pensi solo che la mia sia paura di conoscere i miei limiti?
io non so spiegarmi il perche' se agguato nel bassofondo riesco a restare quasi un minuto mentre allaspetto vado oltre i 2.30.......



mi sa che devo trovare a tutti i costi il tempo per fare un corso serio!...

Nessuno scopre niente di nuovo...era il Kapalabhati!
E' interessante raccontare come ci sono arrivato.
Provengo dalla scuola non scuola della iperventilazione, quella dei pionieri della pesca subacquea: durante le gare qualche volta alzavo la testa per sapere dov'erano "gli avversari" : Cuffff-ciufff , Puhhhff- Puhhfff , sulla superficie delle onde i rumori si trasmettono velocemente, li trovavo tutti anche a centinaia di metri di distanza.
In gara facevi di tutto tranne che rilassarti: concorrenti che ti fregavano sul tempo per scendere sulla tana, amici che ti cacciavano puntandoti contro il fucile carico...ecc.
Non so quando ho incominciato a muovere il diaframma, come non mi ricordo quando ho compensato la prima volta senza mani, semplicemente l'ho fatto e ha funzionato subito, come capita a volte agli autoditatti.
Il diaframma si è mosso perchè prima delle gare di nuoto avevo imparato a respirare bene e a concentrarmi (erano i primi esperimenti di training autogeno)e per una trasposizione temporale (in quel periodo nuotavo ancora) mi sono trovato a fare le cose che facevo prima di una gara di nuoto, quasi che raggiungere il fondo , per me principiante, fosse proprio una gara senza avversari, ma con me stesso. Perchè questa è la pesca subacquea: una gara col nostro Io Cacciatore.
Devo dire che quella prima volta mi ha aperto una porta, un modo nuovo di andare sott'acqua: finalmente gustavo l'apnea... non più una attività frenetica in immersione, ma la pace e la contemplazione venatoria. Come se avessi scoperto dentro di me qualcosa di sconosciuto, un potenziale inespresso che anche ciascuno di voi può trovare!

San ha scritto:
pensi solo che la mia sia paura di conoscere i miei limiti?
io non so spiegarmi il perche' se agguato nel bassofondo riesco a restare quasi un minuto mentre allaspetto vado oltre i 2.30.......



mi sa che devo trovare a tutti i costi il tempo per fare un corso serio!...

Secondo me il blocco psicologico c'è e come, lo si evince dalla tua profonda convinzione che non ci sia.
Allora come lo definisci l'evento che ti spinge a risalire, che guardi il cronometro, perchè lo fai?
Se non lo guardassi cosa succederebbe?
Il tuo è semplicemente un blocco di diverso tipo.
In un corso di apnea t'insegnano proprio ad ascoltarti.

Come dice il mio maestro (di Apnea), nessuno ti conosce meglio di te stesso.

Solo tu sai come ti senti, cosa provi, se devi rompere l'apnea o meno.
In piscina e successivamente in mare (lontano dal fucile), senza distrazioni e con la sicurezza di un compagno che ti segue, una persona fidata, di cui conosci bene le capacità, ti puoi esprimere senza queste perplessità. Puoi raggiungere massimali, sicuro che non corri rischi, se sei in statica e vai in samba c'è chi ti tira fuori.

Ricordo un episodio simpatico.
Due miei amici, Mauro e Paolo, facevano coppia in una sessione di statica.
Paolo faceva assistenza e Mauro la prestazione.
Dopo un pò Paolo dà un colpetto sulla spalla destra a Mauro e non vede risposta... riprova (forse non l'ha sentito)... niente!
Lo prende di peso e lo gira.
Mauro si toglie la maschera ed esclama ma che C...o fai!
Non hai rispsoto al segnale,
- certo che ho risposto!
No, ma che dici!
Cos'era successo? Mauro è mancino e rispondeva con la mano opposta al segnale e Paolo non lo vedeva

Sfortunatamente ho assistito anche ad un paio di ragazzi andati in samba in dinamica, prontamente soccorsi, si sono ripresi in pochi secondi.
Sai perchè ci sono andati? Si sono fissati sul numero, i 70, i 75
Sempre durante i massimali, ovviamente.
Nell'apnea precedente erano arrivati vicini al loro abiettivo, così nella successiva hanno tirato, dimenticando di ascoltarsi e sono caduti nel tranello della samba!
Credimi, l'importante non è il numero, ma il come lo fai.
La vera soddisfazione è fare un bel massimale, con una buona tecnica fino alla fine, mantenendo la calma e una tecnica impeccabile, questa è soddisfazione.
A mio avviso solo questo atteggiamento paga, un atteggiamento prepotente porta sempre a prestazioni parziali.

k_mallok ha scritto:
San ha scritto:
pensi solo che la mia sia paura di conoscere i miei limiti?
io non so spiegarmi il perche' se agguato nel bassofondo riesco a restare quasi un minuto mentre allaspetto vado oltre i 2.30.......



mi sa che devo trovare a tutti i costi il tempo per fare un corso serio!...

Secondo me il blocco psicologico c'è e come, lo si evince dalla tua profonda convinzione che non ci sia.
Allora come lo definisci l'evento che ti spinge a risalire, che guardi il cronometro, perchè lo fai?
Se non lo guardassi cosa succederebbe?
Il tuo è semplicemente un blocco di diverso tipo.
In un corso di apnea t'insegnano proprio ad ascoltarti.

Come dice il mio maestro (di Apnea), nessuno ti conosce meglio di te stesso.

Solo tu sai come ti senti, cosa provi, se devi rompere l'apnea o meno.
In piscina e successivamente in mare (lontano dal fucile), senza distrazioni e con la sicurezza di un compagno che ti segue, una persona fidata, di cui conosci bene le capacità, ti puoi esprimere senza queste perplessità. Puoi raggiungere massimali, sicuro che non corri rischi, se sei in statica e vai in samba c'è chi ti tira fuori.

Ricordo un episodio simpatico.
Due miei amici, Mauro e Paolo, facevano coppia in una sessione di statica.
Paolo faceva assistenza e Mauro la prestazione.
Dopo un pò Paolo dà un colpetto sulla spalla destra a Mauro e non vede risposta... riprova (forse non l'ha sentito)... niente!
Lo prende di peso e lo gira.
Mauro si toglie la maschera ed esclama ma che C...o fai!
Non hai rispsoto al segnale,
- certo che ho risposto!
No, ma che dici!
Cos'era successo? Mauro è mancino e rispondeva con la mano opposta al segnale e Paolo non lo vedeva

Sfortunatamente ho assistito anche ad un paio di ragazzi andati in samba in dinamica, prontamente soccorsi, si sono ripresi in pochi secondi.
Sai perchè ci sono andati? Si sono fissati sul numero, i 70, i 75
Sempre durante i massimali, ovviamente.
Nell'apnea precedente erano arrivati vicini al loro abiettivo, così nella successiva hanno tirato, dimenticando di ascoltarsi e sono caduti nel tranello della samba!
Credimi, l'importante non è il numero, ma il come lo fai.
La vera soddisfazione è fare un bel massimale, con una buona tecnica fino alla fine, mantenendo la calma e una tecnica impeccabile, questa è soddisfazione.
A mio avviso solo questo atteggiamento paga, un atteggiamento prepotente porta sempre a prestazioni parziali.






mi sa che devo fare un corso serio!...a tutti i costi.....

Cico hai un MP.
ciao

Ciao, posso dirti dalla mia piccola esperienza personale che ho iniziato ad avere risultati soddisfacenti in statica (premetto che ho fatto il corso di AA 1 livello e sto per concludere anke il 2) quando sono riuscito a concentrarmi soprattutto sul battito cardiaco, cercando di allenare il cuore ......quando mi concentro su altre cose non ho gli stessi risultati......
nel primo livello ho fatto un massimale di 4:55 mentre nel secondo 5:25
tuttavia per 2 sere consecutive non sono andato oltre il 3;45 (cercavo alte forme di rilassamento)
per cui posso nel mio piccolo suggerirti di cambiare modo nel rilassarti e vedrai che prima o poi troverai la giusta forma

il mio istruttore dopo i 2min e 30 mi faceva giocare a tris con la lavagnetta...prova

hahaha! e hai avuto dei buoni risultati??

secondo me è un problema di blocco psicologico e di tecnica. Anch'io non pensavo di poter scendere oltre i 10 metri. dopo aver fatto il corso e durante il corso sono sceso oltre i 16 metri e pur non avvertendo fame d'aria ho visto il profondimetro, sono andato in ansia e sono risalito subito. Il mio istruttore, un certo Genoni, mi ha chiesto ma perchè sei salito così velocemente ?? avevi fame d'aria. IO gli ho detto di no che vedendo il profondimetro segnare - 16 sono andato in ansia ed avevo voglia di risalire.... Lui mi ha detto che alla profondità bisogna abituarsi, poco a poco, non guardare mai e sempre e solo l'orologio, ascoltare i segnali del corpo preparata da una buona ventilazione secondo le regole che tutti conosciamo. In poche parole, andare più spesso in acqua (in compagnia io vado sempre purtroppo da solo per motivi di orari e lavoro) ed allenarsi anche con il training autogeno. Spero di esserti stato utile. A presto e fammi sapere..

Grazie a tutti per l'aiuto..
Tra poco meno di 3 settimane ho l'esame all'Elba dove potrò esercitarmi sul cavo.. li vedrò finalmente se il rilassamento che ho sviluppato è stato utile o meno!

TheApneist ha scritto:
hahaha! e hai avuto dei buoni risultati??

si diciamo che con movimenti lenti riesci a distrarti un po... il mio massimale comunque è 2'58''... poi prima o poi bisogna pure respirare... ma con l'allenamento si migliore sempre!
ALLENAMENTO SEMPRE IN COPPIA, ho visto uno andare in sincope due volte in piscina!!!!