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Racconto di pesca di Angelo Loi
(3 Online) Dany78, Mescal, (1) Ospite
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ARGOMENTO: Racconto di pesca di Angelo Loi
#9357
Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
Il telefono squilla verso le nove di sera. E’ Richard:< Usciamo domani (sabato), le previsoni per Domenica sono peggiorate e non voglio massacrarmi la schiena con 5 m di swell (onda oceanica), ci vediamo alle 5.30 a casa mia, seja...>
Controllo il mitico sito www.seabreeze.com.au e non mi pare ci sia questa grande differenza anzi......, vado a letto sperando per il meglio.
Imbocchiamo l’uscita del porto di Fremantle per dirigerci verso Rottnest (l’isola fuori di Perth (Western Australia), circa 15 km), quando i miei presentimenti risultano fondati. C’e’ un vento dal sud, freddo e tirato sui 25 nodi che ci prende di fianco, la swell sta salendo (e gia intorno ai 2.5m) e davanti abbiamo un muro di pioggia non prevista, una giornata perfetta.....
Richard non si scoraggia e imperterrito continua a guidare tra una spruzzata e un’altra il suo Hains Hunter da 18 piedi con un Mercury four stroke da 150 CV. Chiacchieriamo tra una lavata e un’altra, e il discorso finisce sulla mancata cattura durante tutta l’estate di spanish mackerels, una delle nostre prede piu ambite. Siamo infatti ai primi di Maggio e a parte un Wahoo e un sacco di squali visti un paio di settimane prima in un paio di risalite dal blu nella parte piu esterna dell’isola, di mackerel non se ne e’ proprio visti. Strano, in genere seguono la calda corrente di Lewin che durante l’estate si avvicina alla costa. Richard pero’ mi ricorda della mitica pescata di Laurent un paio di anni prima (8 spanish mackerels sui 15-20kg in poco meno di un’ora), giusto la prima settimana di Maggio mentre entrambi eravamo via per lavoro. Immediatamente, ricollego le maledizioni della sera prima di Laurent quando mi dice di non poter venire perche’ deve fare da bambinaio alla piccola Eloise....da buon amico mi augura comunque ...Buona giornata.!
Viste le condizioni meteoriche decidiamo di puntare direttamente all’isola per prendere le 12 aragoste permesse e rientrare immediatamente a Fremantle a farci un caffe.
Parlottando del piu e del meno tra un onda e un’altra, Richard all’improvviso rallenta e immediatamente vedo anchio qualcosa che non avevo mai visto in 17 anni di pesca in Western Australia. Davanti a noi il mare non solo ribolle, ma abbiamo shark mackerels e alcuni spanish mackerels davanti a noi che saltano un metro fuori dall’acqua come impazziti, dietro un grosso branco di piccoli pesci. Non facciamo piu di 50 metri e buttiamo immediatamente l’ancora . Cerchiamo con un equilibrio molto precario di mettere maschera e pinne e saltare in acqua nel piu breve tempo possibile. I pesci saltano intorno alla barca.
Sono il primo a tuffarmi, senza neanche guardarmi intorno carico immediatamente il mio super Jedi e poi apro gli occhi. Con stupore non vedo quasi niente, l’acqua e’ torbida, siamo su un fondale di sabbia intorno ai 13 metri con poche basse rocce di calcare intorno alle quali girano molti buffalo breams (immangiabili, ma un buon segnale). Faccio il primo tuffo e una volta sul fondo intravedo diversi altri pesci tra cui un Boldchin groper sui 3 kg. Ci sto seriamente pensando, ma l’esperienza mi suggerisce di aspettare un momento e infatti inizio ad intravedere ombre scure dietro i buffalos. Risalgo, e immediatamente riscendo. Sono li che mi aspettano a mezz’acqua. Cinque belle sagome allungate (spanish) assieme ad alcuni shark mackerels (meno pregiati). Mi faccio lentamentamente cadere verso il fondo quando uno degli spanish leggermente piu curioso inizia a girare e dirigersi verso di me. Con prudenza, un po contro corrente cerco di incrociarlo ma con poco successo infatti appena raggiungo la sua batimetrica si riallontana. Approccio allora la tattica del parallelo divergente, scendo e nuoto parallelo al pesce prendendo una direzione quasi opposta alla sua. Ci casca o dopo pochi metri gira e viene a curiosare, con la coda nell’occhio lo vedo e lentamente mi riposiziono verso di lui. Quando si accorge dell’errore e’ troppo tardi. Gli sparo in mezzo al corpo cercando la spina, il tiro e’ molto lungo ma con questi pesci non si puo fare gli schizzinosi. Non vedo l’asta uscire, per cui lo faccio andare allentando il mulinello. Risalgo e chiamo Richard. Siamo gia a 300 metri dalla barca (corrente leggera) e Richard e a circa 50 metri da me che mi fa cenno di aspettare. Riconosco il “body language” : c’e qualcosa di importante che lo attira. Decido di occuparmi da solo del mio pesce, ha fatto solo una corsetta di venti metri, gli devo aver fatto male. Inizio il recupero lentamente, cercando di controllare la corrente che mi porta via. Vi chiederete: ma perche’ sparare un pesce da 15 kg in mezzo al corpo e soprattutto perche’ non fargli un bell’aspetto sul fondo e fulminarlo in testa? Lo spanish mackerel purtroppo e’ come una grossa sardina (decisamente migliore al barbeque’) per cui se lo si spara in testa si rischia di veder andar via il resto del corpo e restare con un moncherino sull’asta. Inoltre e’ un predatore diffidente che al contrario del cugino shark mackerel non arriva all’aspetto, bisogna incontrarlo nel blu, e stimolarlo per farlo avvicinare il piu possibile cercando di stare sulla stessa battimetrica.
Ritorniamo comunque alla storia. Recupero la sagola e riesco ad intravedere il pesce, e’ sfinito, l’asta e’ fuoriscita per cui non mi preoccupo piu di tanto, cosi mi posso concentrare nell’ osservare quattro spanish sui 20-25 kg che vengono ad osservare l’amico in difficolta. Mi sgolo per chiamare Richard, ma e’ intento a fare altro...pazienza. Ricupero il mio spanish che si aggira sui 15 kg, e con estrema cautela gli infilo la mano nelle branchie e lo finisco. Sono ancora freschi i ricordi di 5 punti di sutura sul pollice grazie al morso di un’altro spanish sparato anni fa che credevo mezzo morto. La dentatura di questi pesci e’ micidiale e non a caso diversi pescatori hanno perso varie dita.
Gli amici sono andati via per cui ricarico e inizio a pinneggiare verso la barca. Raggiungo Richard che nel frattempo ha sparato il Boldchin groper e adesso e’ attento ad osservare qualcosa. Lo intravedo subito, e’ un bel denticione sui 7-8 kg che si aggira impazzito a mangiare le budella del boldy di Richard che ha previamente pulito, ma al dire di Richard non vuole sentire di farsi avvicinare.
Pulisco immediatamente il mio pesce e libero una nuvola di sangue e interiora con la speranza che il dentice diventi piu ragionevole. Infatti, man mano che le interiora scendono verso il fondo il dentice stringe il raggio di azione sotto di noi, fino a quando Richard decide di scendere in caduta. Mentre il dentice si sta ingozzando Richard gli arriva quasi a tiro e spara contemporaneamente (senza accorgersene) dell’arrivo di un buffalo impazzito che cerca di strappare il boccone al dentice. L’asta sfiora la preda che si e’ spostata alla velocita del secondo e a Richard non resta che sperare in un futuro incontro.
Indubbiamente c’e movimento anche se non capiamo di cosa si stiano nutrendo i pelagici, non si vedono moscioni, sardine o altro. Butto il pesce in barca e Richard inizia a tagliuzzare un buffalo che ha sparato in precedenza. Iniziamo a fare delle cadute a mezz’acqua e solamente dopo un paio di immersioni mentre sono quasi a 3 metri dal fondo avviso qualcosa sulla mia destra, mi giro lentamente e lo vedo. E’ un’altro bel spanish sui 16 kg, solitario che quasi mi punta per poi girarsi a 3 metri. Non ci penso due volte e lo sparo. Mi complimento da solo...gli ho spaccato la spina dorsale e non si muove. Richard in superficie sorride e borbotta nel boccaglio “ well done mate!”. Le pochissime vibrazioni comunque hanno richiamato un gruppetto di shark mackerel sui 7-8 kg e Richard non ci pensa due volte e ne ammazza uno (entrambi pensiamo gia come finira’ affumicato: una delizia).
Ritorniamo in barca, nella frenesia non ci siamo accorti di essere a soli 50 metri dal mitico punto chiamato Fishy dove Laurent due anni prima ha catturato gli spanish e ci ricorda di altri bestioni sparati in passato (ricciole e yellow tails da 35 kg oltre, jewies fish et altro da cui il nome “fishy”). E’ un posto speciale, non fondo ma con una corrente costante che ti spezza la schiena, che attira i pelagici in diversi periodi dell’anno.
Sono solo le 8 di mattina , la swell sta gradualmente salendo e il vento non diminuisce, anzi....Decidiamo di prendere le aragoste in una delle molteplici baie dell’isola. Ci buttiamo a Wash rock e iniziamo a lavorarci le aragoste. Nonostante i 4-5 metri d’acqua il posto pullala di vita, stranamente con i soliti buffalo breams, si aggirano ricciole da 20-30 kg che inseguono aringhe impazzite, delfini, enormi razze di tutto e di piu. Peccato non si possa sparare. Con un po di fatica riusciamo in un’oretta a prendere le 12 aragoste (molte erano ovate o settose per cui devono essere rimesse in liberta) e decidiamo di andare a berci il meritato caffe.
Stiamo per ripassare su Fishy e nonostante le condizioni climatiche siano pietose non me la sento di far tornare Richard a casa senza sparare uno spanish (non che ne abbia bisogno visto il suo incredibile curriculum), ma si tratta dei primi spanish dell’anno......
Buttiamo l’ancora. Lacqua e’ un inferno, sporca con una corrente non piacevole e la swell muove almeno due metri di sabbia dal fondo. Tutto tace, a parte alcuni colpi di coda di buffalos nel background. Richard fa la prima discesa e sento il suo RobAllen sparare. Immediatamente vedo il lucicchio dello spanish che si contorce e intravedo Richard che molla tutto (il fucile e’ attaccato alla boa). La boa schizza via e la inseguo, capisco immediatamente che il pesce non e’ stato sparato bene (tiro lunghissimo come mi raccontera’ Richard piu tardi) per cui devo cercare di avvicinarmi al pesce il piu in fretta possibile. Facile da dirsi con l’inferno che c’e’ in superficie. Dopo un duecento metri raggiungiamo il pesce, e’ stanco ma si puo staccare da un momento all’altro. Con un mezzo respiro scendo e con calma lo sparo. “e una’altro bel spanish sui 15 kg. Non c’e tempo da perdere risaliamo in fretta e scappiamo.
Il viaggio non e’ piacevole, ma non fa niente. Consapevoli di aver vissuto un giorno speciale ci prepariamo a raccontare l’avventura a Laurent e gli altri e a goderci un ottimo barbeque.
Giodap
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Ultima modifica: 04/05/2010 19:10 Da Giodap.


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Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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#9358
Re: Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
Ottimo racconto, davvero avvincente!!!!!!!!
Purtroppo manca la foto!!
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#9359
Re: Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
Grande!!

il racconto è uno spaccato di un'altro mondo!!!
altre tecniche, altre prede, altre abitudini!!!

stesso SJ!!

ma in fondo è lo stesso mare...
con una barca a vela, partendo dal nostro mediterraneo, prima o poi, ci si arriverebbe!!
fernando
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Fernando
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#9363
Re:Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
Bel racconto mi sembrava essere li a pescare con voi....
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#9364
Re:Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
Angelo Loi non ha ancora l'acount ed ho postato io il suo racconto , i prossimi racconti spero che li inserisca direttamente lui da Perth
Giodap
Giorgio Dapiran
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Ultima modifica: 04/05/2010 19:13 Da Giodap.


Funzione psicologica della caccia subacquea

Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
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#9370
Re:Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
Ecco la foto
k_mallok

Ultima modifica: 04/05/2010 19:26 Da .
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#9378
Re:Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
che avventura e sopratutto...sparare un pesce e trovartene sotto altri che si cibano le interiora
kikko
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#9379
Re:Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
Spettacolare che foto.......
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#9394
Re:Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
Bel racconto e belle prede!....l'australia e' da provare
San
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#9398
Re:Racconto di pesca di Angelo Loi 14 Anni fa  
porca miseria che mare agitato
mosgi

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