Filicudi, Natale di 15 e più anni fa,
sono fuori "Le Punte", su un fondale tanto suggestivo quanto quel giorno apparentemente deserto.
Sono li che mi ventilo, tremante a tratti, dopo oltre cinque ore in acqua senza aver visto neanche una coda, indeciso se proseguire imperterrito alla base dei massi, alla ormai disperata ricerca della cernia che potrebbe salvare la pescata o se spostarmi in acqua bassa, quando dal largo, a velocità pazzesca, arrivano due, forse tre macchie enormi color dell'acciao, i movimenti netti, decisi, di un animale che non sta tanto a rimuginare sulle cose; nell'acqua ricca di sospensione, risaltano subito le code enormi, quando si fanno più vicini le pinnule ed il contorno della bocca, in un attimo sono sotto di me, quando uno dal fondo schizza in verticale, diritto di muso in direzione delle pinne, tanto veloce da farmi fare quasi un balzo fuori dall'acqua.
Tutto accade nel giro di pochi secondi, dopo dei tonni non rimane neppure la puzza, resto solo, a galleggiare in superfice, intontito, col fiato corto ed il battito accellerato senza aver mosso un solo muscolo.

Prendere la mira? Provare a sparare? Non sono stato in grado di accennare neanche una minima reazione.


Non te la prendere, resta sempre lo spettacolo e l'emozione di un incontro straordinario; nulla a che vedere con il rimpianto, nella migliore delle ipotesi, di aver ucciso inutilmente uno splendido animale e di finire, magari, col perdere anche il fucile.

Mauro ti ringrazio del tuo racconto, dopo quell'incontro ho pensato di non essere coraggioso anzi di essere proprio un pirla che non ha nemmeno il coraggio di sparare per non perdere un'asta.

ma non si tratta di coraggio e ne di essere pirla, sicuramente il tonno aveva dalla sua il fattore sorpresa che ti ha congelato e reso inerme...

un bel giorno di ottobre dell'anno scorso mi succede una cosa che non avrei mai immaginato!!

mi trovavo in gommone con francesco e un altra persona, un imbarcazione bianca da lontano ci punta ad alta velocita'...noi eravamo appena arrivati su una secca x ancorare, francesco esclama:ma questo ci ha visto?...
si avvicina il tipo ed con voce molto affannata ci dice: venite venite c'è un vecchio con un tonno in traina da 4 ore non ce la fa' piu'!!..dateci una mano!!

avevo gia la muta addosso, arrivo sul posto e vedo il vecchio che comincia ad urlare sparatelo sparatelo, mi butto in mare e vedo questo tubo d'acciaio che nuota stanco...dio mio quanto era bello e grande!!
ho pochi attimi per pensare come freddare subito l'animale, la situazione era strana il gommone con francesco ( stava indossando la muta purtroppo) che era vicino a me, la barca anche il tonno che sprofondava e io che inseguendolo mi stancavo...un macello insomma, capisco come si muove, mi viene incontro a pelo d'acqua e io mi immergo in profondita per poi risalire e spararlo dalle branchie in su x freddarlo!
il tiro è stato effettuato a 1 metro dal tonno, un paio di scodate e il re del mare muore dopo alcuni minuti.


se potessi tornare indietro non lo avrei mai fatto, non è sportivo quello che abbiamo fatto ma la circostanza ci ha fatto perdere il controllo, un mix fra curiosita' paura e...non so' spiegare....
un esperienza che mi ha fatto crescere e riflettere tanto sulla mia etica personale!!

comunque il tonno ha pesato 133 kg e consiglio a chiunque di non sparare ad un tonno di quelle dimensioni ...mi soffermo qua!!!

Le riflessioni di Pizzicone sono scarne ed esplicite: non è in atto una guerra tra uomini e pesci!
Il vecchio alla traina che fa tornare alla memoria il romanzo di Hemingway, Il vecchio e il mare del 1952, doveva cavarsela da solo, altrimenti tagliare il filo.
Non è un atto di solidarietà aver aiutato il vecchio, puoi farlo aiutandolo ad attraversare la strada, insomma soccorrerlo nella vita quotidiana, non ad uccidere un animale per il quale non era, ne pronto ,ne attrezzato per la cattura.
La regola non è uccidere sempre e comunque la regola per me è "non romprere i coglioni agli animali!" Non sono il nostro divertimento. Ne abbiamo bisogno per mangiare, la natura ci ha fatto così...mangiamo gli animali... come si mangiano tra di loro... siamo anche noi animali e se la nostra mente ci pone al di sopra è bene che guardiamo allo specchio la nostra bocca e i nostri denti. Ma non siamo in guerra, anzi, dovremmo consapevolmente porci il problema dello sterminio di massa operato dalla pesca industriale.

Due brevi racconti che possono dare un'idea:
Avevo circa 18 anni (25 anni fa) ed a quei tempi pescavo con medisten e fiocina anche se da poco avevo iniziato ad approcciare lo sten con l'arpione. Pescando in tana in poco fondo 7-8 mt d'acqua in risalita mi capita di avere un incontro fortuito con un leccione di 26 kg nella mia beata inconscienza gli tiro e lo colpisco nella schiena con la fiocina mustad in plastica e poi via schizzo verso la superficie. all'inizio ho rischiato di annegare ma per fortuna sono riuscito a raggiungere la superficie e a non mollare il fucile ed ho portato il bestione a casa.

Seconda esperienza, mi trovo in mezzo al mare sul Banco di Pantelleria sopra "U Bancu Nivuru" che è una propaggine separata del banco con sommo a 19 mt e caduta da un lato a 40 mt in maniera repentina e dall'altro a circa 30mt, condizioni di corrente di quelle da mozzare le gambe Mi ventilo e scendo e mentre sto per raggiungere la sommità dell'orlata che sprofonda a 40mt incrocio la rotta con due tonni i quali non sembravano neanche muoversi e fendevano l'acqua controcorrente. Sparo al più piccolo abbondantemente sopra il quintale e schizzo verso la superficie (sono armato con supersten e Marò) a 5 -6 mt dalla superficie il tonno si è già bevuto gli oltre 50 mt di sagola del mulinello sgancio la cintura in un pietoso tentativo di arrivare in superficie ma non riesco a contrastare lo strapotere del tonno. Morale della storia fucile e pesce perso

Fai quello che ti dice il tuo istinto

Giodap ha scritto:
Le riflessioni di Pizzicone sono scarne ed esplicite: non è in atto una guerra tra uomini e pesci!
Il vecchio alla traina che fa tornare alla memoria il romanzo di Hemingway, Il vecchio e il mare del 1952, doveva cavarsela da solo, altrimenti tagliare il filo.
Non è un atto di solidarietà aver aiutato il vecchio, puoi farlo aiutandolo ad attraversare la strada, insomma soccorrerlo nella vita quotidiana, non ad uccidere un animale per il quale non era, ne pronto ,ne attrezzato per la cattura.
La regola non è uccidere sempre e comunque la regola per me è "non romprere i coglioni agli animali!" Non sono il nostro divertimento. Ne abbiamo bisogno per mangiare, la natura ci ha fatto così...mangiamo gli animali... come si mangiano tra di loro... siamo anche noi animali e se la nostra mente ci pone al di sopra è bene che guardiamo allo specchio la nostra bocca e i nostri denti. Ma non siamo in guerra, anzi, dovremmo consapevolmente porci il problema dello sterminio di massa operato dalla pesca industriale.

il vostro ragionamento è giusto, ma si parla di un ragazzo con appena 2 anni di pesca e colto all'improvviso da una situazione strana,di solito prendo decisioni rapide nei momenti critici sbagliano poco, ma quella situazione fa' davvero strana!!
sono stato educato molto bene da me stesso sulla pesca, non ho mai catturato un pesce che ho ritenuto non appagante, a differenza di tanti miei amici che sparano sparano e sparano, io sono ancora molto giovane su questa disciplina ma un giorno avro' tante soddisfazioni con me stesso e non con gli altri!

ho raccontato la mia esperienza facendo capire all'autore del post, che se nn si è attrezzati non si deve sparare!!

cirengaman ha scritto:
...incontro fortuito con un leccione di 26 kg nella mia beata inconscienza... all'inizio ho rischiato di annegare ma per fortuna sono riuscito a raggiungere la superficie e a non mollare il fucile ed ho portato il bestione a casa.

.... condizioni di corrente di quelle da mozzare le gambe... Sparo al più piccolo abbondantemente sopra il quintale e schizzo verso la superficie ... a 5 -6 mt dalla superficie il tonno si è già bevuto gli oltre 50 mt di sagola del mulinello sgancio la cintura in un pietoso tentativo di arrivare in superficie ma non riesco a contrastare lo strapotere del tonno. Morale della storia fucile e pesce perso

Fai quello che ti dice il tuo istinto

Cirengaman.. l'istinto va bene, ma combinare minchiate no...
...immagina se il destino si fosse divertito magari impigliando la sagola del mulinello ad una pinna, ad un polso ...
Lo scopo è pescare, non "farsi pescare"(impreparati)...

marescià ha scritto:
cirengaman ha scritto:
...incontro fortuito con un leccione di 26 kg nella mia beata inconscienza... all'inizio ho rischiato di annegare ma per fortuna sono riuscito a raggiungere la superficie e a non mollare il fucile ed ho portato il bestione a casa.

.... condizioni di corrente di quelle da mozzare le gambe... Sparo al più piccolo abbondantemente sopra il quintale e schizzo verso la superficie ... a 5 -6 mt dalla superficie il tonno si è già bevuto gli oltre 50 mt di sagola del mulinello sgancio la cintura in un pietoso tentativo di arrivare in superficie ma non riesco a contrastare lo strapotere del tonno. Morale della storia fucile e pesce perso

Fai quello che ti dice il tuo istinto

Cirengaman.. l'istinto va bene, ma combinare minchiate no...
...immagina se il destino si fosse divertito magari impigliando la sagola del mulinello ad una pinna, ad un polso ...
Lo scopo è pescare, non "farsi pescare"(impreparati)...


Ho raccontato di proposito due esperienze di vita vissuta, una a lieto fine ed una no proprio per evidenziare cosa poteva succedere nell'uno e nell'altro caso..Il sottoscritto ha avuto l'occasione e la fortuna di potere sparare diverse grosse ricciole e quindi sa come va gestita una situazione limite. Il fatto che mi ha indotto a sparere il tonno è stata la valutazione che avevo 50-60 mt di sagolino nel mulinello e 15-18 mt che mi separavano dalla superficie e un fondale circostante che non oltrepassava i 50 mt in realtà lo strapotere di quella locomotiva che si chiama tonno rosso ha fatto sì che perdessi il fucile in barba a tutte le valutazioni fatte.

Quanto afferma Giorgio e' sacrosanto,c'e' pero' da dire che nelle condizioni in oggetto (scarsa profondita',distanza di tiro relativamente breve,anche se con certi pesci e' difficile fare valutazioni attendibili, e tiro senza dover neanche fare la capovolta) avrei sicuramente sparato pur sapendo che potenza riesce a sprigionare un tonno.

PS bisogna poi vedere anche di che taglia stiamo parlando........