apprendo solo ora della disgrazia....non ci posso credere...

Che brutta notizia.

....nn ci sto cn la testa.....

leggo che qualcuno non è informato sulle ragioni e le condizioni della sua morte.
Invito a leggere il link del giornale che ne scrive, comunque, è rimasto incastrato in immersione tra gli scogli di una diga frangiflutti dove probabilmente andava ad insidiare le sue amate spigole, senza riuscire a riemergere. I vigili del fuoco hanno dovuto spostare gli scogli con dei cuscini pneumatici e sono riusciti solo a tarda serata a recuperare il corpo.
Ricordo che tanti anni fa anche un campione italiano di pesca subacquea, il napoletano Rispoli, è morto in circostanze analoghe , lui però in una battuta di pesca notturna era rimasto intrappolato nei cameroni che si formano in queste dighe e dove trovano un rifugio naturale le spigole (stesso comportamento che nel passato ho verificato nella diga foranea di Genova e nella diga di Chiavari o di Sestri levante).
In pratica entri in immersione attraverso un varco tra questi scogli artificiali, poi distratto dalla caccia perdi l'orientamento e resti intrappolato, nel caso di Flavio essendo di giorno ha visto un varco di luce e si infilato nel varco restando incastrato tra le rocce invece di tornare indietro da dove era entrato.
Un difetto di esperienza, anche se si considerava un pescatore esperto, non direi casualità, a 27 anni non sei mai un pescatore esperto!
Quando pescavo in diga foranea a Genova, avevo una mappa mentale di buona parte degli scogli artificiali di cui è fatta, avevo alcuni ingressi nei quali mi addentravo abitualmente con la torcia accesa per esplorare nella parte più interna della diga anche con tutto il corpo nella profondità della massicciata per inseguire quei "mostri" che vivono solo nel profondo. E capitato che girato su me stesso e illuminato l'ingresso questo si presentasse come un muro di sospensione che diffondeva i raggi luminosi della torcia (alla base di queste dighe di solito c'è uno strato di depositi fangosi che si solleva col movimento delle pinne), solo la conoscenza di questi antri e la mia mappa mentale mi hanno consentito di riuscire dall'unico ingresso. C'erano comunque ingressi che non ho mai esplorato nonostante alla prima "spazzata" con la torcia avessi visto passare i grossi esemplari dei grandi riproduttori che allora vivevano solo all'interno dei porti.
Ho scritto solo ora queste riflessioni in modo che anche voi conosciate i rischi della pesca in certe dighe da battere solo restando sempre con le pinne fuori dai loro antri!

senza parole...buon mare FLAVIO...

Condoglianze,è davvero una secchiata gelida sull'entusiasmo di queste prime giornate di sole.

Non esiste un pesce, in tutti i mari del mondo, che valga la propria vita...

In effetti ho letto varie testate e dicevano che i vigili intervenuti hanno dovuto spostare delle grosse pietre prima di estrarre il corpo solo alle ore 19:00 circa di sera. Il grande Giorgio ha ancora una volta ragione: mai infilarsi dentro. Vi racconto questa mia esperienza. Ero agli inizi e mi sono addentrato in una piccola grotta ho sparato una cerniola (piccola ora non lo farei più)e non mi ero reso conto di essere avanzato troppo. Dopo nel tentativo di uscire mi sono reso conto che ero entrato troppo e nel fare marcia indietro la sagola del fucile, incastrata in uno sperone di roccia mi impediva di uscire. Per fortuna non sono andato in panico, ho abbassato lo sguardo per vedere cosa mi impediva di uscire e finalmente sono riuscito a staccare la sagola dalla roccia. Me la sono vista brutta da allora ho detto mai più nelle tane strette perchè ad entrare si entra ma nell'uscire sono cavoli amari e basta un poco di apprensione per muoversi in maniera disordinata e creare quella sospensione che può essere fatale. Grazie ancora una volta Giorgio ed un saluto a Labrax e non un addio.

Mi dispiace molto per lui e per la sua famiglia