Probabilmente se ne è già parlato, ma torno sulla gestione del rinculo.
Sono appena tornato da una settimana in Sardegna e benché non abbia potuto pescare sempre in spot "validi" ho potuto schierarmi spesso col megasaber, e ho riflettuto su una triade di azioni:
1-Ho agguatato un branco di cefaloni sfruttando la tettoia di una roccia a 12 mt, mi posò sotto di essa, piccolo avanzamento, tiro parallelo al fondale dopo aver scelto il cefalone nel branco.
2-branco di palamite dalla superficie, non le avevo viste, arrivano mentre mi ventilavo, faccio per allineare e loro iniziano a puntare il fondo scocco il tiro su una delle retrovie che batteva la ritirata, tiro dalla superficie con asta che buca poco dopo la mezzerià del pesce insagolando.
3-Pizzutone a 26 mt tiro a 3 mt pesce insagolato dalla branchia alla coda, quasi mi riusciva lo spiedino.
Ora, ho scelto queste 3 azioni, non certo per il fattore venatorio, quanto perché sto legando sempre di più con il mega, e l'ho trovato precisissimo a tutte le quote e in tutte le situazioni senza avvertire differenze di rinculo, insomma l'ho usato come fosse un fuciletto
Probabilmente Sto impugnando meglio, o forse mi sto abituando al contraccolpo, e inconsciamente irrigidisco tutta una serie di muscoli-nervi stabilizzatori del tiro?
È dunque corretta questa mia considerazione o è frutto della mia fantasia fervidissima?
Ho invero padellato inspiegabilmente un orata da un piccolo branco che arrivate quasi sulla punta mi hanno fatto credere il tutto troppo facile e dall'esito scontato...e comprendo di aver peccato di superficialità.
Per il resto il mega è armato con 3 x 17,5 al 3,20 mescola progressiva.
Ho iniziato al 300% con una mescola progressiva, ora sono salito con il fattore di allungamento...se vedo che il feeling rimane questo monto i primeline di serie, che inizialmente mi facevano saltare il fucile dalle mani