Cari amici del Forum Dapiran,
Vorrei condividere, con tutti gli utenti degli arbalete
di Giorgio Dapiran, la mia esperienza di pescatore subacqueo Mediterraneo trapiantato in California meridionale, piu’ precisamente San Diego.
Dopo aver acquistato il Super Jedi alcuni mesi fa' da Giorgio e averlo usato con buoni risultati qui a San Diego durante l’estate sono stato incoraggiato da Giorgio a scrivere due righe sull’applicazione di questo ottimo strumento nelle fredde acque dell’Oceano Pacifico seppur progettato principalmente per la pesca nel nostro Mar Mediterraneo.
Qui in California meridionale, l’ambiente principe per la pesca subacquea di diverse specie molto interessanti e’ principalmente la foresta di Kelp, un’alga marina (Phylum : Laminariales) che cresce lungo tutta la costa californiana. Quest’alga cresce dal fondo dove si ancora verso la superficie dove poi di estende per metri galleggiando sulla superficie. L’alga e’ di colore bruno o giallognolo ma sulle foglie ci sono macchie biancastre dovute alle alghe epifitiche che crescono su di esse. Quest’alga cresce formado una vera e propria foresta lungo tutta la colonna d’acqua 20 metri max.
Il Kelp crea un ecosistema ricchissimo di vita dove si sviluppano una serie di interazioni trofiche tra organismi come aragoste, ricci, granchi, diverse specie di pesci (squali compresi), foche e leoni marini.
Le prede tipiche della foresta di Kelp sono il Kelp Bass (
Paralabrax Clathratus), un serrranide, qundi parente della cernia. Gli assomiglia un po’ nella forma ma la livrea ha i colori del Kelp, marrone, dorato, e macchie bianche e arriva sui max 4-5 kg e 30 cm di lunghezza. Lo si trova dalla superficie fino la fondo e ama mimetizzarsi nel Kelp sotto le foglie sia per cacciare sia per nascondersi.
Altro pesce comune da cacciare e’ il Californian Sheephead (
Semicossyphus Pulcher), pesce dalle forme un po’ mostruose (specie il maschio, vedi foto allegata) che pero’ staziona piu’ verso il fondo. Si nutre di granchi, aragoste e ricci rompendo le conchiglie calcaree di questi organismi bentonici con poderosi denti che spuntano della bocca che ricordano un po’ quelli del Dentice. Puo’ raggiungere nel maschio adulto 10 kg di peso.
Il pesce principe della foresta di Kelp e’ pero’ il White Sea Bass (
Atractoscion nobilis) che noi potremmo tradurre come “spigola bianca”. Questo pesce, ambitissima preda dei pescatori subacquei, a differenza della nostra spigola, puo’ raggiungere i 40 kili e i 2 metri di lunghezza, tanto per farvi capire di che “mostro” si tratta. Il White Sea Bass (WSB) popola la costa Occidentale Nord-Americana dalla Baja California (Messico) fino all’Alaska, unica fascia di costa dove trovarlo. Si ciba di calamari e altri pesci come sgombri e sardine e ama stazionare o nuotare a mezz’acqua in mezzo alla foresta di Kelp.
Infine, lo Yellowtail (
Seriola Lalandi) che come avrete intuito dal nome scientifico e’ la cugina pacifica della nostra ricciola. Questo pelagico ama stazionare ai limiti della foresta di Kelp per cacciare in acqua libera per cibarsi piu’ o meno delle stesse prede del WSB.
A parte il preambolo introduttivo che ho qui sopra scritto e che pensavo fosse necessario per introdurre il lettore mediterraneo ad un nuovo ambiente di caccia vorrei raccontare di una recente battuta di caccia nell a foresta di Kelp che si puo’ raggiungere dalla spiaggia davanti a casa mia a La Jolla con un ecologico kayak del tipo “aperto” (qui detto SIT ON TOP, permette di salire e scendere con grande facilita’) in meno di 10 minuti di comode pagaiate.
Siamo arrivati verso le 1 di pomeriggio (qui l’ora e’ importante ma l’escursione mareale di max un paio di metri gioca un ruolo altrettanto importante per influenzare le abitudini dei pesci) su un posto da me mai visitato prima e ci siamo attaccati col kayak con un specie di pinza all’abbondante massa galleggiante di Kelp.
Dopo 10 minuti eravamo in acqua con buona visibilita’, 4-5 metri in superficie e poi una volta sui 7 metri si poteva vedere il fondo sui 12 circa. Nel primo sito io ho cominciato a esplorare e in circa due ore ho insagolato 3 Kelp Bass, di cui uno “da trofeo” direi (3.5 - 4 kg piu’ o meno). Per il Kelp Bass la tecnica (che almeno ho affinato io) e’ la seguente : si scende in verticale seguendo il Kelp poi quando tra i 7 e i 10 metri si continua in orizzontale nuotando molto lentamente e scrutando intorno per eventuali prede. Qui tengo bene a mente di avanzare con nuoto “non aggressivo” come Giorgio consiglia per il fondo roccioso mediterraneo.
Personalmente, appena in posizione orizzontale io mi fermo e scruto solo con rotazioni di maschera se ci Kelp Bass tra le foglie, soprattutto dal basso verso l’alto e poi continuo. Un piccolo segreto e’ evitare i movimenti repentini perche’ il Kelp bass schizzano via e addio pesce. A volte capita vederne schizzare uno di cui non ci si era assolutamente accorti. Questi pesci adottano nel Kelp il mimetismo (come molti altri organismi marini) sperando di confondersi ma e’ capitato me di “freddarne” alcuni in altre occasioni dopo averli visti grazie all’aiuto del nostro occhio umano proprio davanti a me piuttosto esposti.
Dopo la prima pescata ho avuto la fortunata intuizione di spingermi col mio amico un po’ piu’ la largo verso zone piu’ fitte di Kelp. e piu’ profonde Li’ sono sceso e ricominciato la pesca , prima ho preso un altro Kelp Bass azzardando un tiro lungo, 4 metri circa tra pesce e punta dell’asta, che mi ha premiato. Poi ho scorto sul fondo un C. Sheephead (vedi foto) che ho seguito per qualche metro per poter sparare senza alcuna roccia dietro e salvare la punta del fucile. Tiro facile, bel pesce centrato. Messo lo Sheephead nella rete mi sono ridiretto piu’ o meno nella stessa area di pesca.
Al terzo tuffo mi posiziono in una zona dove la visibilita’ e’ meno ottimale allora nuoto e aspetto che le pupille si adattino alla minore intensita’ luminosa, nel momento in cui comincio a vedere meglio inizio a vedere due grosse pinne caudali giallastre ondulare parallele davanti a me, alcuni secondi e riconosco due WSB da almeno 15 kili ciascuno nuotare placidamente a quasi angolo retto rispetto all’asta. In un primo momento i due pesci virano un po’ sono a 180 (li vedo di coda) per due secondi, rivirano, buona posizione, cerco la zona dietro le branchie, forse ce la faccio, bang ! Sparo e l’asta (da 7.5 mm) e’ nel pesce che parte a razzo e io risalgo col mulinello che perde sagola velocemente.
Inizia cosi’ la fuga del pesce che corre tra il Kelp freneticamente. Dopo poco chiudo il mulinello niente piu’ tensione ma molta sagola e’ gia’ andata, circa 80 % fuori dal mulinello. La seguo ma devo scendere per vedere il percorso., una serie di linee di sagola intorno a tre grandi ciuffi di Kelp. Vedo il pesce e’ circa a 15 metri coll’asta conficcata solidamente nel corpo e bloccato sopra il fondo.
Inizio dei tuffi esplorativi e tiro la sagola ma capisco che e’ ci sono parecchie da parti da scastrare , molte. La sagola di dyneema e’ relativamente sottile quindi difficile da scastrare. Prima decisione, prendo il secondo fucile (Cressi Comanche 110 cm), carico scendo miro e trafiggo il pesce vicino alla testa. Errore avrei dovuto sparare da sopra sulla testa e fulminarlo. Comunque anche la seconda asta e’ ben piantata nella ditero la testa.
Nel momento in cui risalgo noto la sagoma di uno squalo Sevengill (Notoryncus cepedianus) di 1.5 m sul fondo che sembra pero’ allontanarsi . Intanto il pesce si dimena ancora in maniera scomposta. Sto ancora pensando di tagliare la sagola dell’asta del SuperJedi e provare a recuperare il pesce on l’altra sagola ora libera ma non sono convinto. Riprovo ad andare giu’ per tagliare ancora Kelp ma mi trovo lo squalo che nuota a mezz’acqua verso me (ancora mi chiedo il motivo....) e risalgo. Mi riposo un po’ in superficie ma intuisco gia’ nella mia mente quello che sta succedendo. Decido di scendere per tagliare la sagola ma la scena che mi si para davanti e’ la seguente, quella che mi aspettavo, lo squalo si sta divorando il WSB che inerme non puo’ fuggire.
Risalgo e tiro ancora la sagola, ora viene su piu’ facile…..intravedo l’asta del SuperJedi, c’e’ un mozzicone di carne e nulla piu’ (vedi foto)…..in piu’ poi scopriro’ che la sagola del secondo arbalete si e’ rotta e l’asta si e’ persa, forse e’ stato la squalo trasciando via la carcassa, rimarro’ per sempre col dubbio….
Morale della favola. Qui e’ consigliato non pescare nel Kelp il WSB col mulinello (ora so bene perche’….) e si usa la “float line”, una corda rivestita di gomma molto piu’ spessa della sagola da mulinello. C’e’ chi la lega al calcio del fucile (e lascia partire il fucile col pesce insieme) e chi invece (come me ora) collega direttamente allo spectra del termianle dell’asta cosicche’ quando il pesce parte il fucile rimane col pescatore. Sistema chiamato “Break-away” di solito usata per la pesca dei grandi pelagici. Il problema e’ che per pescare un WSB non puoi evitare il Kelp e quindi l’attorcigliamento diventa inevitabile quando il pesce, una volta trafitto, parte e punta il fondo.
Il mio episodio non e’ certo isolato, altri pescatori locali si sono visti “degustare” la propria cattura da uno squalo Sevegill e quindi perderla del tutto, “mal comune mezzo gaudio” direbbe il detto. Da una parte almeno mi consolo pensando che il tutto rimane nella catena trofica marina e nulla va sprecato, magra consolazione direbbe qualcuno ma per un oceanografo di professione e che rispetta gli oceani come me ha un importante significato. Inoltre questo episodio non mi fa certo odiare gli squali come animali da sterminare perche’ in competizione con noi , “intrusi predatori apicali “.
Altro dettaglio, forse dovrei munirmi di pinne in carbonio per tali performance per me considerate profonde, so che qualcuno ora ridera’ dal profondo dei propri soliti 25 metri... Io pesco con delle Mares Razor non in carbonio, ottime ma forse non abbastanza per questo tipo di pesca.
Una nota tecnica, che Giorgio mi ha sollecitato a condividere coi membri del Forum, e’ la mia semplice modifica applicata al Super Jedi (proprio il giorno prima della battuta di pesca qui descritta), l’accorciamento degli elastici di circa soli 2 cm ciascuno. Ero stato incuriosito dal fatto che il Super Jedi nei tiri sui 4 metri ai Kelp Bass, prede non grandissime (grandi circa come una corvina o un’orata per intenderci), perdeva un po’ potenza e precisione. Poi mostrando il fucile ad un amico che ha un negozio dove mi rifornisco, mi ha consigliato la modifica.
Devo dire che l’accorciamento, seppur minimo, ha sortito un’effetto ottimo a dir poco. La differenza di 2 cm si avvertiva comunque in maniera nella fase di caricamento a causa dello sforzo assai superiore nell’agganciare gli ultimi due pernetti di caricamento dell’asta.
Infatti, provando apposta tiri piu’ lontani, ho infilato due bei Kelp bass ad una distanza tra 3 e 4 metri cosa che prima mi sarebbe sembrato impossibile. Ammetto che ci potrebbe essere un fattore che potrebbe falsare la teoria cioe’ il fatto di prendere sempre piu’ dimestichezza con il SuperJedi dopo alcune battute di pesca. Cio’ potrebbe di certo mascherare l’effetto dell’accorciamento ma sono fermamente convinto che la modifica abbia sortito effettivamente il risultato voluto originariamente.
Per chi fosse interessato, abbiamo semplicemente tagliato un pezzetto da 2 cm e messo nuovi archetti fatti con semplice corda di dyneema. Sarei curioso di sapere se qualcuno abbia mai provato (sono sicuro di si, per nessun pescatore la potenza dei propri elastici non e’ mai abbastanza….) e se abbia trovato un differenza cosi’ netta tra prima e dopo come me. Io temevo la “scomunica” da Giorgio per aver modificato il settaggio originale della sua creatura ma lui stesso mi ha confessato di aver pescato con elastici piu’ corti di quelli di serie. Chissa’ quali sono le riflessioni a tal proposito.
Con questo piccolo spunto di riflessione termino il mio racconto sperando di poter presto postare foto o racconti di catture “piu’ impegnative” fatte cogli arbalete rigorosamene Dapiran che possano interessare la comunita’ dei pescatori subacquei mediterranei che pero’ si interessano anche agli ambienti oceanici.
In sostituzione alla preda mancata allego una foto di un WSB preso l’estate dell’anno scorso con un altro fucile (non quello nella foto) quando ancora non mi ero convertito al “Dapiranesimo”
. La allego per mostrare il pesce, lungo 29 pollici, solo 1 pollice superiore alla taglia minima (28 pollici) imposta qui in California (assieme alla regola della cattura di max 1 esemplare per persona per giorno).
Alla prossima avventura
Manfredi