Melaltoadriatico ha scritto:
le gomme cressi si sono già rotte anche ad un mio amico però quelle della CRESSI ITALIA,poi ho letto anche su un altro forum di un episodio simile!MA allora stè Cressi ci fidiamo o no????

Purtoppo questo è un problema che può verificarsi con tutte le aziende a volte può dipendere anche da uno sbaglio di mescole durante la lavorazione e possono succedere questi piccoli imprevisti...

Labrax escludo che l'escursione termica possa influire in questo caso visto che comunque si parla di poco..

E no, Luca, invece se dall'ambiente macchina calda 20° C passi a 10° potrebbe avere un certo peso (le basse temperature favoriscono la "cristallizzazione" ,fragilità, di molte sostanze comprese le plastiche). Ne voglio parlare con la Cressi SPAGNA (comunque penso che anche la Cressi Italia usi lo stesso elastomero, non so che rapporto c'è tra le due ditte...ma si chiamano con lo stesso nome...
Uso S45 da molto tempo e prima ancora, tanto tempo fa usavo il G20 sempre della stessa ditta.
Vediamo di raccogliere una casistica sensibile!

Forse Giorgio come hai detto tu prima di arrivare a conclusioni è meglio vedere un po di dati, ma personalmente penso che 10 gradi di escursione termica non possono (mi sembrerebbe davvero agghiacciante) provocare su di un elastomero un effetto simile, io è la prima volta che sento un evento di questo tipo, probabilmente potrebbe essersi (penso sia l'ipotesi piu valida) verificato un difetto in via di fabbricazione dello stesso elastico..

Bisogna anche vedere se il suddetto fucile è stato conservato in un luogo molto freddo per lungo tempo in una cantina, e allora questa ipotesi si avvalorerebbe ma considerando che il fucile era nuovo.. è proprio strano!


Tienici informato, sono curioso a proposito.. vedrò di informarmi con i colleghi di ingegneria dei materiali per apprendere maggiori informazioni..

Cosa da poco!
Complimentiiii

Grazie Braccio

Nel comportamento dei materiali, in generale, ci sono soglie di collasso che dipendono o da pressione esterna o da temperatura esterna o dallo stress che queste variabili inducono nel materiale.
Il nostro ragionamento nell'uso corrente fa riferiemnto ai materiali che entrano in nostro contatto più comunemente e che siamo abituati a maneggiare con disinvoltura e che magari resistono bene alle variabili meteorologiche.
Un esempio: i secchi di plastica usati per annaffiare, le cosiddette bacinelle per i pesci o per l'attrezzatura da pesca dopo un pò ce li ritroviamo fesurati, spaccati solo perchè li abbiamo lasciati in giardino o al sole o al gelo.
Magari non ci siamo informati se la plastica con la quale è fatto il secchio è Moplen, polipropilene od altro. Ogni plastica ha un comportamento diverso al sole: certe taniche d'acqua letteralmente si spaccano, la nostra cultura in merito è molto carente.
Così basta che un additivo nell'elastomero sia particolarmente sensibile agli sbalzi termici ed ecco che un buon elastomero nel range di temperatura 10/30 °C al di sotto della soglia critica può provocare brutte soprese!