Chissà se anche in questo giorno di festa nazionale, dopo l'ultima bella pescata del 25 Aprile, sarò fortunato…questo è stato il pensiero che per un momento mi è balenato durante il viaggio di avvicinamento al luogo di pesca…e subito dopo il timore di essermela tirata da solo!
Quest'oggi il mare è un po' mosso, a me piace pescare in queste condizioni, anche se è diverso tempo che non mi capita, confido che ci sia un po' di visibilità, ormai l'inverno è alle spalle, la visibilità non potrà esser malaccio, per cui è la volta di bagnare per la seconda volta quest'anno il Saber100.
Dopo un inverno con il mini con cui ho trovato un buon feeling il momento di cambio arma è sempre delicato, cambiano potenze in gioco, rinculi, brandeggi, in sostanza bisogno ri-registrare i propri riferimenti, ragione per cui anche oggi pescherò con gli S45 non al massimo, ma solo alle prime due tacche.
Fin da subito è chiaro che il pesce si alimenta nella schiuma mentre sotto i 7/8mt un bel freezer allontana ogni pesce…comincio maluccio, mi faccio fregare da un maggiore formato baule, la testa non è ancora sufficientemente "cattiva" e l'indice tituba sul grilletto ed il saragone non se lo fa dire mezzo secondo, ora mi sono davvero girate, anche se sono soddisfatto dell'azione d'agguato che lo ha portato a tiro e questo è la cosa positiva. L'errore non si ripeterà con un bel pizzuto che durante un agguato in un canalone viene a controllare cosa fossi, tiro d'istinto frontale appena sotto l'occhio e il pesce è in sagola, questo tiro mi ha dato fiducia e il feeling con il fucile sta progredendo (mare e tipo di pesca avrebbero consigliato di prendere il mini dalla plancetta, ma la voglia di allenarmi con il Saber in vista della bella stagione è troppa).
Mi appresto a mettere in pratica uno nuovo schema di agguato con aggiramento dal basso di una punta: l'arrivo sul fondo (basso) è dolce, mi avvicino lentamente alla punta ed intanto controllo la colonna d'acqua cercando il segno di qualche preda, arrivato sulla punta decido di attendere ed guardarmi attorno, il punto merita un osservazione un po' più approfondita prima di continuare il percorso mimetico d'agguato. Passano pochi secondi che una grossa sagoma dal piccolo occhio furbo intercetta la mia posizione, per un momento per l'acqua un po' velata credo sia una grossa orata, ma realizzare che è un bel dentice e sparare è una cosa sola. Il pesce resta fermo per una frazione di secondo e poi vedo partire a razzo la sagola e il mulinello si sbobina velocemente, so che non devo dargli spazio, se potrà fare il comodo suo potrebbe riuscire a liberarsi anche se sono convinto di averlo colpito bene, per cui blocco la sagola con le mani e forzo il recupero per non dargli tregua. Quando è ormai in vista mi accorgo che il bianco delle carni è visibile solo davanti alla cresta spinale, per cui tutte le mie certezze del colpo ben piazzato vanno a farsi benedire, ma per fortuna il pesce è ancora in sagola e non riesce a far forza sull'asta, lo raggiungo velocemente sul fondo mentre cerca riparo tra dei massi, ma riesco ad afferrargli la coda e lo porto con me in superficie. Da lì passerà ancora un buon minuto prima di poter dire di averlo davvero preso, una mano sulla scivolosa coda e l'altra sulla testa lo stringono a me, ma solo una volta esser riuscito ad infilargli la mano nelle branchie la cattura di questo stupendo sciacallo solitario si è potuta dire realtà.
Meno male che 'sto vampirone ha la pellaccia dura!
