< Domenico Puggioni, 60 anni di Baunei, era uscito venerdì sera per immergersi nelle acque di Capo Montesanto e la sua barca dopo l'allarme era stata individuata perché dotata di un rilevatore di posizione.

Le ricerche, coordinate della Capitaneria di porto di Olbia, erano riprese stamattina con il nucleo dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Cagliari, la squadra dei vigili di Tortolì, le unità cinofile della Guardia costiera.

L'elicottero della Guardia Costiera a fine mattinata ha individuato un corpo lungo la costa di Baunei, accertamenti in corso: si trovava a 5 miglia dalla costa. La salma è stata recuperata da una motovedetta della Guardia costiera e portata a Santa Maria Navarrese. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno recuperato l'attrezzatura della vittima.>

Non amo mettere questi annunci, ma in questo caso è un monito per chi pesca a grandi profondità con lo sganciamento, tecnica che annulla la <poesia> della pesca subacquea per il semplice <prelievo> di pesce

Buonasera,
l'anno scorso ho partecipato (oggi ho 68 anni compiti) quale assistente barcaiolo al campionato di qualificazione a Bonagia, trapani.
Quest'anno a giugno ero all'assoluto a Gallipoli.
Campo gara nord con profondità minima 21 metri, le prime tane ovviamente più fonde.
L'unica giornata disputata ha visto due atleti colpiti da malore e portati in ospedale per due giorni (credo), presenti e vigili il giorno dopo alla premiazione.
Ho sentito di quote da fare rabbrividire.
Non sono un medico ma a mi chiedo se è mai possibile andare a pesca a queste quote e il danno da continue pesantissime ipossie.
Io grave è che la federazione non pone un limite: il campo gare termina alla batimetrica dei 30 metri, già più che serissima profondità.
Poi a pesca per i cavoli tuoipuoi andare anche a cento metri: saranno problemi tuoi
Ma il campionato, meglio le gare, si fanno a quote di sicurezza.
Non ci sono parole.
Anzi, una chiave di lettura di quanto accaduto all'ultimo campionato euro africano tenuto in turchia, mi pare
Ebbene, le cronache delle fonti d'informazione (ometto i nominativi) riportano di campi gara con limite 30 metri.
I nostri campioni relegati oltre la decima posizione, sebbene avessero preparato il campionato in 13!
Ovvero, i 3 partecipanti e ben 10 atleti di valore assoluto.
Che poi hanno disertato, subito dopo, l'assoluto in Italia per varie ragioni ed ammessi, di conseguenza, all'assoluto di quest'anno.
Mi pare del tutto inutile reprimere le riflessioni, osservazioni, considerazioni in ordine a come si pesca oggi.
A mio avviso, una follia.
Continuamente si lo regge di taravana ad atleti più e meno noti.
Un'autentica follia, a mio parere.
Cordialità.
Antonio, Salerno

Qualche anno fa ho conosciuto Domenico a casa dell'architetto Antonio Piras ( mio compagno di pesca degli anni 80), come molti pescatori subacquei contemporanei aveva assistito al depauperamento del sotto costa in Sardegna, così aveva iniziato a pescare sempre più in profondità con la tecnica del piombo mobile.
La tecnica dello sganciamento della zavorra è stata introdotta dagli atleti dediti all'agonismo quando, nei campi gara sempre più poveri di pesce, i partecipanti ai campionati erano obbligati a pescare sempre più in profondità per ottenere dei buoni piazzamenti nella classifica finale.

Questa tecnica, successivamente, è stata adottata anche dai professionisti della pesca subacquea.

Io ho assistito impotente a questa evoluzione perché <uomo fuori dal mio tempo>, rinnegando il mio passato agonistico, avevo scarsa credibilità nell'ambito federale per criticare un metodo di pesca che consentiva comunque di vincere i campionati del mondo della nostra disciplina.

In una società che vive di <campioni del mondo>, criticare la tecnica di chi vince le gare e si fregia di questo titolo, vuol dire evidenziare una mentalità superata e obsoleta.
Ho continuato il mio percorso di pescatore con la zavorra fissa che si accontenta del poco pesce che offre il mare di oggi!

Pescando, ho corso i miei rischi come tutti i pescatori subacquei, ma non ho voluto praticare una pesca limite che ti mette sempre in condizioni di rischiare la vita.

La pesca subacquea è una disciplina che fa bene al nostro organismo, io ne sono un esempio ( a 82 anni sono in ottima salute con le mie 140.000 ore di pesca), ma non va portata mai al limite delle nostre possibilità di bipedi terrestri

......parole sante caro Giorgio !!! Dovrebbero leggerle quelli che "contano" della federazione....credo che la sicurezza degli atleti venga prima di tutto....oltre al piombo mobile io toglierei anche parte della strumentazione elettronica....altrimenti il fascino della pesca, l'incognita del non sapere e la sorpresa della scoperta dove sono andate a finire....Pura follia comunque....

Ciao Antonio, ero anche io sia a Bonagia che a Gallipoli per i campionati ed i due subacquei colpiti da presunte taravana, dopo approfonditi controlli, risultavano in realtà aver subito uno un colpo di calore e l altro una contrattura al collo aggravatasi durante la gara. il problema di pescare a quote cosi impegnative non sta tanto nelle ipossie quanto all accumulo di azoto nei tessuti (sindrome da decompressione) o taravana, in caso non si rispettino strettamente i tempi di recupero, una abbondante idratazione ed un numero limitato di tuffi.
per quanto riguarda l'utilizzo del piombo mobile, come tutti gli strumenti, anche lo snorkel ad esempio, se non utilizzati correttamente, possono essere pericolosi. nel caso del piombo, dovrebbe essere utilizzato esclusivamente a profondita a cui si riesce a pescare anche in costante, riducendo la fatica del tuffo e non per aumentare le quote operative, andando perciò oltre i propri limiti.
i campi gara erano molto impegnativi (ho preparato su entrambi),trattandosi di un campionato assoluto, il livello degli atleti presenti ed il periodo dello svolgimento in piena stagione balneare, le zone con fondo più basso erano difficili da trovare per lo svolgimento della gara.
Anche io preferisco la pesca in costante e credo che il vero pericolo si trovi nella testa del pescatore più che negli strumenti che utilizza

Caro Giulio, sai come la penso: è insostenibile al giorno d'oggi <fare una classifica su chi ammazza più animali>.
La pesca subacquea è sostenibile se il prelievo è rivolto al consumo alimentare come è sempre stato fin dalle origini della nostra specie e su questo nessuno può criticare ( ambientalisti e animalisti).

Dall'organizzazione delle gare sia di pesca sia di apnea la CMAS (federazione mondiale delle attività sub) si è dissociata già da anni ora è un'altra federazione ( sconosciuta e senza storia) che organizza l'agonismo nel nostro settore.

Ammesso che le gare di pesca servano alla promozione della nostra disciplina (ma sono finiti quei tempi, non le segue più quasi nessuno), queste si devono svolgere nel rispetto della massima sicurezza degli atleti che la praticano, quindi delimitando campi gara dove non si possano superare certe profondità che una equipe medica federale debba stabilire. Le gare si dovrebbero organizzare lontano dalla stagione balneare col pesce rientrato nel sotto costa)!

Paragonare i rischi dello snorkel con quelli della pesca profonda
(come hai scritto) è improponibile. Ho troppi amici morti, o che sputano sangue e che camminano ondeggiando facendo pesca a grandi profondità, mentre quasi nessuno che faceva lo <struscia panza) o agguato dalla superficie che ho divulgato nei miei video.

Anche io in certi casi ho usato lo sganciamento per <lavorare> una cernia intanata, ma in questo caso è un metodo per non rischiare intoppi nella risalita col pescione che frena.

Non si condanna il metodo ma l'uso sistematico del metodo per la cattura, sappiamo tutti cos'è il <taravana> (altro che colpo di calore o contrattura del collo).

Ascoltate le interviste condotte a questi <pazzi>: fanno accapponare la pelle e alla fine lasciano mogli e figli a piangere.

Non solo, l'esibizione video di queste gesta sono un pessimo esempio per chi si vuole avvicinare alla nostra disciplina, meglio far vedere come con l'astuzia e una buona strategia, anche nel basso fondo, si possa portare a casa il pesce per la cena!!!

Ciao Giorgio, sono pienamente d'accordo riguardo la non sostenibilità delle competizioni e la cattiva immagine che queste proiettano sulla nostra disciplina. tanto per puntualizzare, non ero un atleta in gara, ma ho partecipato quale assistente di un amico garista.
Riguardo il fatto che siano poco seguite le competizioni invece, bisogna tenere conto che oggigiorno tramite le varie dirette sui social media, sono state migliaia le persone connesse ad assistere alle varie fasi trasmesse in diretta dai campi gara, (prima bisognava aspettare la pubblicazione sulle riviste di settore) cosa che rende ancora più pericoloso lo spirito di emulazione dei più giovani e non che vogliono imitare i "campioni" che pescano sganciando a quote improponibili.
come hai giustamente detto tu, il piombo mobile dovrebbe essere usato esclusivamente in casi "eccezionali" come lavorare una cernia incastrata in profondità per risparmiare preziose energie in risalita e non come strumento di pesca sistematica.
ho menzionato lo snorkel solo come esempio di come anche il più semplice degli attrezzi se usato impropriamente possa diventare pericoloso e talvolta letale.
lo snorkel tenuto in bocca infatti in caso di sincope, avrebbe la funzione di cannuccia, riempiendo i polmoni d'acqua e rendendo perciò un caso di emergenza "sincope bagnata" pressoché ingestibile in acqua, anche da parte di un compagno esperto.
che la pesca a sgancio sia infinitamente più pericolosa non lo metto assolutamente in discussione... ca va sans dire...
Sono molto rattristato dalle prospettive future di questa disciplina, dove l'attrezzatura come ecoscandagli supertecnologici, motorini di prua e verricelli elettrici per il recupero del piombo mobile stanno togliendo il fascino di un gesto atletico e venatorio svolto con le proprie gambe nell'intervallo tra un respiro e l'altro.

Io obiettivamente mi chiede quanto tempo passerà prima che si passi dalla pesca in variabile, per cui scendere impugnando un peso, al momento in cui anche la risalita sarà assistita da un sistema di recupero non solo della zavorra, ma anche del pescatore stesso.

Io non ne faccio un ragionamento di fascino o romanticismo della pesca, ma credo che in una competizione (che per inciso credo anacronistica e non coadiuvante la già difficile accettazione della la Ns disciplina) debba emergere la peculiare e completa capacità dell'atleta.

Se un atleta in gara non riesce a pescare in sicurezza a 30/40 o 50mt, non ci pesca punto e basta, se ci riuscirà in futuro bene, per intanto si deve limitare a quote che è in grado di raggiungere in costante, ed è molto grave che una federazione si faccia sostanzialmente sostenitrice di una pratica che si può raccontare fin quando si vuole che migliora la sicurezza, ma che in gara è una scorciatoia per la profondità: chi davvero può discernere in che caso ci troviamo? Se stiamo davvero aumentando la sicurezza o al contrario cerchiamo una via più rapida per quote non così abituali.

Se anche prendere decisioni drastiche di bandire in gare nazionali tale pratica fosse penalizzante in ambito internazionale, ciò non dovrebbe essere uno spauracchio sufficiente...vogliamo davvero attendere il morto in gara?

Ben inteso, so bene che anche qui c'è chi pesca in variabile con l'aiuto anche dei sistemi tecnologici più moderni, ma un conto ciò che ciascuno fa nella propria vita privata nel perimetro delle regole comuni, un conto ciò che una federazione che promuove un certo "sport" avalla come accettabile o meno in una competizione tra pari.

Il piombo mobile l’ho sempre usato nella pesca invernale al lago, dove si è costretti a scendere a 25-30m con mute da 8-9mm… in costante sarebbe davvero molto dispendioso e in pochissimi lo fanno…

Ovviamente chi usa il piombo mobile per scendere a quote che non raggiungerebbe in costante mette a rischio la pelle…

E ora qui nell’Egeo, dove le cernie dei bassi fondi sono decimate dai bracconieri bombolari, si possono trovare solo oltre i 30m, quota difficilmente raggiunta dai bracconieri notturni… il piombo mobile mi consente di risparmiare energie e di fare più tuffi in giornata, tutto qua…

Per quanto riguarda le gare, vanno semplicemente dismesse…