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Agguato profondo 2
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Agguato profondo 2



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DESCRIZIONE

 

 

 

Agguato profondo 2 , è il primo video di una collana di video girati in profondità, non si pone alcun intento didattico, dato che ritengo inopportuno istruire attraverso un video i pescatori subacquei all’immersione profonda.

 

 

 

La profondità, a mio parere, va conquistata con il sostegno , la consulenza, di istruttori esperti e non è mia intenzione incoraggiare lo spettatore a cimentarsi in tecniche dove sono richieste lunghe apnee e nelle quali l’immersione può comportare qualche rischio.

Non voglio sostenere di aver messo a repentaglio la vita nel filmare le scene proposte nel video, solamente che l’esperienza e l’autocontrollo sono qualità che si conquistano con migliaia di ore in immersione, imparando a conoscere col tempo le proprie capacità  ed i propri limiti.

Nelle scene di caccia non ho voluto inserire né il tempo di apnea, né la profondità, proprio per non enfatizzare le prestazioni. Le catture più belle, quelle che mi hanno dato maggiore soddisfazione, si sono svolte a non più di quindici metri di profondità, a conferma che non è la pesca profonda che offre le migliori opportunità (la scena iniziale di un grande branco di ricciole che si conclude con la cattura di un pesce di dieci chili, si svolge addirittura in superficie).

Le riprese filmate di “Agguato profondo 2”(ottobre 2004 - metà gennaio 2005) sono successive a quelle del video “Medijedi all’agguato” (estate - autunno 2004): una lunga stagione di pesca con temperatura dell’acqua  superiore alle medie stagionali hanno consentito ottime riprese, in acqua limpida e trasparente anche in profondità, con la stessa qualità del video precedente girato nel basso fondo ( qualità garantita dall’impiego di una videocamera con tre CCD).

Nei  primi venti minuti presento le tecniche di pesca che adotto nella caccia alla ricciola.

Il video, tuttavia,  non affronta in maniera esauriente la pesca di questo pelagico, offre però alcune situazioni spettacolari, mai documentate in un video di pesca subacquea.

Ho inserito solo la cattura di due cernie brune, perché l’autunno e l’inverno non sono il periodo indicato per la caccia a questo serranide, infatti, ho avuto pochi incontri e veramente poche occasioni di cattura, anche queste scene, comunque, sono spettacolari ed insolite.

La parte centrale del video è rivolta alla pesca dell’orata in profondità, un pesce imprevedibile, che lascia il pescatore spesso sconcertato: a volte facile, altre volte difficilissimo da catturare.

L’orata si rivela una delle prede più complesse da catturare insieme al Dentice.

Proprio  a questo sparide (il Dentice) è dedicata l’ultima parte del video che dura complessivamente più di un’ora.

Volutamente non ho inserito la cattura di pesci poco spettacolari (non ho filmato neppure la cattura di un sarago!), perché ho voluto che la proiezione facesse sognare lo spettatore.

Abbiamo bisogno di  fantasticare! Un mare sempre più povero, sempre più escluso dalla pesca subacquea, nella nostra immaginazione deve regalarci la speranza di incontri sensazionali, incontri che nella mia pratica quotidiana, pur con una grande conoscenza di zone fantastiche, non sono stati così frequenti, anzi direi sono stati piuttosto rari.

Solo la costanza di immergermi sempre, tutte le volte, con la videocamera, mi  hanno consentito di documentare situazioni uniche sia per le acque della Sardegna sia per quelle della Corsica.

“Agguato Profondo” evoca il ricordo di un video storico, epico, è un titolo impegnativo, non vorrei che questo nuovo lavoro riaccendesse le polemiche già ascoltate in occasione della proiezione dei miei video precedenti  visto che tutte le catture  vengono riprese esclusivamente in soggettiva (ho utilizzato le riprese da operatore solo per i “controcampi”).

Per il primo “Agguato profondo”, girato con la Imago, sono stati necessari due anni di riprese con l’amico-operatore Sheilo alle calcagna, con un dispendio di energie e di pesci persi per la doppia  presenza subacquea che difficilmente potreste immaginare…

La presenza dell’operatore fra l’altro altera non poco la scena di caccia (documentare la cattura di un dentice con l’operatore, ad esempio, è quasi impossibile!) e la prospettiva di ripresa, è differente da quella che il pescatore ha durante la cattura.

Una scelta tecnica e una obbligata dai costi di produzione (in funzione del prezzo di vendita che voi clienti potete sopportare, in una micro-nicchia  di mercato già troppo cara) mi ha convinto a presentare un’opera sulla stessa linea di Aspetto dinamico al dentice (seconda parte), ma con qualità d’immagine superiore.

Il video è stato proiettato nel mio Shop durante il periodo dell’Eudi show ed ha ricevuto i consensi di tutti i pescatori che l’hanno visto: il commento è particolarmente ispirato ed alcuni passaggi mettono in risalto il mio personale approccio alla pesca subacquea.

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