Non è proprio argomento da <Relax> : viviamo un momento drammatico forse il più duro della mia vita iniziata durante la seconda guerra mondiale.
Io, ateo convinto, mi stupisco di come nel terzo millennio ci siano ancora guerre di religione che attanagliano la popolazione mondiale.
Che dietro i conflitti religiosi si mascherino interessi economici è fuori dubbio, ma questo non giustifica alcun tipo di <ammazzamento>.
Le società mondiali non <migliorano> non <progrediscono> il radicalismo religioso mette gli uni contro gli altri anche in piccole comunità.
La democrazia occidentale è in profonda crisi, questo è percepito dai cittadini che rinunciano alla democrazia rappresentativa e non vanno più a votare.
E' uno dei momenti più bui della convivenza dei popoli e io mi trovo più a mio agio in apnea in fondo al mare!

Il concetto stesso di fede religiosa è violento: cioè credere che le cose stiano in un certo modo implica che gli altri modi possibili siano sbagliati, quindi inferiori a me.

Non me ne vogliano i credenti convinti…

La religione è una scusa, i motivi di qualsiasi guerra sono da sempre solamente economici; parlando di altra guerra, pensate che a vladimir gliene freghi qualcosa dei 4 russi scontenti in terra ucraina, gli interessano le risorse di quel paese, altroché! come al vecchio baffetto della razza ariana non interessava un picchio, puntava ai beni degli ebrei e aveva ben chiaro come impossessarsene. E così è sempre stato e purtroppo sempre sarà! Per questo sposo il motto latino "si vis pacem para bellum" ovvero l'unico modo per non essere attaccati è essere (e dimostrare di essere) in grado di difendersi, brutto come concetto ma tremendamente reale

raph69 ha scritto:
La religione è una scusa, i motivi di qualsiasi guerra sono da sempre solamente economici; parlando di altra guerra, pensate che a vladimir gliene freghi qualcosa dei 4 russi scontenti in terra ucraina, gli interessano le risorse di quel paese, altroché! come al vecchio baffetto della razza ariana non interessava un picchio, puntava ai beni degli ebrei e aveva ben chiaro come impossessarsene. E così è sempre stato e purtroppo sempre sarà! Per questo sposo il motto latino "si vis pacem para bellum" ovvero l'unico modo per non essere attaccati è essere (e dimostrare di essere) in grado di difendersi, brutto come concetto ma tremendamente reale

Certamente c’è anche questo discorso… ma, guardando anche alla storia, la religione è da sempre fonte di conflitti

Ufficialmente sì, ma forse neanche le prime crociate furono spinte da soli motivi religiosi; ricordiamo che ai tempi il papa oltre al potere temporale sullo stato pontificio aveva di fatto grande influenza politica nel mondo conosciuto e fermare l'avanzata dei turchi, al di là della religione di questi ultimi, significava garantire una porta sicura con l'oriente per il commercio dei paesi europei

Io facevo un discorso a monte: se assurgo a verità indiscutibile una fede religiosa, sarò sempre in conflitto con chi assurge un’altra fede come verità. In sostanza, il credere in qualcosa è origine di ogni conflitto

Ma infatti io vado ancora più a monte, il problema è far credere a chi professa una fede che quella sia l'unica e che vada pertanto imposta e le altre fedi non vadano tollerate e dunque combattute nasce da ragioni di mero interesse economico. Mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa in due modi differenti

raph69 ha scritto:
Ma infatti io vado ancora più a monte, il problema è far credere a chi professa una fede che quella sia l'unica e che vada pertanto imposta e le altre fedi non vadano tollerate e dunque combattute nasce da ragioni di mero interesse economico. Mi sa che stiamo dicendo la stessa cosa in due modi differenti
Caro raph, il concetto stesso di fede implica che io creda che le cose stiano come dico io, questo significa che un’altra fede crede in delle cose per me non veritiere (perché io attribuisco verità al MIO contenuto di fede). In questo non c’è la possibilità di tolleranza, perché io mi rapporto a te partendo dal fatto che io sono nel giusto e tu nell’errore… due individui possono avere un dialogo costruttivo soltanto se nessuno dei due crede di possedere la verità in tasca: chi ha fede (che sia in un dio, nella scienza o in qualsiasi cosa…) invece non è disposto a mettere in discussione il contenuto di tale fede. Pertanto il dialogo e la tolleranza tra le fedi sono solo belle parole utopiche… la tolleranza vige solo tra persone che non possiedono fedi