Salve a tutti, dopo i bagordi del 24 e 25, la stessa sera di Natale sono alle 18.20 già pronto sul traghetto per andare a smaltire alcool e cibo nei due giorni a seguire; mi reco su un' isola dell'arcipelago toscano che mi è cara, senza famiglia, io e il mare, per due giorni perderò la dimensione di mutante e sarò un tutt'uno con il mare e la pesca, con il grosso limite delle temperature che dopo 3,5 ore mi costringono a uscire per il freddo, tuttavia il pesce non è mancato, soprattutto il 27.
Dico già, a scanso di equivoci, che la cernia catturata rientra tranquillamente nei limiti imposti dalla legge, non è sicuramente di 5 kg, ma neanche piccola come le tante che si vedono, è quella che io definisco una cernia "domestica" gestibile sia come forno che come stoccaggio in frigorifero e più che sufficente per farci una cena di 4/6 persone.
Al di là delle 2 pescate mi voglio focalizzare sull'asta adottata sul S90:6,5 mm con tacche.
E' stato un esperimento.
Le mie impressioni sono le seguenti: la percezione visiva, a occhiometria, è sicuramente di un'asta più veloce (in partenza), anche perchè priva di perni alti o bassi è sicuramente più idrodinamica, tuttavia venendo da un'asta da 7mm e sul S80 addirittura da 7,5, la certezza (non percezione)è che l'asta è assolutamente meno penetrante sia su pesce bianco che, maggiormente, su pesce di mole come la cernia, dove l'aletta non si è aperta, perchè non è uscita l'asta fuori del tutto. Con aste di diametro maggiore il pesce spesso e volentieri viene insagolato, hanno troppa più forza di impatto, non c'è storia.
Le tacche sono state opportunamente levigate sugli spigoli vivi con dremel e fresa diamantata e , nonostante i numerosi tiri fatti in questi due giorni (c'è stata pure qualche padella
),le ogive tessili da 2mm non hanno mostato segni di usura.
Quando l'asta sarà bollita penso che monterò una 7 con tacche, ammesso che ancora in commercio si trovino.
Di seguito qualche foto.
