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Kit potenziatoreTriplo elastico Primeline - Archetto in Dyneema

Archetto PROPULSORE
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Archetto PROPULSORE



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DESCRIZIONE

L’archetto di un arbalétes è l’organo meccanico che collega gli elastici all’asta e consente di trasmettere l’energia potenziale elastica di un elastomero per il lancio dell’asta, allo stato attuale è un organo inerte.
L’archetto può essere variamente configurato, nella sua accezione più generale è composto da due astine inserite e bloccate all’interno dell’elastomero che è un cilindro di lattice di gomma con un foro longitudinale appositamente costituito, e dall’archetto vero e proprio che si aggancia a intagli, pinnette, pernetti disposti sull’asta, solidalmente vincolato alle astine di cui sopra.



Le soluzioni , negli anni si sono ampiamente differenziate dalla mezzaluna metallica al monofilo metallico articolato sulle astine e, recentemente, all’archetto tessile.
In tutti i casi l’archetto non ha mai avuto la funzione di creare energia di lancio.

 

La soluzione dell’archetto propulsore attribuisce a quest’organo meccanico delle funzioni di lancio dell’asta in virtù delle molle metalliche opportunamente dimensionate collegate alle astine del classico archetto.



https://www.dapiran.it/web1.5/images/fbfiles/images/archetto_propulsore_2.jpg

La soluzione dell’archetto propulsore attribuisce a quest’organo meccanico delle funzioni di lancio dell’asta in virtù delle molle metalliche opportunamente dimensionate collegate alle astine del classico archetto.

La soluzione si configura come due molle disposte in serie con rigidità differenti: quella metallica dell’archetto, più rigida, e quella dell’elastomero più elastica.
L’apporto energetico delle due molle si somma perché agiscono contemporaneamente per il principio della sovrapposizione degli effetti (devo comunque indagare sui tempi di azione con la videocamera ad alta velocità).
All’atto del caricamento dell’arbaléte, agganciato l’archetto propulsore all’asta, si allunga sia l’elastomero, sia le due molle montate sulle astine.
Il lavoro svolto dalle molle metalliche dell’archetto è pari all’allungamento della molla per lo sforzo di trazione esercitato da questa sulle astine, opportunamente dimensionate offrono un contributo energetico al lancio.

Tale contributo non è certo di grande entità visto il modesto allungamento che si può attribuire alle molle metalliche montate sulle astine dell’archetto, tuttavia, ha una sua funzionalità nel lancio in quanto le molle metalliche, anche se in contemporanea, agiscono più velocemente dell’elastomero in ragione delle loro rigidità ed accelerano l’asta che parte da ferma fino ad una certa velocità, dopo di che interviene l’elastomero che completa l’accelerazione dell’asta fino all’abbandono del fucile.

L’archetto propulsore in pratica ha la funzione di accelerare da ferma l’asta e consentire all’elastomero di compiere il suo lavoro quando è stata vinta l’inerzia della partenza dell’asta.
Questo consente di usare elastomeri meno performanti e più facili da allungare, o di potenziare arbalétes nella fascia dei segmenti corti dove l’elastomero è relativamente corto e non può trasferire grandi energie di lancio.