Lo stesso pantalone di prima rivoltato

Pandasub ha scritto:

k_mallok ha scritto:
Quando scendiamo in profondità viene richiamata una grande quantità di sansue nei polmoni, creando una sovrapressione,

Questo lo avevo già sentito, ma ancora non mi è chiaro del motivo per cui di plin plin ne ho in abbondanza anche in pieno inverno quando faccio fatica a superare i 5 mt di prfondità...ti dico subito che non è il freddo in quanto non sono freddoloso per niente ed a gennaio mi cambio in liguria con la tramontana (giorgio dvrebbe ricordarsi cosa vuol dire )

Il fenomeno è presente anche quando facciamo un semplice bagno, fa parte del riflesso d'immersione. E' maggiore quando scendiamo in profondità, ma è presente sempre. 5m sono ben mezza atmosfera, un incremento del 50% non mi sembra poco, tant'è vero che se non si compensa non si riesce a farli.
Quindi idratatevi sempre, ad ogni profondità, basta della semplice acqua minerale, non oligominerale. Perchè non perdiamo solo liquidi, ma anche molti sali minerali come sodio e potassio.

Personalmente nella tasca della plancetta porto sempre legata una bottiglia con acqua sali minerali maltodestrine e glucosio. Al decatlon vendono barattoli di integratori con polvere di sali già pronti per essere sciolti ve ne sono di diverse marche, le miglori sono quelle che hanno la percentuale di maltodestrine superiore.

Sulla necessità bere durante la battuta di pesca vorrei fare alcune precisazioni in modo che non si creino delle psicosi. Come nel caso del pisciarino mi esprimo contro corrente.
Io non bevo mai durante l'immersione!
Faccio male? Faccio bene?
Mi sono posto il problema e mi sono sforzato di bere, ma mi sono venuti dei riflussi esofagei: la mia ventilazione diaframmatico/polmonare ne ha risentito, il liquido si muoveva nello stomaco e l'operazione di ventilazione si complicava. Il problema si risolveva dopo una decina di immersioni, ma il senso di pienezza dello stomaco influiva sulle sensazioni psicologiche così importanti nell'apnea.
Quale morale a questo intervento? Sono molto allenato, ho un grande condizionamento all'apnea, quello che vale per me, probabilmente non si può trasferire ad altre persone che svolgono l'attività più occasionalmente, sicuramente chi è discontinuo nella attività delle pesca è meglio che beva, tuttavia, per battute di pesca di tre quattro ore , in soggetti allenati, forse non è così importante

Mai bevuto durante le pescate...............non mi ci vedo con le borracce attaccate alla cintura.......( Giorgio dovresti ideare un porta borracce da attaccare alla sadomaso e possibilmente brevettarla )...........mi sono bastati cinque anni di competizioni ciclistiche per rendermele antipatiche

Giorgio, come tutti i grandi atleti è un caso a parte.
Ai suoi livelli nessuno può contraddirlo, del resto l'apnea è così personale che non ci sono regole generali.
Giusto per fare un esempio, Jack Mayol, mangiava aglio e cipolla prima dell'immersione, sostenendo che lo aiutassero.
Invece sono dei vaso dilatatori che si oppongono alla vasocostrizione periferica indotta dal blood shift, ma chi si permetterebbe di contraddire Mayol.
Questi grandi atleti sono l'eccezione e non la regola.

Bere è senza dubbio d'aiuto, basta prenderne l'abitudine, sono sufficienti pochi sorsi all'ora. Si ha una strana sensazione, per pochi minuti, ma si prende presto l'abitudine, al punto da sentirne il bisogno.
Inoltre l'acqua aiuta molto a contrastare l'acidità.
Per quanto riguarda gli integratori, maltodestrine comprese, sono contrario, preferisco rimedi semplici e naturali, inoltre è dimostrato che una buona acqua minerale ha tutto quello che serve per integrare i sali che perdiamo. Se non siete convinti vi invito a confrontare le etichette tra due bottiglie d'acqua minerale ed oligominerale, troverete differenze di fattore 10!
Meglio qualche biscotto o barretta energetica nelle pause o durante gli spostamenti, 10 minuti bastano ad assimilare nuove energie.

Ciao!
Vedo che c'è stato chi ha già risposto riguardo al famoso ormone....

Dal punto di vista dell'orina prodotta credo che alla fine sia una questione di praticità e soggettivamente ogniuno crede di avere raggiunto il SUO massimo.
Per cui , va bene tutto.

Per l'idratazione invece sarei anche d'accordo in linea di massima con chi dice che si dovrebbe bere spesso e poco per volta, ma questo presuppone che si abbia lo spazio per portare i liquidi.

Devo dire che in inverno il problema quasi non si pone; usando spesso la tattica degli spostamenti in macchina a sondare un posto e poi un altro, si ha tutto il tempo di reintegrare i liquidi.
Personalmente uso un thermos da 1 lt con del thè caldissimo e dolcificato con miele bio, da sorseggiare tra una tappa e l'altra, e dell'altro miele da usare in piccole quantità.

In estate con le battute che durano molte ore , magari lungo una deserta costa impervia, evito di portarmi appresso acqua e bevo tanto prima dell'immersione.
Mi rendo conto che se sono allenato e in forma riesco a pescare benissimo per almeno 6 ore senza avvertire nessun problema.
Però a volte, dopo le 6 ore avverto un brusco calo delle forze e sopratutto della capacità di concentrazione, sicuramente dovuto alla disidratazione.
Sto sperimentando una camel bag da portare abbinata allo schienalino, e forse è quella la soluzione giusta.
Ma questo capita solo se vado in Corsica.

In sardegna l'estate significa entrare alle 5 in acqua e uscire alle 8,30 al massimo le 9.
In questo caso non c'è davvero bisogno di nulla.....

Questa è la mia esperienza personale, ovviamente.

Assolutamnete a favore del miele, io lo prendo a colazione prima della pescata, pane e miele e pane e marmellata.
Il miele da delle energie differenti, rispetto al classico zucchero. Sono zuccheri che si immagazzinano e si rendono disponibili poco per volta, al contrario del classico zucchero che da energia immediata e si disperde altrettanto velocemente.

Anche io d'estate pesco per 6 ore o più e sono arrivato a sentirmi male. Parto quasi sempre da terra e per accedere ad alcuni posti devo cimentarmi in stradine di campagna, spesso con ripide salite al ritorno, ho dovuto risalire l'attrezzatura a rate più di una volta perchè le forze mi hanno abbandonato di colpo, giramenti di testa e tremolio di gambe. Ho scoperto che il problema era dovuto alla disidratazione che unita al caldo, specialmente durante il ritorno all'ora di pranzo. Bere molto, prima o dopo, non ha assolutamente gli stessi risultati di un idratazione costante. Una volta avevo così tanta sete da bere un intera bottiglia da 1,5 litri in pochi minuti, ho finito col vomitare.
Porto alla boa una borraccia termica, che tengo in acqua per evitare che si trasformi in brodino, ed ho risolto.

Per le pescate in Sardegna suggerisco delle barrette di "fave con il lardo". In lombardia, per la pesca nei laghi, è diffusa l'assunzione di "cassoela con verze" prima e dopo la pescata.
Ragazzi, scherzi a parte, bisogna imparare a conoscersi, mediante pratica e piccoli tentativi.
Personalmente preferisco il digiuno assoluto prima e durante. Fino a 4 ore gliela fò. Di più non gliela farei comunque.

PS per i moderatori: che casino è? pisciarino nei video, consigli dietetici nel pisciarino, tacchi, dadi e datteri nello stesso cassetto insieme al pettine. Ordine!!!

Leggo questa discussione ora per la prima volta, ho visto parte del video tempo fa e poi non mi sono avventurato nel leggere i post perchè ero già al corrente della metodologia costruttiva. Solo ora, come dicevo ho letto tutti i post, e mi accorgo di essere stato tirato in ballo per il mio astuiccio penico in neoprene. In effetti qualche anno fa, quando ancora compravo le mute, decisi di cercare di risolvere il problema annoso della puzza post pescata, e mi feci ammaliare dal negoziante che mi prese le misure dicendomi che era possibile fare un piasciarino a becco d'anatra...così lo chiamò lui. Preso dalla curiosità decisi di farlo fare e usandolo mi resi conto della indubbia utilità, perlomeno per ridurre l'odore di pipì. Poi iniziai a farmi le mute da solo e trasferii questo progetto anche ai pantaloni autocostruiti...il problema, di cui giorgio parla, deriva dal fatto che la mia disponibilità di neoprene era limitata e quindi per una muta da 7 utilizzavo neoprene da 7 anche per il pisciarino da qui le ovvie conseguenze su misura e disposizione.
Quando capita di andare a pesca con giorgio e fulvio vi risparmio i commenti ma alla fine è solo questione di abitudine...anche i passanti del molo dove ci cambiamo iniziano a farci l'abitudine...le donne guardano ancora un po incuriosite .
Scherzi a parte lo trovo utile e soprattutto pratico, il catetere non l'ho mai usato ma solo il nome mi fa venire i brividi.
Inoltre sempre più persone lo usano, figuratevi che anche Umberto ai suoi stage lo utilizza senza farne troppo segreto...in quel caso sono sicuro che le apneiste apprezzano....
Relativamente al problema bere, ognuno ha le sue abitudini, in ogni caso è ormai appurato che il taravana è sempre associato ad una forte disidratazione, questa provoca un addensamento del sangue e la possibilità di formazione di "tappi" che possono ostruire le arterie cerebrali. Il consiglio è di mantenersi sempre idradati bevendo poco ma spesso.
Ciao