Ecco qua ... dopo 1 ora che mi preparo una riflessione scritta tanto lunga .. finalmente il Maestro si connette e mi dà il suo parere..<<MENO SEGHE!...>>.
Daccordo con il fatto che la sega provoca un calo fisiologico rapido... e che poi l' apnea non riesce bene... pero'.., che centra con i nodi e con le slevees..?
Personalmente ho avuto molte rotture di nodi e sleeve, dopo analisi quest' ultime sono facilmente riconoscibile da altre rotture dovute a sfregamento (fori lucidati, sempre e a mó di gioiellere!).
A non disprezzo del perfezionismo : vorrei comunque aggiungere quello che mi ero preparato :
Mario,la tua esperienza a me fá pensare che sicuramente ci saranno dei tipi di sleeves migliori di altri, di metallo piú dolce..ecc... soprattutto un metodo di compressione ideale, con delle pinze ideali..ecc.. Resta un discorso esteso come quello dei fili, ci sono una miriade di prodotti tutti da provare e con metodi diversi.
É probabile che poi uno sleeve possa manifestarsi alquanto efficace di un nodo ideale in certi casi.
Penso comunque che nel sistema con sleeve si possa incombere nel particolare sbagliato molto piú facilmente di un nodo poiché lo sleeve nasconde il grado di deformazione del filo al suo interno e non possiamo verificare correttamente il corretto schiacciamento, probabilmente una buona esperienza, materiale perfettamente adatto e una grande attenzione come la tua porterebbe ad applicarli sempre o quasi correttamente, cosa che non é il caso per tutti.
Questo rende il nodo piú stabile, ossia, non nasconde brutte sorprese.
Per quello che concerne la trazione di rottura i principi equivalgono a quelli della pesca al grosso : capitano spesso rotture malgrado la frizione del mulinello sia regolata su 5-8kg per lecce e ricciole e 15kg per tonno rosso, perché?
La forza di trazione del pesce non é costante, nella sua lotta impiega giustamente il metodo piú efficace per strappare quello che lo trattiene, si dibatte alternando momenti di riposo a scodate al massimo della sua forza, queste trazioni estreme sono cortissime e violentissime, resta impossibile misurare questa forza in quest' attimo.
La frizione di un buon mulinello é giustamente concepita per rilasciare IMMEDIATAMENTE filo al fine d' evitare la rottura.
I nostri mulinelli non hanno la precisione da orologio svizzero per assorbire questa trazione istantanea.
Quando il pesce scoda al massimo delle sue forze il tempo di questa massima trazione é talmente corto che non basta per trascinare violentemente sott' acqua un sub posto perpendicolare al filo che lo lega al pesce (galleggiamento + soprattutto resistenza idro.) ma + che sufficente per rompere il filo nella maggior parte dei casi, il sub viene progressivamente trascinato sotto nel momento di riposo del pesce, molto piú lungo di quello d'attaco, quando il grosso pesce influisce con una trazione costante di 8-20kg, per questo abbiamo l'impressione, illusione, che la forza sia questa , solo perché, essendo ripartita su uno spazio di tempo molto piú lungo, trasmette molto meglio le sensazioni.
Sicché, alla fine, l'esperienza che abbiamo eseguito non é nemmeno tanto corretta, avremmo dovuto fare dei test di resistenza con una forza istantanea, cosa difficilissima.
Per teoria, siamo propensi a pensare che un nodo, assorba meglio una trazione istantanea poiché la forza si disperde meglio in una massa elastica maggiore e, dal tipo di nodo, ancora meglio quando si disperde uniformemente.
Lo sleeve invece, irrigidisce completamente il cappio concentrando il punto di flessione, lavoro, in una minima parte, l'estremitá.
A proposito di lavoro, non volevo farla lunga...ma completiamo il discorso...
C'é anche un'altro fattore molto importante che teoricamente dovrebbe influire sulla differenza di questi due sistemi, la fatiga.
Un nodo si scalda appena viene fatto e soprattutto stretto, possiamo percepire questo calore derivato dalla deformazione molecare poiché la massa di nylon sottoposta a questa deformazione é sufficente, circa 3 volte superiore a quella compresa nello sleeve, trall' altro in quest' ultimo il calore viene dissipato molto piú velocemente per mezzo del metallo, buon conduttore.
Una volta che il nodo é stretto a dovere, la deformazione di quest' ultimo é minima e quindi minimo anche il riscaldamento.
Sotto la trazione pluridirezionale del pesce, dove avviene deformazione del filo = riscaldamento = fatiga del materiale= indebolimento molecolare = cedimento?
Considerando con una formula grossolana (giusto per darci un'idea) indebolimento mecolare = intensitá della deformazione X tempo / superfice.
Nello sleeve quest' indebolimento molecolare avviene esattamente nel punto delle estremitá, la rigiditá di quest' ultimo aiuta a concentrare le deformazioni in un punto molto ridotto.
Il nodo aiuta ad assorbire queste flessioni e soprattutto, vista la flessibilitá di quest' ultimo, a disperderle in se stesso su una superfice maggiore.
Insomma... magari queste teorie potrebbero avverarsi sbagliate o poco significative in pratica.
Peró, una prova, come dice bene Lello... é nel fatto che i professionisti e miglior pescatori impiegano il nodo, sicuramente sará per la maggior affidabilitá, poiché non é di certo per praticitá.