Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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Il titolo di questo tread è quanto di più vero esista nella pesca subacquea, per quanto tu possa fare e ti possa ingegnare la componente fortuna è sempre molto importante. Questo non vuol dire che chi pesca ha culo e chi non pesca è sfigato ma un pizzico di fortuna, nelle catture importanti, è fondamentale. Questo quanto accadutomi nelle ultime due giornate di pesca.
Lunedì 28 ho il pomeriggio libero, sento il mio compagno di pesca Fabrizio e decidiamo di fare una uscita nel golfo di Cagliari, un paio di ore, giusto per fare un pò di allenamento e vedere se in profondità gira qualcosa. Mi chiede se può venire anche il cugino Alessandro, sardo che lavora in “continente” e che, appena può, scappa nella sua terra nativa per mettere la faccia sott’acqua, compagno di pesca di Alberto Pizzoccheri, i vecchi pescatori sicuramente lo conoscono almeno per sentito dire.
Usciamo verso le 15.00, prima tappa una striscia di beach rock sui 36 metri, io e Fabrizio siamo in forma e vogliamo iniziare a batimetriche importanti, il posto è spettacolare ma l’acqua non è molto pulita e pescare a quelle quote non è il massimo. Alessandro non se la sente e rimane a fare da barcaiolo, dopo un paio di aspetti, a parte qualche sarago indemoniato, non si vede niente e decidiamo di spostarci. Mi sembra impossibile che a quelle quote i pesci siano così pochi e nervosi, sicuramente non è colpa della pressione dei pescatori subacquei apneisti ma dei tanti bracconieri bomboloidi e della pesca a strascico che imperversa in questa zona di mare.
Ci spostiamo su una striscia simile un pò più bassa, si pesca sui 32 metri, si vede qualche sarago ed un paio finiscono in carniere, sono pesci al limite della decenza, che in altri posti non avrei neanche notato.
Su consiglio dell’ospite Alessandro ci spostiamo a quote più umane, sempre un beach rock questa volta tra i 25 ed i 28 metri. La musica non cambia, piccoli saraghi difficilissimi , denticiotti da 7 etti e niente di più, l’acqua inizia a sporcarsi e vedere la striscia dalla superficie è sempre più difficile. Cerchiamo di scorrere la striscia facendo un tuffo a testa. Verso la fine di questo agglomerato roccioso Fabrizio vede una cernia discreta che non riesce a tirare. E’ il mio turno faccio un tuffo un pò più avanti, sono sicuro che quella cernia non solo sa scrivere e leggere ma forse è già laureata e sta finendo il dottorato. Mi appoggio alla base del costone rivolto verso la mangianza, all’improvviso si materializza dal blu la sagoma di un pescione, un dentice che stimo ben oltre i dieci chili mi viene dritto di muso, è enorme e si muove in maniera sinuosa tipica degli esemplari di grosse dimensioni, dietro ne scorgo un altro della stessa grandezza ed un terzo molto più piccolo. Non sono armato come vorrei, ho il super asta da sette, che fa sempre male, ma non come il mega, che dopo primi tuffi infruttuosi, ho deciso di sostituire. Fuori tiro il pesce rallenta e curva facendomi un giro largo intorno intanto quello più piccolo mi punta deciso ed arriva vicinissimo…sono indeciso, il piccolo è un pesce sui 4-5 chili. Rapidamente mi passa in testa che sono in un posto dove non c’è mai nulla, il grosso forse non si avvicinerà più ed il piccolo non so quanto ancora rimarrà a tiro…alla fine, a malincuore, sparo. Il pesce è preso bene e si in sagola…come al solito si infila e non riesco a salparmelo subito. Dovrei essere contento della cattura ed invece sono amareggiato…forse ho fatto una cazzata a non aspettare. Dopo un paio di tuffi tiro via il dentice che al peso risulterà poco meno di 4 chili. Ormai la zona è bruciata, la striscia è finita e si torna indietro peraltro sono ormai le 18,30 e la luce comincia ad essere poca. Fabrizio prova a fare un ultimo tuffo dove aveva visto la cernia, lo vedo scendere e poi cambiare drasticamente direzione, sicuramente ha sbagliato il tuffo, la striscia è più in là…a mezz’acqua spara e fila il mulinello, mentre sale mi fa cenno di scendere a doppiare il pesce. Sicuramente una bella palamita penso, capitano in questa zona ed in questo periodo. Faccio un solo atto respiratorio e scendo a palla cercando di seguire il bianco del filo e dopo una ventina di metri in orizzontale intravedo qualcosa, è un ricciola ed è grossa, una ventina di chili immagino, mi sembra presa bene, ma non ne sono sicurissimo. Non riesco ad arrivare al pesce e risalgo, intanto il pesce è vivissimo si tira Fabrizio come niente. Cerco di ventilarmi bene e scendo, dopo una bella faticata arrivo vicino al pesce e mi accorgo che è enorme…ben oltre i venti chili stimati inizialmente. La sparo da vicino nel punto vitale, all’altezza della linea laterale dietro la branchia, il pesce ha un sussulto ma è praticamente morto. Mentre risalgo gli faccio l’ok, il pesce è preso. Insieme ce lo salpiamo e ci godiamo il momento della cattura. Facciamo una bozza di filmato (che ho allegato nella sezione video) e rientriamo in porto. Alla fine il peso sarà quasi 35 chili.
Mi rimane l’amaro in bocca della possibile occasione mancata, dentici sui 4 chili ne ho preso diversi…forse potevo sparare il dentice della stagione.
Alla fine decidiamo che Alessandro porta bene ed è inevitabile invitarlo anche per la pescata di Sabato…ed anche qui ne capiteranno delle belle…
Ma questa è un’altra storia che vi racconterò in seguito.
Un abbraccio
[img=http://img28.imageshack.us/img28/5162/ridimensionadiridimensi.jpg]
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Cico
Saber 110
Messaggi: 469
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Ultima modifica: 06/10/2009 13:06 Da Lupus82.
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Re:Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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Un racconto veramente emozionante, sembrava di essere li con voi.
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Re:Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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Ho messo la foto ma non so se si vede
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Cico
Saber 110
Messaggi: 469
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Re:Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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Non so ancora bene come si postano le foto, per adesso fai prima a caricarla su imageshack e poi copi e incolli il link;
altrimenti me la spedisci a questa mail: angelo.stara@tiscali.it e te la posto io.
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Re:Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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te l'ho inviata
ciao
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Cico
Saber 110
Messaggi: 469
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Re:Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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Cico, la foto l'ho messa nel messaggio col racconto.
Che dire...due bestie di pesci! Complimenti ancora.
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Ultima modifica: 06/10/2009 13:09 Da Lupus82.
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Re:Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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Bravissimi e bel racconto davvero!
Bravo Cico!
Mario
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ArbaArba
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Re:Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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Cico come sempre mi fa esaltare...
Per inserire le foto basta cliccare su "sfoglia" accanto a "seleziona l'immagine da caricare", poi si seleziona l'immagine voluta e si va avanti.
Mi raccomando con le dimensioni, se le immagini sono troppo grandi ridimensionatele, altrimenti si incasina l'impaginazione.
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Saber 100 n°28
MiniMiniJedi n°0
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Re:Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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Scusate il linguaggio, ma d'avanti a duna cattura così mi viene in mente solo un'espressione...
... M...kia!!!!
Complimenti, ed io che ancora mi rammarico per la sfiga di ieri durante l'incontro con una riccioletta di 2/3 chili.
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k_mallok
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Re:Ci vuole sempre un pizzico di fortuna 14 Anni, 7 Mesi fa
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Cico ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:
Il titolo di questo tread è quanto di più vero esista nella pesca subacquea, per quanto tu possa fare e ti possa ingegnare la componente fortuna è sempre molto importante. Questo non vuol dire che chi pesca ha culo e chi non pesca è sfigato ma un pizzico di fortuna, nelle catture importanti, è fondamentale. Questo quanto accadutomi nelle ultime due giornate di pesca.
Lunedì 28 ho il pomeriggio libero, sento il mio compagno di pesca Fabrizio e decidiamo di fare una uscita nel golfo di Cagliari, un paio di ore, giusto per fare un pò di allenamento e vedere se in profondità gira qualcosa. Mi chiede se può venire anche il cugino Alessandro, sardo che lavora in “continente” e che, appena può, scappa nella sua terra nativa per mettere la faccia sott’acqua, compagno di pesca di Alberto Pizzoccheri, i vecchi pescatori sicuramente lo conoscono almeno per sentito dire.
Usciamo verso le 15.00, prima tappa una striscia di beach rock sui 36 metri, io e Fabrizio siamo in forma e vogliamo iniziare a batimetriche importanti, il posto è spettacolare ma l’acqua non è molto pulita e pescare a quelle quote non è il massimo. Alessandro non se la sente e rimane a fare da barcaiolo, dopo un paio di aspetti, a parte qualche sarago indemoniato, non si vede niente e decidiamo di spostarci. Mi sembra impossibile che a quelle quote i pesci siano così pochi e nervosi, sicuramente non è colpa della pressione dei pescatori subacquei apneisti ma dei tanti bracconieri bomboloidi e della pesca a strascico che imperversa in questa zona di mare.
Ci spostiamo su una striscia simile un pò più bassa, si pesca sui 32 metri, si vede qualche sarago ed un paio finiscono in carniere, sono pesci al limite della decenza, che in altri posti non avrei neanche notato.
Su consiglio dell’ospite Alessandro ci spostiamo a quote più umane, sempre un beach rock questa volta tra i 25 ed i 28 metri. La musica non cambia, piccoli saraghi difficilissimi , denticiotti da 7 etti e niente di più, l’acqua inizia a sporcarsi e vedere la striscia dalla superficie è sempre più difficile. Cerchiamo di scorrere la striscia facendo un tuffo a testa. Verso la fine di questo agglomerato roccioso Fabrizio vede una cernia discreta che non riesce a tirare. E’ il mio turno faccio un tuffo un pò più avanti, sono sicuro che quella cernia non solo sa scrivere e leggere ma forse è già laureata e sta finendo il dottorato. Mi appoggio alla base del costone rivolto verso la mangianza, all’improvviso si materializza dal blu la sagoma di un pescione, un dentice che stimo ben oltre i dieci chili mi viene dritto di muso, è enorme e si muove in maniera sinuosa tipica degli esemplari di grosse dimensioni, dietro ne scorgo un altro della stessa grandezza ed un terzo molto più piccolo. Non sono armato come vorrei, ho il super asta da sette, che fa sempre male, ma non come il mega, che dopo primi tuffi infruttuosi, ho deciso di sostituire. Fuori tiro il pesce rallenta e curva facendomi un giro largo intorno intanto quello più piccolo mi punta deciso ed arriva vicinissimo…sono indeciso, il piccolo è un pesce sui 4-5 chili. Rapidamente mi passa in testa che sono in un posto dove non c’è mai nulla, il grosso forse non si avvicinerà più ed il piccolo non so quanto ancora rimarrà a tiro…alla fine, a malincuore, sparo. Il pesce è preso bene e si in sagola…come al solito si infila e non riesco a salparmelo subito. Dovrei essere contento della cattura ed invece sono amareggiato…forse ho fatto una cazzata a non aspettare. Dopo un paio di tuffi tiro via il dentice che al peso risulterà poco meno di 4 chili. Ormai la zona è bruciata, la striscia è finita e si torna indietro peraltro sono ormai le 18,30 e la luce comincia ad essere poca. Fabrizio prova a fare un ultimo tuffo dove aveva visto la cernia, lo vedo scendere e poi cambiare drasticamente direzione, sicuramente ha sbagliato il tuffo, la striscia è più in là…a mezz’acqua spara e fila il mulinello, mentre sale mi fa cenno di scendere a doppiare il pesce. Sicuramente una bella palamita penso, capitano in questa zona ed in questo periodo. Faccio un solo atto respiratorio e scendo a palla cercando di seguire il bianco del filo e dopo una ventina di metri in orizzontale intravedo qualcosa, è un ricciola ed è grossa, una ventina di chili immagino, mi sembra presa bene, ma non ne sono sicurissimo. Non riesco ad arrivare al pesce e risalgo, intanto il pesce è vivissimo si tira Fabrizio come niente. Cerco di ventilarmi bene e scendo, dopo una bella faticata arrivo vicino al pesce e mi accorgo che è enorme…ben oltre i venti chili stimati inizialmente. La sparo da vicino nel punto vitale, all’altezza della linea laterale dietro la branchia, il pesce ha un sussulto ma è praticamente morto. Mentre risalgo gli faccio l’ok, il pesce è preso. Insieme ce lo salpiamo e ci godiamo il momento della cattura. Facciamo una bozza di filmato (che ho allegato nella sezione video) e rientriamo in porto. Alla fine il peso sarà quasi 35 chili.
Mi rimane l’amaro in bocca della possibile occasione mancata, dentici sui 4 chili ne ho preso diversi…forse potevo sparare il dentice della stagione.
Alla fine decidiamo che Alessandro porta bene ed è inevitabile invitarlo anche per la pescata di Sabato…ed anche qui ne capiteranno delle belle…
Ma questa è un’altra storia che vi racconterò in seguito.
Un abbraccio
[img=http://img28.imageshack.us/img28/5162/ridimensionadiridimensi.jpg]
un racconto da lasciar senza fiato,reso ancora piu' esaltante dal tuo carattere,che ti fa' ricercare sempre il massimo in una cattura,tralasciando tutto il resto.complimenti davvero.
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LA TECNOLOGIA DEVE AIUTARE L’UOMO A MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA SUA VITA , E NON, COME SPESSO ACCADE, A PEGGIORARLA!
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