Domenica d’Agosto, bagnanti e barche da tutte le parti, speranze di catturare qualcosa ridotte al lumicino, ma la voglia di mare ugualmente tanta.
Partenza da terra senza la solita plancetta, ma con un grande pallone segnasub per cercare di essere il più possibile visibile ai cafonauti di turno.
Partire da terra con il fucile in mano è pressoché impossibile, troppi bagnanti, per cui attaccato al pallone un unico “fuciletto” scarico, qualcosa di poco impegnativo, il MegaSaber!
Un lungo tragitto di solo nuoto per superare le barche in rada e giunto sull’unico spot che meritasse di rischiare due tuffi, una punta tra due rade, mi appresto a fare un tuffo esplorativo.
Non sono tranquillo, i bagnanti sono sì lontano, ma nella rada seguente ci sono altre barche, per cui il via vai è cmq sostenuto.
Prima ca##ata: tuffetto esplorativo
Mi rendo conto che mentalmente non ho alcuna pretesa, tanto, troppo traffico e d’altronde non ho voglia di farmi pizzicare da qualche zelante controllore agostano, finora in pratica ho fatto un innocuo snorkeling portando a spasso un cannone e infatti anche in questo primo tuffo esplorativo con destinazione delle roccia affioranti, lo faccio senza fucile. Nonostante il traffico nautico i pesci, seppur piccoli sono tranquilli e sembrano anche loro godersi il sole e il caldo.
Seconda ca##ata: agguato in piena regola senza fucile
Quante volte ci siamo detti che andare in mare senza fucile rischia di creare dei gran rosicamenti, infatti una volta visti bei pesci senza fucile, magicamente questi si smaterializzano appena lo andiamo ad armare.
Osservo il fondale, l’idea sarebbe effettuare un’immersione verticale alla base di una piccola parete fino alla posidonia, attraversare radente in copertura uno spiazzo di sabbia che separa due zone di vegetazione per scoprire se dall’altra parte, qualche bel pesce pascola tranquillamente.
Inizio a mettere in atto la strategia e mentre mi trovo sulla sabbia a metà tragitto un pensiero mi balena nella mente:
“ca##o, sto facendo un agguato senza fucile, se malauguratamente dall’altra parte c’è qualcosa di bello mi mangio davvero i cocones”
Ma ormai è tardi, sono in ballo e devo ballare, per cui termino l’attraversamento dello spiazzo di sabbia e mi affaccio lentamente attraverso i cuffi di posidonia dall’altra parte. Guardo lungo la parete, davanti a me e nella colonna d’acqua, ma non si vede nulla all’orizzonte, sono quasi sollevato, al che però mi volto leggermente a destra e lì tranquilla e solitaria a 5/6mt, in placido rilassamento appena sopra la posidonia, la più grande corvina che mi sia capitato di vedere è immobile….e io sono senza fucile, mi sento più nudo di un nudista!
Resto ad ammirarla per qualche secondo ed a questo punto posso solo provare a tornare lentamente sui miei passi cercando di essere il più silenzioso possibile, sperando di non spaventarla, ma so che sarà dura avere una seconda occasione del genere. Tornato al pallone nel giro di 5 minuti di orologio il Mega è armato e carico, ma in quel breve lasso di tempo sia una barca ha fatto in tempo a passare a pochi mt dallo spot e sia addirittura una seconda è pure riuscita a buttarci vicino l’ancora, in pratica il tuffo alla ricerca del corvone è una mission impossible!
Replico la strategia messa in atto in precedenza, ma del pesce nessuna traccia, provo anche a scrutare dall’alto la posidonia ad un paio di mt, ma della caratteristica e colorata pinna dorsale nessuna traccia….ok, posso iniziare a condire con olio e sale i miei cocones…un pesce degno del Mega in una giornata impossibile ero riuscito a scovarlo e avevo lasciato il fucile legato al pallone [ci vorrebbe la faccina di tafazzi che se li martella!]
Non mi resta che scaricare il fucile, riappenderlo al pallone e perdere un po’ di tempo proseguendo il mio snorkeling verso la seconda rada sperando che al mio ritorno la situazione si sia un po’ tranquillizzata e abbia di nuovo voglia di far capolino per prendere il sole.
Lascio passare più di un’ora, ma mi trovo di nuovo nel medesimo punto della parete, anzi per prudenza qualche mt indietro.
Ormai cosa fare è chiaro e dopo una lunga ventilazione mi ritrovo di nuovo affacciato oltre la sabbia, nella posidonia.
Cerco ancora la sagoma della corvina che la prima volta si stagliava bene sopra la posidonia, ma nulla da fare…sembrava troppo bello.
Guadagno un paio di mt strisciando nella alghe pensando si possa esser leggermente allontanata e noto un’anomala forma tondeggiante appena sopra i verticali ciuffi d’alga…è la sua pinna dorsale! E’ leggermente acquattata tra la posidonia, devo cercare di vederla meglio prima di sparare, guadagno un altro paio di mt strisciando tra le alghe mentre lei resta immobile, è leggermente di coda, con il sole negli occhi, “dovrei” esserle pressoché invisibile se avanzo lentamente, e così pare, infatti giunto a circa 3mt di distanza sparo mirando alle alghe sotto la pinna che vedo.
Il tiro va a segno, ma il pesce resta sull’asta, sicuramente frenata dalla posidonia dietro il pesce, ma la pesante asta del Mega la tiene a terra tutto sommato senza grande reazione, complice probabilmente gravi lesione ad organi interni. Mi avvento immediatamente sull’asta, e mentre con una mano impugno l’aletta con l’altra afferro per la bocca questa corvina giurassica, la porto quindi in superficie, dove finalmente posso dare sfogo ad un urlo liberatorio caricato per più di un’ora!
ps: e qualcuno critica pure il MegaSaber...mi vien da ridere!