Ultimo e conclusivo report (finalmente direte voi...)
Terzo giorno dedicato al riposo e agli amici. Nel successivo rimango nella baia di Cala Galdana, sotto casa, ma stavolta opto per il versante destro. Il vento da sud è decisamente calato e l’acqua è trasparente. Decido di partire col buio del mattino facendo la solita strada a piedi per entrare dalla spiaggia. Ancora il Saber 100 come compagno.
Attraverso la baia e mi dirigo verso la punta, rimanendo un pò all’interno di questa perché noto una certa corrente trasversale. Anche qui il fondale è molto bello, simile a quello del lato opposto e inizio tentando alcuni agguati dalla superficie. Mentre in Liguria e in Sardegna non riesco più ad agguatare nulla dalla superficie perché quei pochi pesci che sono presenti fuggono come dei razzi dopo essersi accorti della mia presenza a decine di metri di distanza, qui si riesce a fare l’agguato come si vedeva nei filmati del Maestro. Da dietro il masso affiorante vedo un sarago sparabile a circa 5-6 metri di distanza e a circa 4 di profondità. C’è un altro masso che potrebbe nascondermi da lui in un ipotetico percorso di avvicinamento e così faccio; capovolta a delfinetto ben nascosto dal masso, poca spinta di pinne e avanzando rasente il fondo arrivo al masso che mi separerebbe dal sarago appena dietro lo stesso, sempre che nel frattempo non se ne sia andato. E invece è ancora lì, infatti appena aggirato il masso non solo non scappa ma addirittura mi viene incontro e lo posso sparare a meno di due metri distanza. MA QUANDO MAI CAPITA UNA COSA DEL GENERE QUANDO VADO A PESCARE IN LIGURIA! Probabilmente mi ha dato più soddisfazione questo sarago che il dentice suicida di tre giorni prima!
Ma non finisce qui perché arrivano le solite ricciolette in gruppo che si avvicinano mentre sono in superficie; mi giro verso di loro che si allontanano e allora applico la solita tecnica che dopo la capovolta prevede di andare nella direzione opposta fino a quando un paio di queste si staccano dal gruppo per venirmi incontro dandomi la possibilità di spararne una.
Il bello però arriva dopo, quando raggiunto un punto in cui le rocce finiscono nella poseidonia a circa 12 metri di profondità decido di fare alcuni agguati al limite con questa. In lontananza ho visto un paio di dentici che però erano guardinghi e non si avvicinavano. Mi sposto di una trentina di metri e riprovo e così faccio per un paio di volte finché compare un dentice che viene deciso verso di me; si avvicinava sempre più e io ero già al limite della mia modesta apnea per cui pensavo di effettuare un tiro lungo per non andare oltre; ma il dentice aumenta la velocità di avvicinamento e in meno di 5 secondi si porta ad un metro dalla punta dell’asta: a quel punto non potevo mancarlo con relativo insagolamento e alla fine é risultato essere di quasi tre Kg.
Soddisfatto della giornata comincio il ritorno alla base ma il dio Nettuno ha voluto ancora regalarmi un bel marvizzo che ho visto dalla superficie è che è rimasto praticamente immobile come se mi chiedesse di essere infilzato dall’asta e, incredibile, un’altra ricciola solitaria che anche lei si avvicinava sportivamente.
Ora so bene che questo tipo di catture non sono nulla di eclatante, non sono molto professionali e forse alcuni di voi posso storcere il naso per la facilità con cui in alcuni casi sono state effettuate; però a me non sembrava vero di vedere questi pesci in una volta sola e andando a pescare praticamente sotto casa. Diciamo che ho preso quello che ho visto perché non so quando mi ricapiterà una cosa del genere.
E infatti, per il quarto ed ultimo giorno mi sono ripromesso di visitare nuovamente la secca di Cala Morel, stavolta di mattina, ma di sparare solo se mi fosse capitato il pesce non dico della vita ma quasi. Sono stato circa tre ore in acqua, ho visto i soliti barracuda, le solite ricciole, saraghi etc… ma non mi sono fatto tentare. Peraltro se avessi catturato qualcosa di importante lo avrei dovuto regalare al ristorante della spiaggia perché non avremmo potuto mangiarlo. Ma stavolta non ho avuto l’occasione che cercavo e sono tornato, volutamente, a mani vuote. Di pesce ne avevamo così tanto che abbiamo dovuto invitare gente il giorno prima della partenza e fare colazione con gli avanzi prima di recarci in aeroporto.
Che dire, alla fine mi sono divertito e mi sono rifatto delle magrissime e desolanti uscite estive.
Non ho visto cose dell’altro mondo, ma in quest’isola è possibile divertirsi entrando in acqua da terra pescando vicino casa e operando a profondità molto contenute. Dentici in 8-12 metri di profondità non me ne ricordo in Italia e non erano dentici sciacalli che si avvicinano alla costa dopo la mareggiata che l’acqua è stata forza olio per tutto il periodo. Per un pescasub delle mie caratteristiche, che non è un profondista ma solamente uno che vuole passare qualche ora piacevole credo sia un posto ideale. Peraltro, la spesa principale del viaggio è stata quella del bagaglio per l’attrezzatura sportiva (80 uro sia all’andata che al ritorno) mentre il volo AR per me è costato in totale 37 euro (andata e ritorno)!
Spero di non avervi annoiato e alla prossima avventura!