Sembra surreale la dinamica della morte di questo ragazzo...solo 17 anni...incredibile.

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papone ha scritto:
Ma che sfiga!! Ma si può morire a 17 anni per quattro ricci? E' assurdo...
Comunque mi sembrano ci siano delle respnsabilità di qualcuno: come può disancorarsi un natante, se l'ancaro era quella giusta e la lunghezza della cima adeguata? Chi naviga sa che l'ncora deve avere un peso come minimo pari alla lunghezza del natante e la forma della stessa adeguata al tipo del fondale. Ma per disancorare un natante, che razza di mare c'era?... e la muta di quel ragazzo di che spessore era? Di questi tempi si usa una 7 mm. almeno la giacca e pantaloni da 5 mm., con questi spessori puoi starci delle ore senza subire traumi...In mare non si può lasciare nulla al caso, anche un piccolo errore può a volte, costarti la vita, credo che diversi errori siano stati compiuti...


papone anche io sono pieno di dubbi come te, la prima cosa a cui ho pensato è proprio: " come si fa a morire di assideramento con una muta indosso?"
dato che hai la patente nautica però, sai sicuramente che ancorare un unità è una procedura che deve seguire alcune regole. non si fila l'ancora in mare e basta. e poi sai che ci sono fondali considerati buoni tenitori e altri no, e poi un ancora si puo spedare a seguito dei colpi di mare se il calumo non è sufficiente... insomma secondo me la responsabilita di come era ancorata la barca non è certo del locatore.

Cavolo ne stanno succedendo troppe però davvero quello che dice il giornale è molto anomalo...!

.....il dispiacere è ovvio,ma riguardo alla costruzione del quotidiano c'è qualcosa che non mi torna,conosco bene quel punto poichè è vicino a dove vado io(sotto quel ristorante infatti è divieto di balneazione),e posso dire che i ricci ci sono gia sotto costa mentre per le condizioni del mare devo dire che in quel punto basta un pò di vento e il mare si incazza parecchio

Ma allora se le condizioni della zona si conoscono, come mai questa apparente superficialità dei due ragazzi? Nella ricostruzione troppe cose sembrano non tornare. Povero ragazzo!

Mi addolora tanto sta storia che come voi ,mi lascia molti dubbi sulla morte del ragazzo.E' proprio il punto in cui io vado a pesca per 9 mesi all'anno,e confermo quello che ha scritto jonnykannuccia.L'unica cosa che posso dirvi e' che in quel punto ci sono molti canali di acqua dolce e fredda che sfociano in mare,anche se secondo me non centrano con la morte del ragazzo!!!Potrebbe aver bevuto qualcosa di molto caldo tipo cappuccino bollente e poi si e' immerso con una muta magari che non era la sua o di spessore inadeguato!!!Bo meglio dei medici!!!!!!!

Daniele84 ha scritto:
papone ha scritto:
Ma che sfiga!! Ma si può morire a 17 anni per quattro ricci? E' assurdo...
Comunque mi sembrano ci siano delle respnsabilità di qualcuno: come può disancorarsi un natante, se l'ancaro era quella giusta e la lunghezza della cima adeguata? Chi naviga sa che l'ncora deve avere un peso come minimo pari alla lunghezza del natante e la forma della stessa adeguata al tipo del fondale. Ma per disancorare un natante, che razza di mare c'era?... e la muta di quel ragazzo di che spessore era? Di questi tempi si usa una 7 mm. almeno la giacca e pantaloni da 5 mm., con questi spessori puoi starci delle ore senza subire traumi...In mare non si può lasciare nulla al caso, anche un piccolo errore può a volte, costarti la vita, credo che diversi errori siano stati compiuti...


papone anche io sono pieno di dubbi come te, la prima cosa a cui ho pensato è proprio: " come si fa a morire di assideramento con una muta indosso?"
dato che hai la patente nautica però, sai sicuramente che ancorare un unità è una procedura che deve seguire alcune regole. non si fila l'ancora in mare e basta. e poi sai che ci sono fondali considerati buoni tenitori e altri no, e poi un ancora si puo spedare a seguito dei colpi di mare se il calumo non è sufficiente... insomma secondo me la responsabilita di come era ancorata la barca non è certo del locatore.
Sono perfettamente d'accordo con te, non per niente un vecchio detto recita "poca cima, poco marinaio...", su come ancorare un natante e su i vari tipi di ancora, costituiscono una delle prime lezioni per la patente nautica, non voglio addossare colpe al locatore, semprechè la cima fosse di lunghezza adeguata e l'ancora adatta al tipo di fondale della zona e e peso giusto, e con il necessario spezzone di catena, ma i dubbi su quello che è successo sono tanti, speriamo di riuscire a sapere la verità, ci potrebbe essere di aiuto a non ripetere certi errori.

Sono decine le volte che mi si è disancorato il gommone compresa una volta in Corsica all'isola del Toro con gommone a pochi metri dalle rocce dell'isolotto, con un gommone di 7 metri e dieci metri di catena, ancora da 8 chili.
Queste situazioni ripetute anche dopo un buon ancoraggio non mi fanno mai perdere di vista il gommone nelle situazioni di vento forte e di mare mosso, anzi direi che condiziono le mie pescate quando ci sono queste condizioni meteo, stando sempre vicino al mezzo d'appoggio e preferendo spostarmi col mezzo piuttosto che a nuoto dopo aver pescato intorno al gommone, se proprio il tempo mi alluzza lascio il gommone in porto ed esco a nuoto.
Chiarito che "il buon ancoraggio" non esiste e bisogna sempre stare "all'occhio", solo un giornalista non esperto di mare e di pesca subacquea può ricostruire la situazione così com'è stata descritta che ha portato alla morte del ragazzo diciasettenne.
Se una eperienza si può trarre da questa vicenda , come ho cercato di trarla dalla tragica morte di Flavio è di non banalizzare mai l'uscita in mare, avere ben presenti tutte le situazioni che possono accadere, calzare buone pinne ai piedi ed accompagnarsi con persone esperte e competenti

Parole sante Giorgio, parole sante...