Andrei molto cauto nel dare giudizi affrettati, quello che può sembrare evidente agli occhi di tutti, può nascondere risvolti di verità che a noi sfuggono.
Personalmente non penso che la Società Costa, che ha un nome, una serietà e una tradizione centenaria, possa aver affidato con molta leggerezza, il comando di una propria unità di crociera ad uno sprovveduto: non lo ritengo possibile, non ci si improvvisa comandante di quelle navi, senza un adeguato curriculum, e capacità dimostrate, e non era certo al suo viaggio d'esordio... Si può essere bravi quanto vogliamo, ma in quei momenti, tremendi, non possiamo giudicare l'essere umano, che in quanto tale e in quello stato, può subire anche traumi notevoli. Io penso che lui si sia reso conto immediatamente della gravità della situazione e la sua reazione più che da incompetente mi sembra improntata ad uno stato d'animo sull'orlo della disperazione, forse in quel momento gli sono cadute tutte le certezze e si è sentito irrimediabilmente perso.
Non lo biasimo, ci mancherebbe, ma credo che stia vivendo una tragedia interiore, e non mi meraviglierei di un gesto disperato nei prossimi giorni...

D'accordo ma è evidente e pacifico che fosse la persona sbagliata a Interpretare quel ruolo.
ma:
1) le motivazioni che hanno portato al disastro, quanto mai futili
2) La totale incapacità a gestire la crisi
3) Il manifesto atto di codardia

ogni elemento di questa storia grida a gran voce la totale, incontrovertibile inadeguatezza di quella persona a gestire il comando di una mezzo e di un "carico" del genere. Non una voce depone a favore di quell'uomo...

...poi per carità, umanamente mi fa pure un pò pena.

Non avrebbe mai dovuto essere al comando di quella nave, eccheddiamine!!!! Vogliamo scherzare!!!!!!!!

papone ha scritto:
Andrei molto cauto nel dare giudizi affrettati, quello che può sembrare evidente agli occhi di tutti, può nascondere risvolti di verità che a noi sfuggono.
Personalmente non penso che la Società Costa, che ha un nome, una serietà e una tradizione centenaria, possa aver affidato con molta leggerezza, il comando di una propria unità di crociera ad uno sprovveduto: non lo ritengo possibile, non ci si improvvisa comandante di quelle navi, senza un adeguato curriculum, e capacità dimostrate, e non era certo al suo viaggio d'esordio... Si può essere bravi quanto vogliamo, ma in quei momenti, tremendi, non possiamo giudicare l'essere umano, che in quanto tale e in quello stato, può subire anche traumi notevoli. Io penso che lui si sia reso conto immediatamente della gravità della situazione e la sua reazione più che da incompetente mi sembra improntata ad uno stato d'animo sull'orlo della disperazione, forse in quel momento gli sono cadute tutte le certezze e si è sentito irrimediabilmente perso.
Non lo biasimo, ci mancherebbe, ma credo che stia vivendo una tragedia interiore, e non mi meraviglierei di un gesto disperato nei prossimi giorni...

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Quello che dici equivale a pensare che alla Costa Crociere sono tutti degli incompetenti, francamente mi pare un pò strano...
Finchè non sarà fatta chiarezza su quanto realmente sia successo, al di là di quello appare evidente, non mi sento di cavalcare l'odio verso nessuno, rimango dell'idea che fin tanto non sia provata la sua colpevolezza per me è innocente.

Ovviamente rispetto il tuo pensiero, anche se non lo condivido.

Per chi non avesse sentito la telefonata di cui parlava Giorgio eccola qui
youtu.be/odZEB9GMhSQ

Oggi per tg ho ascoltato anche io la registrazione della conversazione tra capitano e la capitaneria...che dire,per fortuna c'è ancora qualcuno che ha il senso del dovere civico,tanto di cappello a quella persona.
Continuo a pensare che questo Schettino facesse un lavoro oltre le sue possibilità.
All'alba sono intervenuti anche i CONSUBIM per aprire dei varchi con dell'esplosivo,per facilitare i VdF nelle ricerche dei dispersi.
E'una lotta contro il tempo sia per i dispersi a rischio ipotermia,sia per le condizioni meteo che vanno peggiorando.

Le ultime parole di Schettino al Comandante della capitaneria sono state: "va bene ora salgo sulla nave" e dopo poco è stato visto salire su un taxi anziche sulla nave a coordinare i soccorsi dell'equipaggio.
Non sò quanti anni di carcere sono previsti per queste catastrofi ma spero che si prenda il massimo sia lui che eventuali altri responsabili.
Condolianze alle famiglie dei deceduti.

Ho ascoltato e riascoltato quella telefonata: ditemi voi, onestamente, se quella persona che rispondeva al telefono era una persona lucida, sveglia e consapevole della gravità del momento, a me ha dato l'impressione di una persona incapace di connettere realmente la gravità del momento, come se tutto quello che gli stava succedendo intorno non gli appartenesse... e il tono dell'altro interlocutore era teso quasi a risvegliare da quel torpore in cui apparentemente era caduto il Comandante.
E' tutto molto strano, non credo che sia sufficiente dire "è un'incapace", molte cose non tornano.
Staremo a vedere.

Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo avuto la possibilità di verificare le nostre capacità di riuscire a gestire situazioni di emergenza in mare.
E' l'aspetto formativo non secondario delle nostra disciplina: gestire situazioni difficili sia in immersione, sia sul mezzo nautico in condizioni meteomarine avverse.
Senso di responsabilità e solidarietà verso gli eventuali compagni di pesca e non.
Purtroppo ho verificato diverse volte che molti occasionali compagni di pesca non avevano una preparazione adeguata, non tanto come pescatori, ma come compagni di pesca: prima viene la sicurezza del compagno, poi il pesce, come, prima viene la sicurezza dei passeggeri poi gli atteggiamenti bullisti di un'uomo in divisa!
Il comandante in questione aveva un precedente in una crociera che aveva fatto scalo a Marsiglia: era ripartito in condizioni proibitive per una crociera, criticato dalle persone di mare con esperienza e psicologicamente equilibrate.
Tutti noi ci troviamo spesso in situazioni simili a quelle di Schettino: possiamo decidere di fare una cazzata o meno, fregandocene del compagno o mettendolo al primo posto della nostra attenzione.
Riflettiamo sul nostro comportamento in mare dopo la pescata perché anche se non abbiamo preso un pesce è la nostra intima approvazione di come ci siamo comportati che è al di sopra di qualunque gesto venatorio.

papone ha scritto:
...non mi meraviglierei di un gesto disperato nei prossimi giorni...
lo spero...