Ho inventato diverse soluzioni per incrementare la potenza di lancio dell'asta. Vi ricordo :
- Il Potenziatore 1 composto dal sistema Y cui si collega un <motore> e due caricatori.
- Il Potenziatore 2 , come l'1 con l'aggiunta di una mollina applicata dopo il motore prima del sistema Y.
- Il Potenziatore 3 col le due molline montate dopo uno spezzone corto di elastico che funziona da motore e due spezzoni del caricatore di un elastomero di diametro più piccolo.
- Infine Apro che si può definire un archetto in dyneema nel quale al posto delle astine di collegamento all'elastomero ha due molline metalliche che trasformano l'archetto da organo di collegamento a organo propulsivo.
Il successo di una invenzione dipende oltre dalla sua efficacia , dalla praticità del suo impiego.
I vari Potenziatori nonostante la loro funzionalità ( sono tutti più potenti di Apro) sono lunghi e macchinosi da montare. Nel caso di deperimento dell'elastomero ( con gli agenti atmosferici e col numero di cicli carico - scarico), la sostituzione degli spezzoni elastici è lunga ( il Pot 1 richiede 12 legature )
Apro, ma anche il Potenziatore 3 (meno pratico) sono semplici da montare e di sicura efficacia!
Nel tempo inoltre hanno dimostrato affidabilità , durata, semplicità di montaggio.
Le ragioni dell'efficacia di Apro sono semplici: questo accessorio aggiunge all'elastico circolare sul quale è montato un'ulteriore lavoro propulsivo assente nel classico archetto in dyneema.
Attenzione: Apro non incrementa la forza di lancio dell'asta perché nei sistemi di molle in serie la forza che sollecita le singole molle è la stessa. Solo nel sistema di molle in parallelo (come nel caso del Potenziatore 1 e 2 )le forze si sommano! Per questa ragione il rinculo non è maggiore di un armamento con elastico circolare classico.
Nota personale: Non sottovalutate l'importanza del linguaggio tecnico, non fate la figura dei pescatori che dicono che le pinne sono più o meno <dure> anziché <rigide>, la durezza è una proprietà meccanica la rigidità a flessione è un'altra proprietà. Nel caso degli acciai abbiamo visto che alla maggior durezza dell'acciaio Sandwik non corrisponde una maggior rigidità dell'asta per cui è facile che questa <sbandieri> , oscilli, nella fase della balistica esterna. La forza o la spinta esercitata dall'archetto mosso dagli elastici è una precisa grandezza fisica, il lavoro esercitato dal sistema propulsivo è una grandezza completamente diversa. La prima si misura il Newton ( o chilogrammi peso) la seconda in Jaule (o chilogrammetri , chilogrammo peso per metro).
Indipendentemente dalla vostra formazione scolastica, voi appartenete ad una élite di pescatori subacquei (notoriamente ignoranti) che fa riferimento a un ingegnere delle attrezzature per la pesca subacquea ed è un mio impegno far crescere la vostra cultura tecnica insieme a quella venatoria.
Allora, qual'è il segreto di Apro se la spinta è la stessa di un elastico circolare (a parità di allungamento percentuale)?
E' il LAVORO sull'asta svolto dal sistema propulsivo (elastico + mollina)
Il lavoro è il prodotto di una forza per lo spostamento che ha provocato, nel caso di Apro, l'elastico circolare è allungato approssimativamente come se montasse il classico archetto in dyneema, quindi esercita la stessa forza per lo stesso percorso di spinta. A questo lavoro si aggiunge quello delle due molle metalliche che con il loro allungamento di 6.3 mm da me consigliato esercitano ciascuna 216 Newton (approssimativamente 21 Kg peso), in definitiva, ciascuna molla sviluppa 1.3 Jaule. Può sembrare <poca roba> rapportata al lavoro espresso dall'elastico che per un arbalète <90> sviluppa circa 250 Jaule ma è prodotto in un momento critico del lancio dell'asta quello del transitorio della partenza quando l'inerzia dell'asta è massima!
