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Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea
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ARGOMENTO: Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea
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#16765
Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea 13 Anni, 11 Mesi fa  
Davvero molto bello e interessante l'ultimo articolo scritto da Giorgio dove si vedono analizzati alcuni comportamenti tipici della nostra specie in relazione a quelle situazioni di competizione che portano poi ad un aumento del rischio, innanzitutto mi congratulo per queste valutazioni.
Purtroppo però al termine di questo articolo sono giunto ad una triste conclusione:

Stando a quanto è scritto il desiderio di emulazione verso il "piu bravo" è dato inconsciamente dal fatto che noi vogliamo portare (detta molto grezzamente) i nostri geni ad essere piu appetibili -migliori- sessualmente, e a dimostrare che magari siamo anche noi capaci di arrivare a questi risultati e perché no superarli anche!-proprio perche per natura DOBBIAMO essere migliori- perciò ci sentiamo sminuiti (inconsciamente ovviamente) quando prendiamo meno pesce del compagno di pesca, oppure quando al termine di una gara siamo arrivati tra gli ultimi!
perciò la soluzione sarebbe "quasi" scontata.. o frenare i proprio impulsi inconsci (che a mio avviso è impossibile, per via della attività ormonale oltre che contro natura) oppure pescare in modo non competitivo; mi riferisco alla pesca in solitaria dove ognuno vive il proprio rapporto ancestrale tra l'IO e la natura.
Ma a mio avviso anche questo ha un grosso limite!
Basterebbe un solo problema (malore casuale, difficoltà generica) a mandare in un grosso rischio l'apneista che si trovasse da solo a praticare il nostro bello ma pericoloso sport.. perciò come su può fare?
è il classico cane che si morde la coda:

IL subacqueo che se pesca in coppia -> Spirito di competizione = esposizione ad un rischio!

oppure

Il subacqueo che pesca da solo -> probabilità di difficoltà tecniche da affrontare da solo = esposizione ad un rischio!

Sembra quasi un bilancio! qualsiasi metodo preventivo che l'apneista adotterà per tutelarsi porterà necessariamente ad assumersi un rischio correlato alle proprie azioni, magari in proporzione è lo stesso tipo di rischio, solo in forma diversa!
A tutto questo non sembra esserci soluzione, se non attendere che l'età faccia il suo corso..
Forse una soluzione potrebbe essere quella della pesca in coppia con un solo fucile, pesca che sicuramente è più noiosa su certi punti di vista ma qui non si eliminerebbe, almeno in parte, lo spirito di competizione? si dovrebbe iniziare a pescare come se si fosse una entità sola che coopera per il raggiungimento di uno scopo, cosa che per altro viene fatta da altre specie (es: lupi che cacciano in branco)!
Ma anche in questa soluzione forse entrerebbe lo spirito individualista dell essere umano che non accetterebbe mai questo tipo di soluzione..
Un bel dilemma non trovate?

Luca
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#16758
Prestazioni e sicurezza 13 Anni, 11 Mesi fa  
Ciao Amici
ho letto con molta attenzione, come al solito, l'articolo del Maestro, a me ha coinvolto particolarmente quando parla della competizione che puo esserci col compagno di pesca; io col mio ho un feeling che mi permette di non strafare per essere piu bravo, se lui pesca e io no non me lo fa pesare e viceversa, io non ci patisco, anzi sono contento per lui. Capita anche che peschiamo alternati con un fucile solo...il supejedi ovviamente! e sono battute divertentissime perche ogni risalita è accompagnata da dettagli, spiegazioni di cosa si è visto e la scelta, in coppia, della strategia migliore!
Daniele84
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superjedi 286
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...voi impugnate un semplice attrezzo frutto della vostra intelligenza; il mare è un universo parallelo alle foreste irto di pericoli fatto d'acqua che ci opprime e ci impedisce di respirare, che inganna i sensi...(G.DAPIRAN)
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#16759
Re: Prestazioni e sicurezza 13 Anni, 11 Mesi fa  
Penso che chi pratica la pesca sia a conoscenza dei rischi che comporta..ciò non toglie che come mi ripete mio padre un pesce non valga una vita.
Cernie e dentici sono la nostra più alta aspirazione però sò che per ora non sono alla mia portata , facendo il pescatore da "fine settimana" e soprattutto le cernie cerco di evitarle,la profindità a cui si trovano e l'inesperienza nella cattura di prede del genere sono un mix che per molti è stato fatale.
bigguiness
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Talvolta, anche se di rado, si ha la fortuna di accorgersi che nella nostra vita è subentrato un cambiamento, si abbandona la via vecchia, s\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\'imbocca la nuova e si prosegue dritti per la nuova rotta. Mi accadde una cosa simile a Le Mourillon, quel giorno d\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\'estate in cui i miei occhi si aprirono sul mare.
Jacques Yves Cousteau, 1936
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#16766
Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea. 13 Anni, 11 Mesi fa  
Apro la discussione, dopo aver letto con molto interesse le parole di Giorgio.

Come spesso accade, sono quasi totalmente d'accordo con lui.

L'esperienza del Maestro mette l'accento sui problemi che ormai troppo frequentemente riscontriamo nella nostra attività preferita.

Come ho già scritto in un altro post, trovo sconcertante che nell'epoca della massima diffusione della didattica legata all'apnea, si debbano poi contare decine di morti all'anno proprio in questo campo.
Senza polemizzare con nessuno, tantomeno con chi ha messo a punto le didattiche più in voga che comunque danno a tutti una possibilità enorme di conoscenza dei propri mezzi e anche dei propri limiti, concordo con Giorgio quando dice che spesso questi corsi sono frequentati da ragazzi che hanno come target solo il miglioramento delle capacità apneistiche e di miglioramento delle quote ai fini di maggiori risultati nella pesca subacquea.
In questo io vedo un pericolo che non è insito nella didattica stessa, ma nella mentalità distorta di chi vi partecipa.
E' vero che la pesca profonda sta diventando sempre più un'esigenza se si vogliono raggiungere certi risultati, ma il pericolo è evidente.

Ragazzi che vogliono cercare scorciatoie impossibili, bypassando con una certa supponenza tutto il bagaglio di ore e ore passate in mare ad acquisire esperienze "sul campo" assolutamente insostituibili, con la pretesa di poter colmare quel Gap che la vita frenetica in cui siamo compressi non ci concede più.

Ma l'esperienza è sempre stata e sempre sarà l'unica discriminante per dividere un "Bravo" pescatore da un forzuto senza cervello che è convinto che i metri di profondità e la sicurezza possano essere acquistati al supermercato dell'apnea.

Non voglio nemmeno citare i video estremi sulla pesca subacquea, perchè reputo assolutamente pazzesco, cercare di imitare certi gesti estremi.
Se qualcuno cercasse di fare quello che certi campioni veri o presunti della nostra disciplina mostrano sui video, magari dentro una vita sedentaria , rotta solo da sedute serali in piscina( dopo giornate vomitevoli passate a cercare di sopravvivere allo stress lavorativo)e uscite rare nei WE, beh, davvero è una cosa che sfiora la follia totale e della quale mi auguro ci si renda conto una volta per tutte.

Le attrezzature poi, anche se può sembrare una banalità, giocano un ruolo importante; ormai trovi ragazzini di 17-18 anni con attrezzature esagerate, del tutto inutili per chi ancora non ha nemmeno capito dove bazzicano i pesci e che abitudini essi abbiano acquisito in certe zone.
Ma ecco che basta un paio di pale in carbonio per parlare in modo innocente e allucinante di quote che, personalmente, mi mettono i brividi.

Io ho fatto un percorso che credo sia stato quello di tanti coetanei della mia generazione:anno di grazia 1964!
Molto autodidatta, molta "paura" o se vogliamo rispetto del mare profondo che per noi era davvero una specie di tabù, quasi mistico.
Solo che per noi ragazzini il tabù erano i " 20 metri", quota alla quale sognare cernie e tanate di corvine giganti( e la cosa era vera e possibile).
Dopo anni passati ad insidiare i pesci del sottocosta e a immagazzinare un certo bagaglio di esperienza, e la cosa era comunque realizzabile data la buona presenza di pinnuti in molti tratti di costa che adesso sembrano diventati sterili, pian pianino ho, abbiamo, cominciato a conquistare certe quote e certe esperienze.

In molti siamo arrivati a pescare a quote rispettabili e a catturare tanti pesci, ma solo dopo anni e anni di sacrifici, sempre in mare e sempre a caccia con armi che definire approssimative è ancora poco, con pinne in gomma o comunque con attrezzi che adesso verrebbero sbeffeggiati dai più...però con la solida base di una gavetta assolutamente irrinunciabile e preziosa.
E poi, ecco arrivare i " furbi", quelli che se gli parli di pescare a 20-25 metri ti guardano con una espressione accondiscendente e aggiungono:" Ah, si, la pesca nel bassofondo..."
..mentre loro, forti dei 2-3 anni di Corsi e apnee interminabili in una vasca da bagno clorata e maleodorante, senza sapere nemmeno cosa sia una tana di saraghi nè tantomeno come cercarla anche in 3 metri d'acqua, vanno a cercare i pinnuti in fondo all'abisso dei 30 metri convinti che la cosa si rivolga in questi termini: il pesce sta a fondo e allora lo devo cercare lì.
Cosa solo in parte condivisibile, dato che Giorgio è proprio la prova vivente che se si sa pescare, le prede( e che prede!), saltano fuori anche dai primissimi metri di fondo.

E senza nemmeno un briciolo di umiltà per capire che le prede vanno anche "guadagnate" con l'esperienza.
Un neofita che dopo due anni di pesca subacquea a livelli amatoriali( che so..una uscita alla settimana quando fa bello e poi 20 giorni di ferie estive)arriva a dirti che la sua preda preferita sono i dentici, per poi scoprire e confessare che ancora non ha preso spigole, saraghi , corvine, cefali.....mi fa davvero sorridere, da una parte, e mi terrorizza dall'altra.

QUESTI sono dei candidati per l'obitorio, ce lo vogliamo mettere in testa?
Sono io che sto invecchiaando oppure si sente chiaramente una sopravvalutazione dei mezzi fisici e, perchè no, tecnici, rispetto ad una colpevole sottovalutazione della esperienza sui pesci, nella frequentazione del mare sempre e comunque, nello spirito di osservazione che deve essere la guida per un pescatore che voglia dirsi evoluto e moderno?

Personalmente ho una paura folle di questa sterzata assurda che la pratica di apnea e pesca hanno preso in questi ultimi anni.
assurda perchè è una delle poche discipline dove, aumentando le conoscenze, la qualità delle attrezzature e delle didattiche, si registra un aumento degli incidenti anzichè una loro diminuzione.
Senza considerare che il numero degli appassionati è più o meno sempre lo stesso, se non inferiore a prima.

Ci deve essere qualcosa che non va, e bisognerebbe porvi rimedio in qualche modo.
Se no, dovremo ogni anno fare questa specie di conta delle vittime che sta diventando insopportabile.
Gianni
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#16767
Re: Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea 13 Anni, 11 Mesi fa  
Scusami, ma ho appena messo un post sull'argomento...lo stavamo scrivendo contemporaneamente!

Me l'ha messo in automatico nella sezione Apnea, non l'ho nemmeno voluto spastare.....

In ogni caso credo che questo sia davvero un argomento di estremo interesse, che dovrebbe essere dibattuto con serietà, dato che ne và della vita delle persone, specialmente di ragazzi che ancora sono l'anello più vulnerabile della catena.
Ciao!
Gianni
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#16768
Re: Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea 13 Anni, 11 Mesi fa  
Ottima analisi caro Luca!
Voglio rispondere brevemente ai tuoi dubbi e ai tuoi quesiti:
Il mare e la pesca subacquea offrono l'opportunità di diversi approcci che ben si adattano alla nostra indole. Il pescatore può cercare il rapporto intimo quasi mistico con l'ambiente acquatico, o quello della condivisione della esperienza con uno o più compagni di pesca.
In entrambi i casi la sicurezza non è garantita.
Una cosa è certa di questa disciplina: è altamente formativa per quanto riguarda la conoscenza di noi stessi, sia per come reagiamo psicologicamente all'esperienza subacquea, sia come risposta fisica e atletica.
Proprio per raccogliere il meglio di questa esperienza dobbiamo accettare che ci siamo evoluti in ambiente diverso e lasciare ogni sfida con noi stessi e con gli altri.
Io ho pescato anche molto fondo, ma vi confesso che non mi sono divertito! La pesca profonda, in generale, è molto più redditizia, si incontrano pesci più grossi, ma per fenomeni fisiologici ormai noti porta a perdere le sensazioni relative agli scambi gassosi (per chi ce l'ha) e il controllo del tempo. Spesso ci accorgiamo che siamo stati ingannati dal benessere prodotto dalla profondità quando decidiamo di risalire e man mano che avanziamo nel muro d'acqua che si frappone tra noi e la superficie, ci accorgiamo anche che abbiamo fatto male i nostri calcoli (se potevamo farli)
Giodap
Giorgio Dapiran
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Funzione psicologica della caccia subacquea

Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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#16774
Re: Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea 13 Anni, 11 Mesi fa  
TheApneist ha scritto:
Davvero molto bello e interessante l'ultimo articolo scritto da Giorgio dove si vedono analizzati alcuni comportamenti tipici della nostra specie in relazione a quelle situazioni di competizione che portano poi ad un aumento del rischio, innanzitutto mi congratulo per queste valutazioni.
Purtroppo però al termine di questo articolo sono giunto ad una triste conclusione:

Stando a quanto è scritto il desiderio di emulazione verso il "piu bravo" è dato inconsciamente dal fatto che noi vogliamo portare (detta molto grezzamente) i nostri geni ad essere piu appetibili -migliori- sessualmente, e a dimostrare che magari siamo anche noi capaci di arrivare a questi risultati e perché no superarli anche!-proprio perche per natura DOBBIAMO essere migliori- perciò ci sentiamo sminuiti (inconsciamente ovviamente) quando prendiamo meno pesce del compagno di pesca, oppure quando al termine di una gara siamo arrivati tra gli ultimi!
perciò la soluzione sarebbe "quasi" scontata.. o frenare i proprio impulsi inconsci (che a mio avviso è impossibile, per via della attività ormonale oltre che contro natura) oppure pescare in modo non competitivo; mi riferisco alla pesca in solitaria dove ognuno vive il proprio rapporto ancestrale tra l'IO e la natura.
Ma a mio avviso anche questo ha un grosso limite!
Basterebbe un solo problema (malore casuale, difficoltà generica) a mandare in un grosso rischio l'apneista che si trovasse da solo a praticare il nostro bello ma pericoloso sport.. perciò come su può fare?
è il classico cane che si morde la coda:

IL subacqueo che se pesca in coppia -> Spirito di competizione = esposizione ad un rischio!

oppure

Il subacqueo che pesca da solo -> probabilità di difficoltà tecniche da affrontare da solo = esposizione ad un rischio!

Sembra quasi un bilancio! qualsiasi metodo preventivo che l'apneista adotterà per tutelarsi porterà necessariamente ad assumersi un rischio correlato alle proprie azioni, magari in proporzione è lo stesso tipo di rischio, solo in forma diversa!
A tutto questo non sembra esserci soluzione, se non attendere che l'età faccia il suo corso..
Forse una soluzione potrebbe essere quella della pesca in coppia con un solo fucile, pesca che sicuramente è più noiosa su certi punti di vista ma qui non si eliminerebbe, almeno in parte, lo spirito di competizione? si dovrebbe iniziare a pescare come se si fosse una entità sola che coopera per il raggiungimento di uno scopo, cosa che per altro viene fatta da altre specie (es: lupi che cacciano in branco)!
Ma anche in questa soluzione forse entrerebbe lo spirito individualista dell essere umano che non accetterebbe mai questo tipo di soluzione..
Un bel dilemma non trovate?

Luca

sono pienamente daccordo con tutti voi e condivido in pieno perche nella vita ce sempre da imparare e da tutti voi sto imparando tante cose vi ringrazio
dj.toni
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#16778
Re: Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea 13 Anni, 11 Mesi fa  
E' un tema questo difficile, attuale e che mi vede fortemente interessato. Vado a pescare sempre da solo, non sono un esibizionista però anche io a volte come dicevo al mio amico Daniele alias "dnlzmp" mi sono detto ma non riesci a scendere più fondo ed ho forzato la mano arrivando sui 18 metri circa quota alla quale non mi sento ancora a mio agio. Sò di dover andare piano, perchè si vado a divertirmi, ma a casa c'è pura la mia famiglia: mia moglie, luigi ed una piccola che è in arrivo. Queste sono cose che ti fanno andare più adagio, meno aggressivo, meno incosciente, e poi ho sempre timore del mare.... da piccolo stavo annegando per una stronzata e sono andato in panico. DA allora il mio timore è sempre aumentato. Ho fatto un corso di apnea con un bravo apneistga a livello mondiale nel 2005, sono sceso con lui a 16 metri ho guardato il profondimetro e sono andato in ansia di risalire.IN superficie ... mi ha detto avevi fame d'aria no ho risposto io. Poi gli ho confidato di voler qualche consiglio per aumentare le quote: la risposta è data bisogna abituarsi alla profondità gradualmente a piccoli passi metro dopo metro anno dopo anno, lo stesso che mi ha detto Giorgio se ricordo bene. Aspetto comunque altri approndimenti. Infine, bisogna ridimensionare il comportamento di tutti, andare cauti, la pesca in apnea resta un'attività pericolosa da affrontare con cautela, rispetto del mare e senza strafare e senza mai guardare gli altri.
giancy
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#16955
Re: Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea 13 Anni, 11 Mesi fa  
La pesca in apnea per quanto affascinante è uno sport che può essere pericoloso,assolutamente,a volte nonostante l'esperienza molti forti pescatori sono andati in sincope,purtroppo pochi giorni fa per chi non lo sapesse è scomparso il titolare della Eban Sub Giulio Campopiano ed è stato trovato il fucile con un sarago arpionato su una franata a 23 metri,il corpo per ora nonostante le ricerche dei sommozzatori non è stato trovato a causa delle forti correnti.
La sua scomparsa lascia un grande vuoto.
Ci tengo a precisare che stava pescando con il gommone in coppia ma evidentemente i due pescatori erano separati e quando l'altro si è accorto del fattaccio era ormai troppo tardi.
Per limitare questi incidenti non esistono magie,ma occorre autocontrollo nel senso che anche quando si pesca in 3 metri d'acqua non bisogna tirare l'apnea,non bisogna esporsi a tutta una serie di rischi.
E' sbagliato pensare che solo la pesca profonda è pericolosa,ho purtroppo avuto notizie di pescatori che sono morti in 10 metri d'acqua.
Per me l'unico modo e quindi essere sempre ben consci di quello che facciamo e aggiungerei anche se può essere banale avere un compiuter da polso che indichi i tempi di recupero in superficie anche quando si pesca in poca acqua.
simone
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#16969
Re: Prestazioni e sicurezza nella pesca subacquea 13 Anni, 11 Mesi fa  
simone ha scritto:
La pesca in apnea per quanto affascinante è uno sport che può essere pericoloso,assolutamente,a volte nonostante l'esperienza molti forti pescatori sono andati in sincope,purtroppo pochi giorni fa per chi non lo sapesse è scomparso il titolare della Eban Sub Giulio Campopiano ed è stato trovato il fucile con un sarago arpionato su una franata a 23 metri,il corpo per ora nonostante le ricerche dei sommozzatori non è stato trovato a causa delle forti correnti.
La sua scomparsa lascia un grande vuoto.
Ci tengo a precisare che stava pescando con il gommone in coppia ma evidentemente i due pescatori erano separati e quando l'altro si è accorto del fattaccio era ormai troppo tardi.
Per limitare questi incidenti non esistono magie,ma occorre autocontrollo nel senso che anche quando si pesca in 3 metri d'acqua non bisogna tirare l'apnea,non bisogna esporsi a tutta una serie di rischi.
E' sbagliato pensare che solo la pesca profonda è pericolosa,ho purtroppo avuto notizie di pescatori che sono morti in 10 metri d'acqua.
Per me l'unico modo e quindi essere sempre ben consci di quello che facciamo e aggiungerei anche se può essere banale avere un compiuter da polso che indichi i tempi di recupero in superficie anche quando si pesca in poca acqua.


Mi dispiace molto e mi tocca molto questo fatto,anche perchè con Campopiano ci avevo parlato al telefono al tempo in cui avevo deciso di prendermi un arbalet in legno (poi ho scelto i fucili del maestro).
Facciamo attenzione ragazzi!
zardoz
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