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TRAGEDIA GIGLIO
(3 Online) ghizab, Lelu75, (1) Ospite
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ARGOMENTO: TRAGEDIA GIGLIO
#42513
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
Molto interessante quanto scritto dal nostro amico poco sopra...vorrei dire che ,dato che sono quello che ha citato gli ecoscandagli da 4 soldi, non vorrei che avesse pensato che asserissi che in una plancia di una nave del genere non abbiano messo certi strumenti ultra sofisticati!

Ci mancherebbe!

Il problema è però sempre lo stesso: a cosa serve dotare una meganave come quella di mille strumenti sofisticati, se poi questi strumenti NON SERVONO ad evitare di naufragare su una scogliera sotto costa?

Serve a qualcosa sapere di avere il top della tecnologia se poi non viene sfruttata?

Il problema, semmai, viene aggravato enormemente da quanto detto dal nostro amico che è addentro a queste questioni..io passeggero ho solo una richiesta: viaggiare in sicurezza, poter dormire e divertirmi a bordo , sapendo che il comandante e i suoi ufficiali vegliano su di me , anche grazie alla iper tecnologica plancia di questi baracconi monumentali..
Tutto il resto è davvero materia per discussioni amene ma inutili.

E il filmato postato da Alberto dimostra che questa nave, ( si badi bene, la NAVE, con chissà quale comandante, che potrebbe anche non essere il cialtrone Schettino alla gogna)era solita compiere queste "goliardate", inutili e pericolosissime per la sicurezza della navigazione.

Le immagini del colosso che fa slalom tra piccoli natanti ad una andatura più che allegra, mi fa capire che la Costa Crociere e la sua padrona Carnival, sapevano, dovevano sapere che questa pratica è cosa comune, e forse anche approvata per scopi pubblicitari.
Gli indigeni che vanno incontro al maestoso galeone , gigantesco rispetto alle loro semplici piroghe, sono una icona cinematografica sin dai tempi del film " L'ammutinamento del Bounty"..e ho paura che questa impronta mentale sia ancora ben stampata nella mente di armatori e comandanti.

Il traffico navale del mediterraneo è una bolgia dantesca ad alto rischio di incidenti..mi stupisce che ancora non sia capitata la tragedia immane, ma ho paura che sia solo rimandata ad un altro fortuito episodio di "bullismo nautico" a cura del prossimo comandante di navi da crociera.
Gianni
Saber 110
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#42514
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
C'è da dire che ce la mettono davvero tutta pre far parlare quel vegetariaano di Tozzi!
lello59
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#42520
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
Eccomi qua.
Rileggendo le prime due puntate, mi sono reso conto di essere stato piuttosto superficiale, incompleto e di aver espresso, spesso, quello che volevo dire in maniera difficile da capire.
Prendeteli per quello che sono, ovvero pensieri scritti in libertà e buttati giù di getto.
Ci tengo però a precisare, che quando ho scritto che sulle navi passeggeri imbarcano i migliori ufficiali che ci sono in giro, non ho espresso il mio pensiero in maniera corretta. Intendevo dire che, così come ogni uomo è portato per alcune cose piuttosto che altre, anche per i marittimi esistono diverse possibili rotte, da scegliere a seconda del proprio carattere e delle proprie attitudini. Avremo perciò ottimi ufficiali che navigano su rimorchiatori d'altura e preparatissimi Comandanti di superpetroliere che, nella maggior parte dei casi (anche per la specificità dei ruoli e dei compiti), non sarebbero adatti alle navi passeggeri. Detto questo, ribadisco che, nella mia esperienza, ho trovato a bordo delle passeggeri (professionalmente parlando) personale solitamente ben preparato.
Parliamo un po' di navi. Se confrontiamo le passeggeri di ultima generazione con le sorelle più vecchie, salteranno immediatamente agli occhi alcune differenze:
1) la forma. Un tempo le navi passeggeri erano sfilate, avevano un buon pescaggio e un'altezza dei ponti, rispetto all'attuale, decisamente contenuta. Cosa vuol dire una forma sfilata? Cominciamo dalla prua: le prue erano lunghe e affilate, studiate e costruite per tagliare il mare. Oggigiorno sono corte e tozze, con delle enormi vetrate che permettono una vista quasi a picco sul mare. Senza fare nomi di navi e compagnie, vi ricordo (oppure vi informo) che diverse volte, nel corso degli ultimi anni, sono successi incidenti che denunciano un evidente problema: durante mareggiate particolarmente forti (ma non al limite), ci sono state onde che hanno provocato l'esplosione di alcune di queste vetrate, allagando bar, discoteche e ponti di comando. In alcuni casi si è arrivati addirittura al black-out e al morto. Queste prore picchiano contro il mare, non lo tagliano, e quelle bellissime vetrate sono troppo vulnerabili così addossate alla prora (poi capirete perché sono fatte così).
2) le navi di un tempo, lunghe sfilate e relativamente basse, davano l'idea di scivolare sull'acqua con eleganza e stabilità; oggi, l'idea che suggerisce una nave da crociera è quella dell'imponenza, del dominio sul mare. Sembrano enormi alveari. Per contenere il rollio, queste navi sono dotate di sistemi di travaso di acqua di zavorra tra le casse laterali che avvengono automaticamente dietro gli impulsi di un girostato (oltre ad avere le storiche alette antirollio).
La verità è che la sproporzione tra l'opera viva e l'opera morta è esagerata e, sebbene il tutto soddisfi gli enti di classifica e le normative, è indubbio che, marinarescamente parlando, ci troviamo di fronte a qualcosa che non si sposa minimamente con il mare e con le onde.
Perché questo mutamento di forme? Per portare più gente. Hanno sfruttato tutto lo spazio che potevano: accorciato le prue, alzato i ponti aumentato le larghezze portandole ai limite delle fiancate. Rimaneva il problema del pescaggio. Se avessero rispettato le proporzioni non sarebbero più entrate in nessun porto. Ecco a voi i palazzi del mare, anzi, le città del mare.
Città abitate da migliaia di persone.
Per capire di cosa stiamo parlando dovete cercare di immaginare i luoghi e le situazioni. Navi lunghe 300 metri e alte 50, divise per almeno una quindicina di ponti. Al loro interno c'è di tutto, dalle piscine ai centri benessere, dai bar ai ristoranti, ai teatri, ecc. Ma, soprattutto, ci sono migliaia di persone, spesso anziane (soprattutto nei mesi invernali) e completamente ignoranti (è ovvio) di mare, procedure, emergenze e sicurezza sulle navi.
Sono sicuro che molti voi, anche semplicemente sui traghetti, si sono persi più volte senza avere la minima idea di dove fosse la prora, la poppa o i garages, figuriamoci i punti di riunione... (e anche questo è ovvio).
Navi così grandi riempite di gente sono, e sempre saranno, una potenziale catastrofe che galleggia. Nel caso della Costa Concordia la sfortuna è stata grande (spiegherò più avanti il perché), ma il fatto di ritrovarsi talmente vicini alla costa da permettere che la nave si adagiasse sul fondo senza sparire sott'acqua, ha fatto sì che il numero delle vittime rimanesse, in qualche modo (è brutto a dirsi), contenuto.
Provate a immaginare un incendio a bordo (fiamme che si propagano velocissime in mezzo al fumo denso e nero provocato dalla combustione di tutte le materie plastiche presenti a bordo)... Oppure un affondamento in mare aperto... O ancora a quanto sono esposte le navi passeggeri ai rischi di attentati. Ad ogni porto vengono imbarcati quantitativi enormi di ogni cosa (per soddisfare l'appetito e i bisogni di 4000 persone). Pensate sia possibile controllare il contenuto di tutte le casse, portate da decine e decine di camion, e da imbarcare nell'arco di poche ore? E se in mezzo ci fosse qualche bomba. Pensate al disastro...
No, definitivamente le navi da crociera supermegaenormi non sono il massimo della sicurezza.
Vi risparmio le osservazioni sulle dotazioni di bordo (sarebbe una storia troppo lunga)

Eppure, nonostante quello che ho scritto, le navi da crociera e i loro equipaggi fanno cose incredibili.
La tecnologia ha dotato queste navi di alcuni "superpoteri" che rendono accettabile (almeno fino a quando il disastro non smentisce tutto) il rischio intrinseco della vacanza nella città galleggiante. Potenza di macchina e manovrabilità al top (ve lo dice uno che manovra di mestiere); strumentazione, in tutti i settori, affidabilissima e funzionale; personale addetto alla sicurezza molto selezionato (fino a poco tempo fa erano tutti ex militari israeliani, ora si vedono anche i nepalesi); e personale marittimo preparato.

Vorrei scrivere qualcosa sugli ufficiali di bordo; sul perché ci sono stati certi comportamenti, sul perché una nave così grande si avvicina in quel modo alla costa; sui ritardi e su alcune delle cose che un "terrestre" fatica a capire.

Ma anche stavolta il tempo stringe e devo sospendere le osservazioni. Se volete continuo domani, se invece pensate che la cosa abbia raggiunto il limite basso del vostro interesse, fatemelo sapere e vi prometto che smetterò subito.

P.S.:
Scusa Gianni, è un periodo che, un po' per lavoro e un po' per interesse personale, mi trovo a parlare continuamente di questo argomento. Con questo voglio dirti che non mi ero reso conto di aver citato una tua frase. Se avessi fatto più attenzione non mi sarei permesso di scrivere in modo quasi offensivo. Sorry.
John
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#42521
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
JOHN.... scherzi? CONTINUA CONTINUA.....FAI QUELLO CHE NESSUNO E' STATO CAPACE DI FARE IN QUESTI GIORNI: INFORMAZIONE SERIA!!
rebel
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#42529
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
Caro John, non ti devi assolutamente scusare!

sono molto contento di poter leggere le tue acute osservazioni che trovo molto pertinenti e illuminanti.

Ti prego, anzi, di continuare a scrivere sopratutto riguardo al fattore sicurezza, dato che la cronaca giornalistica che passa in tv è spesso attenta al colore e al folclore dei casi "umani" piuttosto che a portare avanti discorsi anche più generali sul come e perchè si sia passati dalle romantiche ed esclusive crocere dell'epoca d'oro , alle "vacanze da sogno per tutte le tasche" che ormai imperversano.

Ciao e a presto!
Gianni
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#42545
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
un testo cosi lungo e l'ho gia finito di leggere! aspetto il prossimo attenzione sempre alta.
mi hanno detto che dal giglio sono partiti i locali con i loro gozzi a caricare naufraghi è vero?
Daniele84
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...voi impugnate un semplice attrezzo frutto della vostra intelligenza; il mare è un universo parallelo alle foreste irto di pericoli fatto d'acqua che ci opprime e ci impedisce di respirare, che inganna i sensi...(G.DAPIRAN)
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#42552
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
Ieri sera su Rai Storia hanno rimandato la vicenda dell'Andrea Doria, quanto è attuale e al contempo diametralmente diversa..



L'ULTIMO GIORNO DEL DORIA

I SOCCORSI

IL PROCESSO
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#42559
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
sugli esiti di queste due vicende è cruciale l'esperienza del comandante, nel caso della Concordia il comandante è andato sotto shoc mentre nel caso dell'Andrea Doria il comandante era lucido e in grado di prendere decisioni che avrebbero di li a poco salvato i passeggeri o la nave infatti la decisione da prendere era se portare la nave sui bassi fondali di Nuntaket o rimanere immobili e far sbarcare tutti. avere abbrivo con uno squarcio sulla fiancata infatti avrebbe portato la nave a imbarcare ancora piu acqua.
comunque vi riporto il link del video che a me è piaciuto molto sulla Andrea Doria
Daniele84
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#42590
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
"Personale Costa":
La parola "Comandante" indica un ruolo a bordo di una nave,
"Capitano di Lungo Corso" è invece un titolo. Imbarcati su di una nave, quindi, ci possono essere diversi Capitani, ma un solo Comandante. Il titolo viene rilasciato dalla Capitaneria una volta raggiunti i requisiti e dopo il superamento di un esame, mentre il Comandante è nominato direttamente dall'armatore in quanto suo uomo di fiducia.
Oltre al passaggio finale che lega il Comandante all'armatore, dobbiamo considerare il fatto che, il più delle volte, la persona che ricoprirà questo ruolo sarà cresciuta professionalmente in quella società, assorbendone usi, costumi, regole ed eccezioni. E' lecito dire che il Comandante della Costa Concordia è un marittimo timbrato "Costa".
E non è una brutta cosa... La compagnia Costa ha una grande tradizione marinara, delle ottime navi e procedure serie.
Per spiegare meglio quello che intendo dire dovete sapere che ci sono Armatori etichettati come "pirati" o "farabutti", ma un ufficiale che viene dai Costa viene generalmente pesata come "persona professionalmente affidabile".
"Inchini e non inchini":
A seconda delle stagioni, le navi da crociera si spostano da un mare all'altro. Quelle che propongono itinerari mediterranei in inverno, è poi facile trovarle intorno alla penisola scandinava nei mesi estivi. A chi non fosse mai stato da quelle parti, posso assicurare che passare a poche decine di metri dagli scogli, nell'ormai famosa "navigazione turistica", navigando nei fiordi norvegesi, oppure in atterraggio a Stoccolma tra le 20000 isole che la formano e circondano, è un'esperienza veramente affascinante.
...poche decine di metri...
La cosa che più ha stupito, e fatto parlare in questi giorni, è stato scoprire l'usanza dell'inchino portata avanti con tanta disinvoltura da tutti i Comandanti delle navi passeggere.
Beh, lasciatemi dire qualcosa controcorrente: io con le navi passo ogni giorno a meno di 20 metri da qualche ostacolo e, di per sé, la cosa è fattibilissima e molto ben controllabile.
Non prendetemi per matto o per temerario, cercate, al contrario, di seguire per poche righe la mia linea di pensiero.
In una ipotetica graduatoria delimitata da valori compresi tra uno e mille, potrei citare altrettanti lavori via via più "rischiosi", ma che non per questo non si possono fare. Il fatto che la Costa Concordia si sia già "inchinata" al Giglio per ben 52 volte in passato, dimostra che entro certi limiti la cosa è fattibile. Voglio dire che, secondo me, non va criminalizzata l'usanza, và perseguito e condannato l'uomo che ha fatto la manovra senza la necessaria cautela.
E come possiamo evitare una ripetizione della tragedia appena successa? In passato si tendeva a vietare ciò che aveva provocato un danno, oggi si preferisce creare delle procedure che, se fedelmente seguite, impediscono che possa ripetersi. Nel caso specifico si potrebbero indicare rotte e periodi stagionali consentiti, oltre a procedure che prevedano il coinvolgimento di più ufficiali in plancia e autorizzazioni da parte di sistemi di sorveglianza un po' più efficaci di quelli attuali (...).
Dobbiamo accettare il fatto che quello che è successo è principalmente imputabile a un errore umano, a tanta sfortuna (soprattutto iniziale), condita da un po' di fortuna, che ha contenuto in qualche modo l'entità della tragedia.
Le cose, invece, che mi hanno veramente stupito, sono state le azioni e le reazioni del Comandante. Attenzione, non sto dicendo che sposo tutti i pettegolezzi/congetture/sentenze /palesi fantasie, che circolano tra i media in questi giorni, ma pur filtrando le notizie (diverse peraltro di prima mano), aggiungendo la dovuta tara di chi racconta, selezionando la provenienza delle informazioni, resta pur sempre alto lo stupore che provoca la parte riguardante il Comandante. Soprattutto quella relativa all'abbandono della nave...
L'azione che ha portato all'incaglio, il ritardo nel far partire le azioni di soccorso, e il rapporto (ancora nebuloso) con la società di navigazione, sono cose che, in qualche modo, posso collegare a un filo logico (più o meno comprensibile, anche se non condiviso); ma da lì in poi parrebero azioni difficilmente cucibili addosso a un uomo con quel "titolo" e che ricopre quel "ruolo".
Quando sono passato al Comando ero piuttosto giovane ed ero circondato da ufficili parecchio più anziani. Questa situazione non era dovuta al fatto che fossero meno preparati di me, ma piuttosto alla decisione ponderata e matura di persone che non volevano prendersi grosse responsabilità e che riconoscevano di non avere il carattere adatto per una simile posizione.
Con questo voglio dire che i casi sono due: o dietro un'apparente facciata solida si nascondeva un "carattere non adatto", oppure mancano ancora gli elementi necessari a un giudizio corretto (se mai verranno fuori...).

x Daniele: è vero, gli abitanti del Giglio hanno dimostrato molto buon cuore e solidarietà prodigandosi negli aiuti e offrendo asilo ai naufraghi.
X il Mestro: sulle procedure per la messa in sicurezza e per il recupero della nave, ho parlato e sentito parlare tanto (posizionare, utilizzando supply vessel, catene e ancore della nave stendendole fino a terra per un ancoraggio più sicuro. Saldare inoltre bitte lungo lo scafo e assicurarlo alla scogliera non molto lontana. Il tutto condito da un adeguato numero di rimorchiatori in assistenza. Una volta assicurata la nave, tappare le falle, vuotarla con delle pompe e riportare la nave a galleggiare...) Credo che inizialmente si sia voluta dare la priorità alla ricerca dei dispersi, e le due operazioni si sarebbero ostacolate a vicenda, tant'è vero che gli olandesi sono pronti da diversi giorni per l'operazione di svuotamento delle cisterne, ma le priorità erano diverse. Sono sicuro che presto ci stupiranno con effetti incredibili per il recupero della nave.

Se in quello che ho scritto sono stato poco chiaro, chiedete pure.
bye
John
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Ultima modifica: 22/01/2012 22:39 Da John.
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#42616
Re: TRAGEDIA GIGLIO 12 Anni, 3 Mesi fa  
John con tutte le informazioni che ci dai,resto sempre sbalordito e sorpreso da tutto quello che accade nel settore marittimo.
Tutto il mondo è paese!!!
miky
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Ultima modifica: 23/01/2012 15:19 Da miky.
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