Non so se, gia lo sapete ...ma molto probabilmente questa volta entrera in vigore se qualcuno non fa qualcosa...la famosa tassa per andare a pesca sia in apnea che con utilizzo mezzo nautico..i costi rispettivamente sono previsti nella prossima finanziara..con20€ per quanto riguarda la pesca per chi parte a pinne da riva o con la canna da riva, mentre 200€ chi fa utilizzo di un mezzo nautico !! IL MARE E' DI TUTTI !! ecco l'ennesima truffa da parte dello stato... >( >( www.italianfishingtv.it/licenza-mare-200...he-20-euro-da-terra/

Dall'articolo sembra che sia per chi pesca dalla barca , non per chi usa il mezzo nautico......
Comunque è una porcata pazzesca ! ! !

Prima di tutto rilevo che il gruppo di coloro i quali hanno esteso la proposta di legge sia decisamente vario ed eterogeneo e comprende tutti i gruppi politici, come dire che se si tratta di mungere siamo tutti presenti. Ecco spiegata la necessità di monitorare il numero dei praticanti la pesca sportiva ricreativa etc etc.
I più giovani non lo ricordano ma qualche anno fa, poco più di 30, si pagava già una tassa detta di stazionamento per navigare con un mezzo nautico. Se non ricordo male 1000 lire per cm lineare dell'imbarcazione all'anno "dovuta" per i mesi di effettivo utilizzo, tipo la ex tassa di circolazione automobilistica, quindi potevi pagare se mettevi il gommone in mare e omettere il pagamento se lo tenevi a secco. Avevo 20 anni all'epoca e i 4 mesi estivi riuscivo a tenere il mio Zodiac 3,80 al porto di Baia, vicino Napoli, gratis perché così si sdebitava il guardabarche del fatto che riportai a terra una mattina prestissimo che tirava tramontana un gommone affidato alla sua custodia, che mollato l'ormeggio dalla boa aveva preso la via del largo . Ma le 126.000 Lire mi toccava pagarle per i quattro mesi. Ora non sono certo della cifra citata, ma non credo di sbagliare di molto e mi pesavano. Oggi 100,00€ credo mi peseranno meno a prescindere dalla destinazione dei fondi scippati alla comunità dei pescatori sportivi. Ancor meno peseranno a chi ha barche da 15 o 20 metri , ma... tant'è. Non pagare, secondo me, sarebbe solo un suicidio, qualora venisse approvata la tassa, perché state pur certi che non chiederanno la prova del pagamento al vecchietto che va a polpi ma in mezzo a venti barche la chiederanno a noi!E le multe saranno come sempre multipli di 1000,00; poi misureranno la cima del salvagente anulare, la data di scadenza dei fuochi e se l'estintore ha la lancetta dell'indicatore sul verde. Non pagare sarebbe fare come quello che per far dispetto alla moglie si taglia i coglioni. Per me le sei o sette ore passate in acqua valgono molto più di 100,00€ all'anno. Sono solo 3 kg di pesce. Da 3 kg in poi è tutta tara!
Lello

La cosa che mi fà più schifo di questa proposta di legge è che i soldi andrebbero nelle casse dei professionisti che stanno diventando i mantenuti della società (per non dire parassiti che mi sembra eccessivo).
Comunque non credo che pagheranno la tassa la maggior parte di quelli che partono da terra una volta alla settimana o al mese per passare qualche ora magari senza pescare quasi nulla e mi riferisco soprattutto ai cannisti che sono molto più numerosi di noi.

E' interessante capire la logica e i principi di questa legge:

I cittadini italiani che sottraggono risorse ittiche al mare tolgono utile e guadagno ai professionisti della pesca, quindi devono risarcire queste categorie con una tassa che verrà devoluta per il rilancio della pesca professionale.

A livello di proposta di legge, Oliviero, in una introduzione aveva già analizzato lo stato di crisi del settore pesca, ma l'analisi delle ragioni economiche ed ambientali sono degne di un politico incompetente di questi problemi che da ascolto solo alle lamentele di una categoria di lavoratori.

1) L'aspetto ambientale ed ecologico: le risorse <naturali> del pianeta Terra sono finite, limitate, anche dal punto di vista ittico. L'incidenza del prelievo ittico in tutti i mari del mondo è imputabile a più del 99 % alla pesca professionale (dati FAO).
2) L'aspetto etico: tutti i cittadini hanno pari diritti all'accesso delle risorse nazionali, pesci compresi. I pesci dei nostri mari non sono di proprietà dei pescatori di professione, attribuire un <peso> e la responsabilità del depauperamento, alla pesca dilettantistica, è una chiara manipolazione della realtà oggettiva dello stato dei prelievi.
3) L'aspetto politico: ritengo giusto che per l'accesso alle risorse ittiche si paghi una tassa ma destinata al ripopolamento e a tutte le iniziative che lo favoriscono, certo non come contributo a chi ha impoverito i nostri mari da centinaia di anni.

Un'ultima considerazione:
La <commissione pesca>, presentata come <no cost> per lo Stato, avrà invece i suoi costi perché i numerosi componenti non lavoreranno di certo gratis: riceveranno come tutte le commissioni governative un gettone di presenza, non è chiaro se deriveranno dalla suddetta tassa o dalle proprie organizzazioni di appartenenza

che tristezza

scusate ma questo significa che un pescasub che parte da terra che paga i 20€ non posso portarlo con me in barca neanche occasionalmente?

Mi sa che la "barca" paga 100 € e poi chi nuota se non è il proprietario del natante deve solo 20€. O no? RINVIAMO LA PALLA A GIANGI: che ne pensa l'Avv.?
Lello

notizia dell'ultima ora:

www.apneamagazine.com/licenza-pesca-emendamento-ritirato-18223