Ancora una spigola catturata sul frangiflutti della diga del futuro porto di Granadilla.
E' lo stesso punto dove alcuni giorni fa ho strappato una bella ricciola.
Ritengo interessante la tecnica utilizzata per questa cattura:
Ventilo proprio sfiorando i grandi massi di cemento per dirigermi in immersione verso il limite della caduta del frangiflutti sulla sabbia, la profondità massima non supera i 20 metri e il percorso in diagonale è approssimativamente di 35/40 m.
Lo scopo di non scendere sulla verticale del limite dei massi sulla sabbia è quello di non disturbare le abitudini dei pesci e allertarli sul mio arrivo.
La difficoltà è l'effetto confusione perché l'acqua è torbida e gli anfratti sono rifugio stabile per grandi branchi di "roncador" un piccolo pesce tipo sparlo (sarago sparaglione), questi piccoli pesci sempre in movimento distraggono l'attenzione sui movimenti dei pesci più interessanti.
Giunto al limite della sabbia mi metto a percorrere questo confine tra due biotopi col "braccio dalla parte buona" (sapete cosa intendo).
Anche i grandi predatori percorrono la stessa <strada> e spesso ci incrociamo: la spigola di oggi è arrivata dal largo, dalla distesa di sabbia, mentre la ricciola della volta scorsa mi è arrivata dalle spalle. Ho l'abitudine di non riemergere sulla verticale ma di ripercorrere a ritroso il percorso della discesa perché il punto buono della diga va sfruttato in ogni immersione senza allertare i pesci che possono trovarsi nel circondario