Anche per me, figlio di profughi istriani, oggi è un giorno nel quale i miei ricordi vanno ai momenti tristi dell'esodo della mia famiglia dalle terre natali dove dal 1600 i Dapiran hanno civilizzato insieme ad altri italiani le coste istriane, oggi Croazia.
Vecchie foto dei carnieri di mio padre alle isole Brioni oggi parco marino mi ricordano altresì che sono figlio di un pioniere della pesca subacquea.
La durezza di mio padre non era dovuta solo alla esperienza della guerra mondiale, ma alla ingiustizia internazionale che ha regalato l'Istria alla Iugoslavia di Tito che nonostante la cessione ingiustificata agli slavi, perseguitarono la minoranza etnica italiana fino a farla fuggire minacciata dalle orrende esecuzioni nelle foibe.
Ricordo ancora il dolore di mio padre nel ricordare la sua gioventù in una terra dove ha dovuto strappare le sue radici e così le mie e di tutta la mia famiglia.

Caro Giorgio,
ne abbiamo parlato durante la nostra breve vacanza lo scorso dicembre.
Ed colsi, sentii quanto fosse vivo, struggente il ricordo, così come lo hai descritto nel tuo articolo.
Ancora una volta, la mia solidarietà.
Un abbraccio
antonio, salerno

Mi associo a quanto detto da Antonio... è sufficiente leggere queste poche righe per capire quanto il dispiacere e il dolore siano ancora vivi...
Un abbraccio Giorgio, con la speranza che possa almeno in parte alleviarti questa sofferenza

Sono commosso.