L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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Olfatto (anticipo un capitolo del mio libro <La pesca subacquea nel Mediterraneo>)
Come cultura personale, e dal punto di vista squisitamente venatorio, ritengo che per l’attività del pescatore subacqueo quest’organo di senso non rivesta la stessa importanza degli altri organi sensoriali che ho approfondito nei capitoli precedenti. Sicuramente è un organo molto importante per il pesce perché fondamentale per alcune funzioni vitali quali: la riproduzione (individuazione dei feromoni disciolti nell'acqua rilasciati da un individuo dell’altro sesso), la ricerca del cibo (individuazione delle sostanze chimiche commestibili diluite e trasportate dalle correnti) e le migrazioni (è noto, ad esempio, che nelle prime fasi della vita i giovani salmoni ricevono un imprinting olfattivo dall'acqua del fiume in cui sono nati e che riconoscono quando si avvicinano alla costa al momento della riproduzione).
Nel capitolo riguardante il cervello, è risultato che il rinencefalo dei pesci è la struttura preponderante di quest’organo a conferma che il riconoscimento <chimico> è alla base della loro evoluzione sul pianeta. Offre informazioni "diluite " nel tempo quindi non può essere impiegata, ad esempio, nella difesa da un predatore del quale non può avvertire tempestivamente l’odore, come accade per certi animali selvatici terrestri che captano le informazioni chimiche trasportate dal vento (le masse aeree si spostano più velocemente delle correnti marine).
L'efficacia di questa percezione dipende molto dall’intensità delle correnti e da come il pesce è posto rispetto a queste. Supporre che il subacqueo possa essere individuato da un pesce attraverso il suo olfatto mi sembra fantascientifico, anche se non mi sento di escluderlo senza delle prove sperimentali. Per i pesci, puzziamo sicuramente tanto, ma per mia esperienza diretta, la percezione non è così rapida da poter prendere provvedimenti nel tempo ridotto di uno o due minuti di apnea (capacità di un forte pescatore subacqueo), insomma il pesce fugge perché ha visto o "sentito" qualcosa, non perché ha percepito il nostro odore. E’ comunque meglio avvicinare il pesce controcorrente!
Questo concetto è più facile da comprendere analizzando come sono fatte le fossette olfattive dei pesci: due narici, sono alloggiate in posizione frontale sulla testa, hanno un'apertura anteriore d’ingresso del flusso dell’acqua, e una cavità adiacente - posteriore di uscita, non connesse al sistema respiratorio come avviene nei vertebrati terrestri. Il flusso d’acqua può entrare dall'apertura anteriore durante il nuoto del pesce, ma può anche entrare se il pesce si trova immobile nella colonna d’acqua ed è investito dalla corrente. All’interno delle narici, l'acqua da analizzare attraversa un pavimento di epitelio olfattivo che ha una struttura come delle <rosette> il cui numero è proporzionale alla capacità olfattiva del pesce. Le <rosette> sono composte da un numero elevato di pieghe dell’epitelio per aumentare la superficie di contatto con le molecole presenti nell’acqua. Le cellule olfattive sono inglobate in una mucosa e possono avere strutture diverse, la più comune è a forma di <peluzzo>, specie di ciglia olfattive che entrano in contatto con le molecole disciolte nell’acqua, analizzate dai chemiorecettori del bulbo della cellula cigliata, quindi inviate al rinencefalo attraverso il nervo olfattorio. Sono sufficienti poche molecole di una sostanza per essere individuate e provocare una reazione del pesce.
La parte riguardante l’olfatto che può essere interessante per il pescatore subacqueo, è il funzionamento di alcune cellule speciali (club cells) presenti del derma di molti teleostei che una volta danneggiate rilasciano sostanze chimiche di allarme e innescano la fuga nei conspecifici del branco di appartenenza. La funzione di queste cellule, poco conosciuta, è stata individuata per la prima volta da Von Frish (1938) che introducendo un pesce ferito ( Phoxinus phoxinus) nel branco che stava studiando si accorse che i compagni tendevano a scappare in tutte le direzioni. Quando il derma di un pesce è spaccato dai denti di un predatore, le <club cells> rilasciano nell’acqua delle sostanze chimiche che informano i compagni di branco dell’evento, quindi queste cellule si sono evolute con finalità sociali. Informa, inoltre, gli altri pesci sulla presenza di parassiti che con i loro morsi stanno lesionando il derma di un individuo.
Quando l’asta di un fucile subacqueo ferisce il corpo di un pesce le <club cells> si rompono innescando un’informazione di pericolo che resta nella memoria dei superstiti. I sopravvissuti, assoceranno all’evento altre esperienze, come <aver visto> il subacqueo con un attrezzo, o aver <sentito> le sue vibrazioni che renderanno sempre più difficile avvicinare i pesci con questo imprinting. Quante volte mi è capitato di catturare un pesce e vedere con sorpresa che il compagno prima gli gira intorno e poi scappa: gli si avvicina per annusare le sostanze rilasciate nell’acqua, dai< club cells>!
Che cosa resta nelle tane che sono state oggetto di carneficine? Le sostanze rilasciate dai <club cells> saranno trattenute dalle pareti della tana e informeranno del pericolo gli altri pesci che per un lungo periodo eviteranno quel rifugio. E’ difficile stabilire la durata di questo tipo d’informazione, ma per esperienza diretta, il messaggio può durare molti mesi, se poi un’asta è lasciata all’interno del rifugio, per l’associazione (riflesso condizionato) che collega l’odore dell’asta con le ferite di conspecifici, si può verosimilmente sostenere che quella tana, per molto tempo, sarà < bruciata>! Consiglio perciò di togliere sempre un’asta dalla tana anche se è quella di un altro pescatore. Questa informazione di pericolo ho avuto modo di verificare che è interspecifica.
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Giodap
Giorgio Dapiran
Administrator
Messaggi: 10140
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Ultima modifica: 23/02/2017 10:59 Da Giodap.
Funzione psicologica della caccia subacquea
Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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Re: L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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grande
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ettore
Saber 100
Messaggi: 223
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ETTORE
SABER 90 nr.155
PALA ASIMMETRICA PROF
GOPRO HERO 3 BLACK EDITION
STAFFA PIKOTECH by PIPPOCCI
Ogni pesce catturato è una risorsa che non ci sarà più, che altri non potranno né incontrare né catturare. La pesca subacquea non è un “gioco” ma è un ancestrale istinto venatorio, il carniere, frutto della caccia, va consumato come alimento nel rispetto dell’animale ucciso e dei nostri simili che hanno ugual diritto di accedere nel futuro a questo tipo di risorse.... Giodap
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Re: L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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Sempre trattazioni interessanti, grazie.
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Saber 100 n°207
Minijedi n°157
Sadomaso fast
Saber 65 (Frankenstein)
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Re: L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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Molto interessante.grazie
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Saber 90/7 nr. 173
Saber 90/7,5 nr. 11
Saber 65 nr. 3
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Re: L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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Questo libro sarà un capolavoro.
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Re: L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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Una scoperta continua di nuove informazioni . Molto interessante ed istruttivo . Non so' se sarà oggetto di approfondimento nel suo libro , personalmente però non mi dispiacerebbe fossero "
Toccate" ulteriori tematiche inerenti la pesca nel basso fondo , riguardanti : fasi lunari, correnti , maree ...rapportate magari anche alle diverse stagioni . Grazie comunque per tutto ciò che ci trasmette ed insegna . Un caro saluto
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Saber 90
Saber 65
pinne standard
sadomaso
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saber 100
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Re: L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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Lorenzo, ho riportato proprio tutto il capitolo sull'olfatto, quindi l'approfondimento su questo organo sensoriale , nel mio libro, finisce qui!
Non sarà certo un capolavoro perché so fare meglio altre cose piuttosto che lo scrittore, credo invece che sarà una pietra miliare nella cultura del pescatore subacqueo perché riassume tutte le mie conoscenze sui pesci e sulle tecniche di pesca. Da innovatore della nostra disciplina dovevo lasciare uno scritto ai posteri ...
Ciò che ho trovato interessante e inedito (le riviste non ne fanno cenno) è la presenza dei <club cell> nel derma del pesce e le conseguenze negative di compiere un massacro di pesci in tana: si rovina un rifugio che poteva attirare altri pesci nel tempo. Alla base di questa conoscenza c'è il mio rifiuto della pesca in tana!
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Giodap
Giorgio Dapiran
Administrator
Messaggi: 10140
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Ultima modifica: 24/02/2017 19:28 Da Giodap.
Funzione psicologica della caccia subacquea
Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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Re: L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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Sì sì con capolavoro intendevo questo... quote"riassume tutte le mie conoscenze sui pesci e sulle tecniche di pesca."unquote ... ovvero più di cinquant'anni di vita in mare... e di esperienze filtrate da una intelligenza, da una creatività e da una sensibilità del tutto singolari.
Qui su questo forum siamo tutti un po' innamorati del Maestro, anche ciecamente. Io alle volte scherzando con altri appassionati di pesca sub dico esagerando volutamente: " preferisco sbagliare un pesce con un Dapiran che prenderlo con un altro fucile..."
Ma al di là dell'amore cieco, è per me un fatto obiettivo che parliamo del più grande cacciatore vivente qui nel mediterraneo e di un'intera vita dedicata alla nostra disciplina. Per me Dapiran è il più grande non perché ha preso più pesci degli altri o più grossi (ce ne sono in giro di macchine da guerra coi polmoni buoni), ma perché insieme all’esperienza possiede le qualità che fanno la grandezza: intelligenza, creatività, sensibilità, curiosità superiori. L’ingegno, insomma..
Non c'è dubbio che sarà una pietra miliare.
Comunque a me piace anche la prosa, molto tecnica, essenziale però non arida.
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Re: L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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e comunque non toglietemi il mio 80/7,5 !!!
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Re: L'olfatto nei pesci 7 Anni, 8 Mesi fa
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Qualche anno fa, più di 30 (....), J.B. Esclapez, noto smantellatore di tane,ad Ischia per una gara mi consigliò di ventilare dopo due o tre tiri in tana l'interno della stessa con le pinne in modo da ricambiare forzatamente l'acqua. Una volta posatosi il sedimento i pesci sarebbero riapparsi tranquilli, o quasi. Forse v'è un fondamento logico: disperdere proprio le molecole derivate dalle club cell dei pesci arpionati. Non amo la pesca in tana e solo in rarissime occasioni ho preso più pesci nello stesso rifugio, quindi non ci ho mai provato. Nel Lazio, poi, sventolare l'interno di una tana di grotto significa pescarci DOMANI nella migliore delle ipotesi, però, forse, chi ha la fortuna di pescare in tane di granito con la graniglia sul fondo, POTREBBE PROVARE , e ci faccia sapere.
Lello
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