesca.

Passare al legno è stato un qualcosa di miracoloso!

Oggi come oggi non credo che riuscirei a pescare con uno sparalucertole, mi sentirei quasi inoffensivo.
Certamente non è corretto dirlo, ma una volta provato un legno di Giorgio, difficilmente si torna indietro.
Per lo meno nella pesca all'agguato o all'aspetto...
Gianni
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#21751
Re: NOZIONI SULL' AGGUATO DALLA SUPERFICIE 13 Anni, 3 Mesi fa  
Luca, la giusta impostazione della zavorra consigliata da AA non va usata nella pesca nel basso fondo e a maggior ragione nell'agguato dalla superficie. Quella scuola di apnea si rivolge prevalentemente alla immersione profonda e alla pesca fonda, nelle strategie dapiraniane la zavorra va cambiata in continuazione in funzione del fondale e non c'è mai una zavorra unica che vada bene.
Fra l'altro anche nella pesca profonda tipo quella tra i 25/30 metri imposto la zavorra in funzione della pesca che ho deciso di fare, ad esempio , se si tratta di un posto di corvine o cernie da tirare in caduta preferisco l'assetto negativo dopo i 15 m.
Una volta Antonio un maturo e valente istruttore di AA ha chiesto di seguirmi insieme ad un collega che non ricordo per osservare le mie strategie, concesso, restava a 15 m dalla sup e guardava...alla fine ha concluso che la mia zavorra era eccessiva, gli ho spiegato che in quel posto la tecnica di pesca vincente era la caduta che eseguita correttamente ha bisogno di un corpo perfettamente immobile e un assetto negativo, nel caso avessi praticato l'agguato o l'aspetto avrei tolto un chilo di piombo e avessi pescato più profondo ne avrei tolto un altro chilo, poi, nella caduta non tiri mai l'apnea, risali subito, quindi i rischi sono sicuramente minori rispetto ad esempio all'aspetto, l'importante è non avere le pinne da sincope che vanno così di moda nell'ambiente di quella scuola, di certo non idonee per risalire con eccessiva zavorra.
Questo per farvi capire che la zavorra va guardata da diversi punti di vista!
Qualcuno direbbe : la sicurezza innanzi tutto..peccato che poi a fine apnea guarda sempre il computer e si compiace di ciò che legge...e questo a mio parere è un calcio in culo alla sicurezza!
Giodap
Giorgio Dapiran
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Ultima modifica: 15/01/2011 18:18 Da Giodap.


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