Nel periodo tra il 1946 e il 1956 140mila italiani sono emigrati in Belgio per lavorare nelle miniere di carbone della Vallonia. L'immigrazione era consentita dal governo belga con un accordo Italia -Belgio e prevedeva uno scambio: l’Italia inviava in Belgio 2mila uomini a settimana, in cambio Bruxelles si impegnava a fornire all'Italia 200 chilogrammi di carbone al giorno per ogni minatore.
Chi ci guadagnava ?
Nel recente scontro tra Salvini e Asselborn ministro dell'interno belga che rinfaccia all'Italia di essere stata a lungo esportatrice di migranti, questo ministro cafone dimentica la storia di quella migrazione che ha fatto gli interessi delle aziende estrattrici del Belgio.
Non solo con una organizzazione carente della miniera (come dimostrato da un processo) a Marcienelle morirono 240 minatori italiani!
Come si fa a confrontare l'immigrazione economica attuale, non programmata, dalla Libia, con quella seguente un accordo tra i due paesi europei del lontano passato?
Sono situazioni completamente diverse con forti interessi per i paesi importatori di forza lavoro. E' stato lo stesso per i migranti in Usa (tra i quali mio zio geometra) che nelle metropoli costruirono i grattacieli. Si trattava di manodopera specializzata che ha fatto la ricchezza delle aziende edilizie americane.
Ecco come le ideologie capovolgono gli eventi e le situazioni storiche: I nigeriani , senegalesi , marocchini e algerini faranno la ricchezza dell'Italia? Per ora solo quella della mafia e del caporalato al sud della penisola, per il resto gravano sullo Stato Sociale italiano pagato dai contribuenti.
Se il Belgio è interessato a questa forza lavoro non qualificata che si faccia avanti ...
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