Il gancetto che monto nel codolo di coda dell'asta è ricavato di taglio laser e gli spigoli non sono smussati e lucidati, lo dovete fare voi con un cavetto d'acciaio per i freni delle biciclette. Consiglio questa operazione anche sulle aste che non montano il mio gancetto dove il terminale di nylon è fatto passare nel foro del codolo di coda dell'asta.
Una volta fatto questo procedimento evitate che il nodo del nylon si tagli sotto una forte trazione.
Evitate anche di montare degli sleeves enormi che frenano con la loro resistenza idrodinamica l'avanzamento dell'asta, un nodo è la soluzione migliore!

Buongiorno a tutti, iscritto da 5 anni e con solo 14 messaggi in totale mi auto-classifico in quella categoria di utenti "paguro" che partecipa al forum magari anche assiduamente ma in modalità "sola lettura". Ultimamente però un po' spronato dall'entusiasmo di aver conversato direttamente con il Maestro Giorgio e un po' per il benefico "senso di colpa" nell'aver sfruttato il mercatino del forum senza aver mai contribuito in modo attivo ho deciso che è il momento buono per cacciare fuori le chele dalla conchiglia e battere qualcosa sulla tastiera.
Per questo motivo oltre agli utili se non indispensabili accorgimenti del Maestro Giorgio mi sento di aggiungere qualcosa della mia piccola esperienza in tema di legatura delle aste:
personalmente utilizzo il nodo crawford per vincolare il monofilo (asso tripla forza) al gancetto, questo nodo una volta assuccato bene diventa molto piccolo e poco ingombrante in termini di resistenza idrodinamica (tutte info che ho assorbito nella mia carriera da paguro del forum).
Inizialmente svolgevo l'operazione di legatura in questo modo:
vincolavo saldamente l'asta al banco da lavoro bloccandola con un morsa (nb: applicando due "cuscini" di alluminio sulle ganasce per non distruggere l'asta), a questo punto avvolgevo il monofilo al manico di un martello per agevolarmi nella presa e dopo aver lubrificato il nodo con un po' di saliva (leggi: sputacchiare) tiravo a forza, in questo modo però non sono mai riuscito ad assuccare il nodo in modo decente senza che il monofilo si spezzasse sotto trazione.
Il problema è (o almeno è l'idea che mi sono fatto) che il nodo crawford è un nodo "scorsoio" e quindi più si tira più si stringe "contro" il gancetto quindi nonostante un' accurata smussatura degli spigoli resta pur sempre un piccolo profilo metallico contro il quale il monofilo si schiaccia deformandosi durante il serraggio.
Mi succedeva la stessa cosa anche con gancetto di prima generazione ricavato da filo ripiegato quindi con profilo perfettamente circolare, più si tira e più il nylon si schiaccia contro il gancetto fino a che la sezione si riduce al punto da non essere più sufficiente a tenere il carico applicato e STACK! la prima volta mi sono martellato una costola poi, dopo innumerevoli prove, ho imparato a dosare la forza trovando un compromesso tra crawford assuccato decentemente e integrità del monofilo.
A questo punto però mi sono sempre chiesto nel caso in cui avessi voluto tirare ad un pesce di mole (o più probabilmente allo scafo di un cafonauta aspirante omicida) se il monofilo avrebbe retto oppure no oramai compromesso dall'eccessivo stress dovuto alla legatura.
Perciò per scongiurare possibili rotture e poter azzardare un recupero anche su piccoli fuoribordo e/o moto d'acqua ho cambiato procedimento:
"preparo" il nodo crawford ovvero lo eseguo ma non lo stringo quindi nell'asola che passa per il foro del gancetto infilo un tratto abbondante di dyneema da 2mm di diametro, chiudo i due capi del dyneema attorno ad un vincolo inamovibile (un palo della luce può andare bene) con un savoia e a questo punto stringo "a morte", in questo modo l'asola si strozza contro il dyneema che è molto più morbido del gancetto e anche del monofilo stesso garantendo che la sezione di quest'ultimo non si schiacci eccessivamente, una volta stretto il nodo non mi resta che sfilare il dyneema con una discreta trazione, piano piano e sputazzando per evitare di bruciare per attrito il nodo che tanta fatica mi è costato.
A mio parere i vantaggi sono molteplici: serrando il nodo non rischio più di sottoporre il gancetto e relativo perno ribattuto a brutte torsioni o sforzi laterali, posso tirare allo sfinimento che il nylon non si spezza quindi assuccare correttamente il nodo senza compromessi e infine cosa che non guasta mai entro in acqua un po' più sicuro della tenuta del monofilo.

Io non ho capito proprio niente...una foto sarebbe utile...

Tutte la sagole patiscono < l'effetto intaglio> !
Ho l'accortezza di fare lo stesso procedimento alle pinnette delle aste per evitare di cambiare spesso il dyneema dell'archetto.
La tecnica di Alberto per assuccare il nodo del nylon al gancetto è senza dubbio valida anche se io non mi preoccuperei tanto dello scioglimento di questo collegamento, quanto dell'effetto intaglio di cui ho scritto, perciò, <andate di cavetto> avanti e indietro dentro il foro fino a lisciare ogni asperità.
Se avete fatto bene questa manovra anche tirando il nylon dopo aver fissato l'asta ad una morsa il filo non si romperà (certo non si deve tirare alla morte!).

Ieri mi chiama Nicola che a Capo xxx ha tirato un tonno di 50 chili col Saber 100/7.5: il gancetto e la legatura hanno retto ma il pesce si è strusciato contro le rocce per togliersi l'asta fino a tagliare la sagola e il tonno si è dileguato.

L'anello debole del collegamento è il nylon che tuttavia in certe situazioni tagliandosi salva la vita al pescatore ...
Per certe catture conviene passare al climax con le dovute accortezze.

Per la pesca di tutti i giorni va bene l'Asso Tripla Forza da cambiare ogni tre pescate ( non risparmiate sul cambio del terminale).

giancarlo83 ha scritto:
Io non ho capito proprio niente...una foto sarebbe utile...
Forse è meglio specificare da subito che tiri su scafi e recuperi di moto d'acqua sono ovviamente una vignetta comica: un modo per ironizzare sul fatto che per me che sono ben lontano dall'essere un campione l'unica occasione di affrontare un recupero difficile potrebbe porsi solamente nel caso in cui dovessi arpionare una piccola imbarcazione.
Ad ogni modo se mi aiuti a capire che passaggio non è chiaro posso provare a spiegarmi meglio, o comunque a scattare una foto dei dettagli in dubbio.

No no a quelli io ci tirerei pure ahahaaha non ho capito il passaggio che fai per la legatura per stringere il nylon aiutandoti col dyneema...

Come promesso metto di seguito le foto dei passaggi salienti dei due "metodi"
Metodo 1: il nodo crawford viene stretto direttamente "contro" il gancetto.
Asta bloccata in morsa

Nodo pronto per essere assuccato, lubrificare con saliva!

Monofilo avvolto attorno al manico per una presa più confortevole

Risultato metodo 1, buono


Metodo 2: il nodo crawford viene stretto "contro" il dyneema da 2mm
Nodo preparato e dyneema che "partecipa" nell'asola

Dyneema legato attorno ad un vincolo fisso (in questo caso la stessa morsa di prima) e asta "libera"

Monofilo in trazione e nodo pronto per essere assuccato

Nodo assuccato, adesso basta sciogliere il dyneema e sfilarlo pian piano per non bruciare il monofilo per attrito

Risultato metodo 2 più buono


Per l'esempio ho usato un'asta con gancetto ricavato da tondino quindi a sezione circolare, ovviamente i benefici maggiori li ho avuti su aste con gancetto ricavato da taglio laser su cui è più evidente l'effetto intaglio.

Grazie mille hai messo delle foto davvero esaustive, ti ringrazio, ora ho compreso cosa intendevi dire.Un saluto.

Huau, che lusso!

Giorgio cosa pensi del climax