Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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Qui in lago è più semplice imparare a conoscere le correnti e di conseguenza dove portano il plancton: gli spot migliori sono proprio quelle lievi insenature della costa che accolgono le correnti in effetti!
Nell’alto lago (dove solitamente pesco), in assenza di perturbazioni atmosferiche, al mattino la corrente va in direzione nord-sud, e al pomeriggio vira esattamente di 180 gradi, quindi basta conoscere bene la conformazione della costa per capire dove trovare il pesce a seconda del momento della giornata. Mi ci è comunque voluto qualche anno. Ora vado quasi a colpo sicuro: riesco quasi sempre a prevedere che specie incontrerò, in che punto della costa e a che batimetrica.
Con perturbazioni atmosferiche in atto invece è difficile capire dove va il pesce, anche perché spesso l’acqua si intorbidisce e i pesci fuggono dal basso fondo per rifugiarsi in acque profonde e tranquille… lì si va a tentativi e a fiuto…
In mare ovviamente le variabili sono molte di più…
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Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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Provo a mettere un link con il video dell’orata persa. Spero che funzioni
we.tl/t-oYgNybDI1O?src=dnl
L’ho presa bassa e stupidamente non l’ho afferrata mentre era stordita per il colpo. Una volta arrivato in superficie ha strattonato e quando dalla sagola è arrivata sull’asta è riuscita a disarpionarsi.
Per rispondere a molti post precedenti, in effetti nella mia zona di pesca, non distante da quella di Giorgio, dai 10mt in giù la corrente era molto forte. Probabilmente la cosa piaceva ai pinnuti…
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Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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Che sfortuna.....bel video comunque, immagini di una qualità paurosa
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fabior
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Messaggi: 269
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Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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sandrino ha scritto:
Provo a mettere un link con il video dell’orata persa. Spero che funzioni
we.tl/t-oYgNybDI1O?src=dnl
L’ho presa bassa e stupidamente non l’ho afferrata mentre era stordita per il colpo. Una volta arrivato in superficie ha strattonato e quando dalla sagola è arrivata sull’asta è riuscita a disarpionarsi.
Per rispondere a molti post precedenti, in effetti nella mia zona di pesca, non distante da quella di Giorgio, dai 10mt in giù la corrente era molto forte. Probabilmente la cosa piaceva ai pinnuti…
Anch’io ho perso diversi pesci così da quando uso il gancetto… Ho avuto modo di parlare amabilmente di questa cosa anche con Giorgio: spesso anche il pesce insagolato ritorna facilmente sull’asta dove ha modo, dibattendosi, di strapparsi… Su suo consiglio, da allora, o cerco di agguantare il pesce appena colpito (come avresti potuto fare tu in questo caso!), e se non è possibile apro il mulinello e dó filo in abbondanza per poi recuperare lentamente quando il pesce è stremato
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Ultima modifica: 10/08/2022 14:41 Da Alfredo90.
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Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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si un po' di fortuna avrebbe aiutato...
Pensa che uso una ormai datata GoPro Hero 4 Black
probabilmente il settings e' indovinato e l'acqua della Sardegna fa il resto
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Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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E' proprio il contrario di quanto sostiene Alfredo: il gancetto non facilita il ritorno del pesce insagolato sull'asta se non si recupera la sagola mentre il pesce si dibatte.
Dopo la cattura, il gancetto non resta mai sull'asse di prolungamento dell'asta, è più facile che si disponga perpendicolare all'asta, quindi, lasciando libero il pesce di dibattersi in sagola troverà sempre l'asta come un ostacolo esattamente come capita con l'aletta aperta. Insomma se lasciate il pesce in sagola senza trattenerla con la mano: uno su mille ritornerà sull'asta.
L'errore è cercare di recuperare il pesce dalla superficie tirando la sagola, questo si che fa tornare il pesce sull'asta!
Uno dei vantaggi del gancetto è proprio un facile recupero del pesce insagolato ... ( andate a leggere la presentazione di questo brevetto)
In conclusione: con il pesce di buona taglia in sagola
1) o va agguantato con le mani nello stesso tuffo della cattura.
2) o va lasciato dibattersi sul fondo ,addirittura filando la sagola per evitare che il pesce allontanandosi dal punto di cattura metta la sagola in tensione ritornando sull'asta che lo ha trafitto.
Con la tecnica al punto 2) a Tenerife non ho mai perso una palamita insagolata, pesce notoriamente dalle carni molto tenere che se finito sull'asta può strapparsi dall'aletta. Molti sono convinti che questo pesce vada catturato con un'asta dalla doppia aletta ...
Spesso il pesce dibattendosi si imbroglia con sagola di nylon formando un cappio, altre volte libero di nuotare si dirige in uno spacco dove è facile recuperarlo con le mani.
Mai snobbare il pesce arpionato volendo recuperarlo dalla superficie tirando la sagola del mulinello!
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Giodap
Giorgio Dapiran
Administrator
Messaggi: 10119
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Ultima modifica: 10/08/2022 22:41 Da Giodap.
Funzione psicologica della caccia subacquea
Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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Giodap ha scritto:
E' proprio il contrario di quanto sostiene Alfredo: il gancetto non facilita il ritorno del pesce insagolato sull'asta se non si recupera la sagola mentre il pesce si dibatte.
Dopo la cattura, il gancetto non resta mai sull'asse di prolungamento dell'asta, è più facile che si disponga perpendicolare all'asta, quindi, lasciando libero il pesce di dibattersi in sagola troverà sempre l'asta come un ostacolo esattamente come capita con l'aletta aperta. Insomma se lasciate il pesce in sagola senza trattenerla con la mano: uno su mille ritornerà sull'asta.
L'errore è cercare di recuperare il pesce dalla superficie tirando la sagola, questo si che fa tornare il pesce sull'asta!
Uno dei vantaggi del gancetto è proprio un facile recupero del pesce insagolato ... ( andate a leggere la presentazione di questo brevetto)
In conclusione: con il pesce di buona taglia in sagola
1) o va agguantato con le mani nello stesso tuffo della cattura.
2) o va lasciato dibattersi sul fondo ,addirittura filando la sagola per evitare che il pesce allontanandosi dal punto di cattura metta la sagola in tensione ritornando sull'asta che lo ha trafitto.
Con la tecnica al punto 2) a Tenerife non ho mai perso una palamita insagolata, pesce notoriamente dalle carni molto tenere che se finito sull'asta può strapparsi dall'aletta. Molti sono convinti che questo pesce vada catturato con un'asta dalla doppia aletta ...
Spesso il pesce dibattendosi si imbroglia con sagola di nylon formando un cappio, altre volte libero di nuotare si dirige in uno spacco dove è facile recuperarlo con le mani.
Mai snobbare il pesce arpionato volendo recuperarlo dalla superficie tirando la sagola del mulinello!
Sicuramente ognuno di noi ha delle abitudini a volte sbagliate, dovremmo trovare la procedura "migliore" standard da attuare in tutte le situazioni di preda importante.
Il recupero del pesce colpito, con il lento ma progressivo ridursi delle dimensioni generali delle nostre prede(il pescetto di mezzo kg) solitamente non presenta particolari difficolta, perche quando non fulminato la trazione che è in grado di esercitare sul filo non è in grado nè di tagliare le sue carni nè di rompere il sistema che lo collega al nostro fucile.
Quindi dopo un lungo agguato o aspetto al quale siamo spesso costretti soprattutto se non in basso fondale non ci verrebbe mai in mente di recuperare il pesce nello stesso tuffo, siamo abituati a recuperarlo contemporaneamente al recupero dell'ossigeno nel nostro corpo cioè mentre siamo in superficie.
Ma cosa fare quando abbiamo sparato per esempio ad una orata superiore uno e due kg o ad un dentice e non sappiamo con certezza quale parte del corpo è stata colpita e se l'asta ha oltrepassato completamente il pesce?
Mentre si inizia la risalita abbiamo pochi istanti di tempo per capire cosa è successo e reagire di conseguenza.
Siccome raramente abbiamo la possibilità di recuperarlo nello stesso tuffo è meglio cercare di tenere il filo in tensione per evitare che nel dibattersi vicino alle rocce possa tagliarlo o liberarsi dall'aletta che si potrebbe chiudere?
Oppure è meglio lasciarlo a se stesso in modo che non torni nell'asta passando dal gancetto anche se tenta di infilarsi con tutta l'asta dentro un dedalo di rocce inaccessibili?
Infine la frizione del mulinello come dobbiamo tenerla completamente aperta?
Pochi mesi fà ho perso un bel dentice dopo un lungo tiro perche avevo la frizione del mulinello un pò chiusa e mentre risalivo sentivo i colpi di trazione che il pesce mi dava sul nylon mentre si dibatteva sull'asta, il tempo di arrivare in superfice e mi accorgo che il pesce non c'era più.
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Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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Questa mattina ho catturato una ricciola di un paio di chili avvistata dalla superficie insieme a un branco di una decina di pesci ho effettuato una <caduta a foglia morta> le ricciole hanno cominciato a girarmi intorno velocemente , ho tirato l'ultima del branco ma nel brandeggio ho perso l'allineamento di mira e alla fine il pesce è stato colpito in pancia.
Impossibile prendere in mano una ricciola imbufalita, quindi sono tornato in superficie filando la sagola del mulinello ( in risalita ho provveduto ad allentare la frizione. Il pesce è scivolato lungo la sagola, dove era rimasto, fino all'asta qui si è fermato perché come ho spiegato il gancetto si è messo di traverso all'asta. Il pesce ha cominciato a nuotare portandosi l'asta di fianco , l'ho assecondato nel suo nuoto mollando la frizione del mulinello ma non completamente : dalla superficie ho gestito il recupero contavo che il pesce si stancasse prima di scendere a recuperarlo.
Caso ha voluto che la ricciola sia finita in una prateria di posidonia dove si è annodata definitivamente nelle foglie della pianta.
Ogni caso però è diverso: l'anno scorso ho perso una ricciola più grande perché è andata a strusciarsi sotto un tetto di roccia, non ho capito neppure cosa è successo, fatto sta che l'ho vista uscire dal coperto con il dorso stracciato, pesce perso...
In quel caso avrei dovuto gestire la fuga del pesce verso le rocce quindi trattenendo la sagola ma non ho fatto in tempo tanto veloce è stata la fuga del pesce dopo essere stato colpito.
Capita a volte che le ricciole colpite girino intorno a un cappello di roccia, la sagola si aggancia agli speroni rocciosi e il pesce si strappa.
In definitiva a seconda dei casi si devono adottare strategie di recupero diverse , ma sempre con lucidità e previsione di quello che potrà succedere.
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Giodap
Giorgio Dapiran
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Ultima modifica: 11/08/2022 11:23 Da Giodap.
Funzione psicologica della caccia subacquea
Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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Giorgione, ogni battuta una bella cattura!!! Grande!
Preparati che domani sera arrivo!
Riguardando il video dell'orata persa e leggendo i vari post, posso provare a riepilogare gli innumerevoli errori che ho commesso:
1) Non aver colpito il pesce in una parte vitale. Il tiro non era lunghissimo e potevo definitivamente fare meglio
2) Non aver afferrato il pesce ancora sul fondo. Devo dire che riguardando il video integrale ho visto che dal raggiungimento del fondo, breve agguato, aspetto e risalita, erano trascorsi 1m49sec. Se ci mettiamo una ventina di secondi per la discesa, arriviamo proprio ai miei limiti, probabilmente non avevo abbastanza riserva di ossigeno per agguantarlo dopo il colpo
3) Risalire senza dare abbastanza sagola per farlo stancare
4) Aver provato a lasciare il fucile ad Angelo, sul gommone, per terminare il recupero. Sicuramente da fuori dall'acqua non si ha la stessa sensibilita' del sub che con la maschera riesce a monitorare tutte le fasi del recupero
5) Quando si e' slamata, avrei dovuto subito rituffarmi per vedere dove si e' andata ad intanare. Ha nuotato verso la parete rocciosa e sicuramente si sara' intanata sotto qualche roccia. Invece stavo perdendo tempo per riarmare il fucile e li' ho perso contatto
Insomma, ne ho fatti di errori!
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Re: A pesca con Sandro 2 Anni, 2 Mesi fa
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Lelu75 ha scritto:
Siccome raramente abbiamo la possibilità di recuperarlo nello stesso tuffo è meglio cercare di tenere il filo in tensione per evitare che nel dibattersi vicino alle rocce possa tagliarlo o liberarsi dall'aletta che si potrebbe chiudere?
Oppure è meglio lasciarlo a se stesso in modo che non torni nell'asta passando dal gancetto anche se tenta di infilarsi con tutta l'asta dentro un dedalo di rocce inaccessibili?
Infine la frizione del mulinello come dobbiamo tenerla completamente aperta?
Pochi mesi fà ho perso un bel dentice dopo un lungo tiro perche avevo la frizione del mulinello un pò chiusa e mentre risalivo sentivo i colpi di trazione che il pesce mi dava sul nylon mentre si dibatteva sull'asta, il tempo di arrivare in superficie e mi accorgo che il pesce non c'era più.
Io in genere tengo la frizione leggermente serrata. Giusto il tanto affinché la sagola del mulinello rimanga tesa nello sgancia sagola e non se ne vada in bando mentre magari agguato. La frizione dei mulinelli dei Saber mi pare che tenda ad allentarsi quando fuoriesce la sagola (ma di questo chiedo conferma a Giorgio perché non ne sono sicuro).
In caso di cattura controllo la fuoriuscita della sagola con la mano stringendola al fusto in modo che mentre risalgo rimanga tesa ma non blocchi la fuga del pesce. Poi in superficie infilo il braccio sinistro in uno degli elastici così ho entrambe le mani libere ed il fucile sempre vicino anche quando inizio a recuperare la sagola dalla superficie. Poi dipende da come è preso il pesce. Se è un tiro senza storia recupero dalla superficie se no scendo a prenderlo. In linea di massima con i dentici lascio abbastanza libera la fuga mentre risalgo fino a quasi in superficie quando inizio a fare una leggera e progressiva trazione. Facendo così in genere si infilano nel primo buco o ciuffo di alghe che trovano. La trazione che faccio è più per evitare che si infilino troppo infondo nei buchi. Spesso comunque una volta che si sono intanati li doppio.
Altri predatori, che hanno carni più resistenti, li forzo un pò per non farli strusciare sul fondo o per cercare di evitare che si struscino. Comunque cerco di controllarne la fuga il più possibile.
Le orate se di buone dimensioni cerco di agguantarle subito soprattutto se rimangono sull'asta. Iniziano a dimenarsi sbattendo il testone sul fondo e fanno molta leva se hanno l'asta in corpo. Purtroppo ne ho perse diverse per un recupero troppo lento.
Per me comunque è molto più sicuro affrontare il combattimento/recupero con il pesce sul nylon dell'asta. E l'asta con il gancetto aiuta molto in questo.
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