Ciao a tutti,
mi chiamo Matteo e sono di Torino. Per questo frequento il mare saltuariamente ma non senza un’enorme passione. Da un anno sono diventato possessore di un Saber 90 per cui oltre a Giorgio ringrazio tutti gli utenti del forum per la mole di indicazioni utili messe a disposizione.
Come molti di voi ho incominciato a pescare i primi scorfani all’età di dodici/tredici anni con un fuciletto a molla (oggi ho 45 anni) istigato dalle imprese di mio padre che vedevo scendere dalla superficie spinto da delle tozze pinne rondine ed armato con un mitico oleopneumatico jaguar (quello di Bond in Thunderball-operazione tuono, per intenderci).
La passione per l’apnea e l’esplorazione dei fondali mi hanno anche spinto a compiere, poi negli anni dell’università, degli studi di biologia marina. Sebbene questi non si siano concretizzati in una professione specifica, non ho mai smesso di andare sott’acqua. Pescare è sempre stata quindi l’occasione per immergersi in un mondo magico da esplorare, ragione per cui non amo molto la tecnica dell’aspetto che mi obbliga fermo sul fondo.
Il mare è una delle rare esperienze che riesce ancora a farmi provare le emozioni di ragazzino: stupore, meraviglia e quella magica concentrazione che fluisce durante l’azione di caccia.
Per non parlare della breve ma intensa felicità che producono le specchiate di un sarago quando la caccia va a buon fine.
Nonostante gli anni e le ore passate in acqua non mi ritengo per nulla un pescatore esperto: prediligo la superficie e son tutto contento quando riesco a mettere insieme due o tre pezzi buoni per il pranzo o la cena (i cappotti sono molto frequenti…).
Ma veniamo ora all’incontro con Giorgio Dapiran. Questo è avvenuto attraverso la rete ed in particolare con i suoi diari di pesca scoperti un po’ per caso nei primi anni duemila.
La loro lettura mi permetteva di andare sott’acqua anche da casa, a profondità ed in luoghi per me proibiti e di scoprire un sacco di cose su abitudini e comportamento dei pesci, caratteristiche del mare ecc…( uno specialista per definirli potrebbe spendere parole come: approfondite note eco-etologiche su taxa e biocenosi del piano marino infralitorale e coralligeno ).
Il taglio scientifico e la competenza che deriva dall’immensa mole di osservazioni compiute da Giorgio salta fuori in ogni suo scritto, facendone delle letture il cui valore formativo va ben oltre il loro contenuto meramente tecnico-venatorio.
Perdonate la lunghezza di questa prolusione ma ci tenevo a raccontarvi como sono entrato in contatto con la ditta Dapiran che, a mio parere, non produce solo fucili ma anche una cultura dell’andare sott’acqua di cui in tanti abbiamo goduto e senza spendere una lira.
A tutti un caloroso saluto. Matteo
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