Durante le recenti vacanze croate mi e' capitata una cosa davvero strana.Nel corso di una giornata di pesca,mentre scapolavo il bordo di un piccolo isolotto nuotando in superficie ho visto a distanza di una decina di metri una grossa tartaruga che nuotava in un paio di metri di profondita',proprio sul primo gradino del fondale,molto vicina al bordo di roccia.L'acqua anche per la risacca presente non era delle piu' chiare ed in piu' l'ora tarda ostacolava un po' la visuale.Fin qui niente di speciale,molte volte sono arrivato a toccare tartarughe ferme sul fondo;quello che mi ha spiazzato e' stato vedere due orate,una delle quali davvero grossa (4/5 kg)che seguivano passo passo,o dovrei dire pinneggiata pinneggiata la tartaruga cibandosi di quello che quest'ultima riusciva a staccare dagli scogli.
Inutile sottolineare che,nonostante abbia seguito la scena per una ventina di minuti tentandole tutte,non sono riuscito a portarmi a tiro dei pesci.
Resta comunque uno spettacolo credo molto raro che finisce con tanti altri nel "cassetto" dei bei ricordi non necessariamente legati alla cattura di una preda che il mare ci sa regalare.

Ciao fabrizio

PS ovviamente avessi preso l'orata probabilmente sarei stato piu' contento.....

Davvero interessante; sarebbe stato bello un video ma con un po' di immedesimazione ci immaginiamo la magica scena.

Grazie del racconto.

Alessio

Che bella scena sarebbe stata da filmare...
I saraghi fanno lo stesso con quello che tritura l'orata del suo pasto, a volte riescono a fregarle anche il boccone!

Devo essere sincero,non nutro alcun interesse nel filmare le azioni di pesca ma in questa occasione ed in altre in cui il soggetto era prettamente naturalistico ho rimpianto di non aver documentato la scena.
Per esempio sono anni che sulla stessa secca,piu' o meno nello stesso periodo,assisto a quello che credo sia un rituale di corteggiamento dei trigoni con decine di esemplari di tutte le taglie che volteggiano su una distesa di posidonia.Una volta due grosse ricciole seguivano uno dei trigoni piu' grandi e gli davano dei colpetti con la testa senza che il trigone sembrasse minimamente infastidito.

Ciao Fabrizio

Sono queste le scene più belle che amavo documentare, quelle che ci fanno entrare nell'intimità del mondo sommerso, quella sconosciuta ai più e che ci fanno sentire di scoprire il lato meno conosciuto della etologia delle specie ittiche

purtroppo per un brutto infortunio alla caviglia e quasi un mese che non vado a pesca... l'altro giorno pero' sono andato a mare per raccogliere un po' di cozze nella mia boa dove e' ormeggiata la mia barca, non indossavo ne la muta e neppure le pinne, dopo neanche 5 minuti mi accorgo che sotto di me su un fondale di circa 12 metri c'erano due bei saraghi, uno era davvero maestoso! e stavano mangiucchiando le cozze che mi cadevano dalle mani. E premetto che in quel posto non avevo mai visto un pesce, fondale completamente sabbioso e piatto.

Tanti anni fa, ancora un ragazzino, facevo datteri sulla scogliera di Bogliasco a levante di Genova: alle prime martellate arrivavano le orate a magiare i datteri rotti addirittura sotto la mia pancia.
Il rumore del martello era diventato come il campanello dell'esperimento con i cani di Pavlov: un riflesso condizionato.
In una decina di minuti raccoglievo intorno a me tutti i pesci del circondario