La bella stagione sembra ancora un pochino indietro, il mare è ancora freddo sotto i 10mt e con un ulteriore taglio ancora più freddo sotto i 20. Diversi branchi di piccole orate scorrazzano avanti ed indietro lungo la costa, ma al di là di qualche pesce da scarsa porzione nulla di interessante sembra girare. La mia curiosità viene tuttavia attirata da alcuni cefalotti e qualche oratella che presentano nel quarto posteriore i segni evidenti di attacco da parte di un predone. In particolare un'orata mostra da entrambi i lati della pancia due lunghe ferite come se fosse sfuggita per miracolo da fameliche fauci.
Il pesce gira solo entro la prima batimetria, ma l'aumentata visibilità rende sempre più complicato celarsi nel torbido e nella schiuma. Per cercare di raggiungere la zona dove il pesce si alimenta si è costretti ad immergermi tenendosi ben largo ed effettuare lunghi agguati in direzione della costa. In uno di questi schemi di caccia noto ad una decina di metri da me l'affusolata sagoma di un barracuda in caccia rasente il fondo. Sfruttando la copertura di una cresta accorcio le distanze proprio nel momento in cui lo vedo sparire dietro una roccia. Sto per raggiungere la roccia quando mi scorre di fronte lenta e sicura di se, come di un pesce che non teme nulla, la sagoma di un grosso barracuda. Il suo occhio, che mi sembra grande come un uovo, è perpendicolare alla mia posizione, ma sono ancora sotto la cresta, per lui praticamente invisibile. Attendo un altro secondo con il dito in tensione sul grilletto, il tempo di avvicinarmi ancora un mezzo metro e faccio partire l'asta del mio Saber100. Il pesce resta immobile una frazione di secondo, il classico dubbio di averlo inspiegabilmente padellato svanisce non appena gli vedo portare via l'asta che lo aveva insagolato appena dietro l'opercolo branchiale. Il pesce si porta via metà mulinello, ma ha sentito il colpo e si ferma sul fondo. In situazioni del genere e con pesci più piccoli avrei cercato di bloccarlo sul fondo con le mani e portarlo in superficie, ma non ho intenzione di fare un corpo a corpo con questo coccodrillo! Con il pesce ormai in sagola cerco di portarlo dove l'acqua è più bassa e con mia sorpresa noto avvicinarglisi un secondo barracuda più piccolo. Mi viene in mente il comportamento gregario delle ricciole che Giorgio raccontava all'inizio di Agguato Profondo 2, sono tentato di recuperare l'asta o il secondo fucile per approfittare della situazione, ma l'ingordigia lascia spazio alla ragione, non voglio rischiare assolutamente di perdere questa barracudone, sicché dopo un paio di minuti quello più piccolo si allontana. Ormai sono dove l'acqua è poco più di 3 metri ed il pesce decide di non voler restare sul fondo, ma inizia a girarmi intorno a pelo d'acqua. Comincio a sentirmi come una carovana assediata dagli indiani che gli girano attorno, ho un grosso barracuda che mi gira attorno a poche metri e dato che ho già sentito racconti di tentativi di attacchi da barracuda feriti, mentre con la destra gli faccio fare il girotondo, con la sinistra ho già impugnato il coltello nel caso si faccia strane idee. Il pesce non sembra voler cedere, ma mi sono stancato di giocare al gatto ed il topo, tanto più che sta facendo fare a me il ruolo del topo…decido di recuperare l'asta, dato che il mio piccolo samurai non mi da tutta questa sicurezza ed una volta afferrata, nel momento in cui è spalle alle rocce, lo blocco con un secondo colpo a mano sulla branchia. Ora il mio coltellino può fare il suo dovere e porre fine a questo combattimento, l'orata ferita è vendicata!
Dall'eviscerazione noto che si tratta di una femmina prossima alla riproduzione (bottarga già pronta!), alche intuisco che il secondo barracuda altro non era che uno dei suoi spasimanti!
