La disoccupazione giovanile vista da un ingegnere:
In condizioni di regime stabile ovvero tante aziende che aprono e altrettante che chiudono, la forza-lavoro impiegata nel paese è come un immenso serbatoio di liquido il cui livello è fisso, determinato: tanto liquido può entrare, e altrettanto ne può uscire.
Il flusso in ingresso sono i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, il flusso in uscita sono gli anziani che lo lasciano per andare in pensione.
Se con una riforma (Fornero)si riduce il flusso in uscita è ovvio che si riduce anche il flusso in entrata, non stupiamoci perciò del livello della attuale disoccupazione giovanile di più del 40% annunciata dall'ISTAT.
Quando i professori di economia conoscono poco l'idraulica, non possono prevedere le conseguenze socialmente disastrose.
A distanza di pochi anni dalla riforma Fornero, cosa possiamo dire?
Non era il momento!
In fase di recessione economica nella quale il livello di occupazione si abbassa perché le aziende chiudono e non se aprono di nuove, chiudere il rubinetto del pensionamento, inevitabilmente, provoca disoccupazione giovanile!
Questo è il disastro "vecchio" provocato dal governo Monti, un banchiere che si è dimostrato al servizio delle banche e non del nostro paese.
Il nuovo disastro è il governo delle larghe intese che mettendo al comando due fazioni con punti di vista economici divergenti non troveranno mai un accordo politico su riforme coraggiose (coraggiose non come i capitani coraggiosi che, per salvarla, hanno affossato l'Alitalia).
In queste condizioni quale imprenditore si può arrischiare ad investire le sue capacità, il suo tempo e i suoi capitali per far salire il livello del serbatoio del mio schema e risolvere il problema della disoccupazione giovanile?
Quel che mi spaventa è la soluzione di assumere i giovani a livello delle pubbliche amministrazioni (PA). E' l'unico strumento in mano del Governo, perché non si può obbligare un imprenditore ad assumere o a creare lavoro e occupazione.
Il recente, ridicolo tentativo di ridurre il cuneo fiscale, evidenzia la mancanza di volontà governativa di risolvere il problema nella dinamica dell'"impresa privata"
Così gli imprenditori <scappano>, in Italia resteranno i burocrati delle PA, le puttane immigrate ed i vuccumprà.
Tassiamo il meretricio!