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Diario di pesca
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ARGOMENTO: Diario di pesca
#79625
Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
Diario di pesca 6/7/2019
E’ ancora buio, poco prima dell’alba, e mentre sto indossando la muta, le zanzare mi stanno pungendo da tutte le parti, per fortuna non c’è nessuno in giro perché mentre infilo il pantalone, compio strani saltelli per evitare che mi pungano sulla schiena. Ho provato a indossare la muta anche dopo il viaggio in gommone fino alla zona di pesca vicino alla costa, ma le trovo anche lì! Unica scelta: vestirsi in mezzo al mare, o mettere la muta a casa sotto la doccia così da fare il viaggio in macchina già in versione sub (la mia compagna non è d’accordo perché si lasciano tracce bagnate sul pavimento). Sto adottando una soluzione mista: indosso solo i pantaloni e i calzari facendo attenzione a non bagnare questi indumenti per non sgocciolare nell'attraversamento della casa.

Da poco ho un accordo con un cliente (Santino) col quale dividiamo le spese del suo gommone e me lo lascia usare quando non gli serve: l’ho personalizzato con la canna da pesca di Fulvio (FIPIA) su cui era montata la bandiera rossa con la striscia bianca realizzata dal povero Giuseppe Mossoni mancato qualche anno fa (moderatore dissenziente di questo forum titolare di una ditta di arredo). La bandiera alla prima navigazione si è tutta sbrindellata: forse era lo spirito di <Mosgi> che non ci voleva stare a segnalare la mia zona di pesca …

Primo <tuffo>: sulla parete di capo Figari lato sud, di fronte all'isolotto di Figarolo. Mi trovo a nuotare contro luce, il sole non è ancora sorto ma dal punto di vista strategico è lo stesso: nuotando verso est resto illuminato dai chiarori dell’alba sul mare. Ho preferito avere il braccio che impugna il fucile rivolto verso il mare aperto dovendo sfruttare tutte le nicchie nella costa per nascondere la mia presenza in superficie e per impostare una discesa verso il fondo (se necessario). Usare questa strategia col braccio armato contro la parete rocciosa sarebbe molto complicato anche perché al largo stanno arrivando i traghetti dal continente e ogni tanto una delle loro onde s’infrange sulla costa che ha un gradino nella roccia in corrispondenza di dove la risacca del mare ha scavato la parete calcarea. La mano libera dal fucile mi serve per tenermi lontano dallo spigolo acuminato del tetto nella parete rocciosa quando arriva l’onda dei traghetti!

Pago subito la scelta strategica con un’orata che girato uno sperone roccioso mi vede mentre sto avanzando di soppiatto e fugge verso il basso, poco ha servito la bassa velocità del mio nuoto perché ho avuto la sensazione che sia stato il riflesso della luce sui vetri della maschera a rivelare la mia presenza, in realtà ancora lontana dal pesce.
Non riesco a stare fermo in superficie nonostante il moto ondoso sia leggero: a volte mi trovo a passare sotto il tetto di roccia tenendomi lontano dalla parete con la mano sinistra, ma quando arriva l’onda dei traghetti, questa mi solleva contro la base della sporgenza facendo sfiorare la testa contro gli spunzoni di roccia. Non ho calcolato che oggi c’è alta marea quindi, se voglio trovarmi con la spalla vicino alla parete, l’erosione nella roccia mi pone con la testa che sfiora la base del gradino.
La volta precedente che io ho usato questa strategia nello stesso tratto di costa, in effetti, mi trovavo più in basso e avevo tirato delle orate addirittura dalla superficie.

Ormai sono lì! Cambio strategia: dall'agguato dalla superficie passo all'agguato in parete. M’immergo partendo in <copertura> da dietro uno sperone di roccia, raggiungo la quota che mi consente la zavorra per restare in equilibrio idrostatico e mi affaccio lentamente o verso il basso o verso il lato propizio quando si ha il fucile rivolto verso il largo: quello sinistro …
Sul fondo appare un paesaggio innevato dove faccio fatica a riconoscere le rocce tanto sono ricoperte dalla mucillagine. Tutto il pesce che incontro si trova in parete, spesso vicino alla superficie e appena la mia testa spunta a esplorare ecco che saraghetti e piccole occhiate fuggono verso il fondo trascinando anche i pesci più grandi.
La scelta strategica si rivela improduttiva, allora provo qualche aspetto alla base della parete, prima guardando verso il largo (niente) poi verso l’alto: arrivano dei saraghi sotto taglia soprattutto <fasciati>.

Ho cominciato male!

Mi sposto per ancorare poco più avanti dove una larga baia presenta una franata non ripida e si può praticare l’agguato nel basso fondo, ma ci trovo già un gommone con un sub a bordo, indaffarato mentre si sta preparando per l’immersione. Proseguo allora fino a doppiare la punta di capo Figari e battere la parete che giunge fino alla periferia di Golfo Aranci nella baia di Cala Spada.

Scelta azzeccata!

Ho il sole perfettamente alle spalle, il fondale non è ripido come sul lato del mare aperto e il pesce non si trova proprio contro la parete ma intorno a dei massi tondeggianti e a del ciottolato. La mucillagine non ha invaso questo fondale forse troppo basso e battuto dalla risacca quindi s’incontra vita, avvisto anche delle cerniotte sul chilo e cosa strana: una femmina di Sparisoma cretensis (lo scaro o pesce pappagallo che catturo a Tenerife) ed è ancora raro nel Mediterraneo settentrionale.
La zona è invasa dalle orate! Alcune le avvisto dalla superficie mentre si alimentano nel substrato in prevalenza sul sommo delle rocce, altre le vedo che nel classico atteggiamento della masticazione a mezz'acqua stanno triturando qualche mollusco o le concrezioni che ospitano qualche nematode con i massicci denti molari.
Quelle che non sono impegnate a mangiare sono perse … Me ne disinteresso! Quando invece vedo da lontano una specchiata, le avvicino all'agguato, così nel carniere, finiscono tre orate, una sul chilo e due di 600 gr . Provo anche qualche azione di agguato nel basso fondo (m’immergo senza alcun avvistamento e compio un percorso d’esplorazione con qualche pausa all'aspetto) non riesco a intercettare qualche barracuda che evidentemente aveva una traiettoria di passaggio più al largo.

Con questa strategia percorro 500 metri circa di costa, quando allungando lo sguardo fuori dall'acqua, intravvedo la macchia bianca di un gommone di fronte a me e decido di tornare indietro, questa volta, passando più al largo. In questo tragitto ho il sole in faccia ma provvedo a compiere agguati nel basso fondo rivolto verso nord col sole di fianco. Cadono nel tranello una corvina di 700 gr e una triglia di tre etti.

Vicino al mio gommone trovo ancorato quello del pescatore avvistato in precedenza nella baia di capo Figari: deve aver pensato che il relativo pescatore si fosse diretto dall'altra parte, a est verso il mare aperto, mentre lui sta ripassando la zona che ho appena battuto. Mi trovo più al largo di dove si sta immergendo e non lo avviso. Altre volte l’ho fatto e ho trovato vecchi clienti che mi avevano tradito per un roller, altre volte arbageppetti che hanno voluto un parere sul loro <legno>, insomma perdite di tempo e volevo provare ancora una zona più al largo, dove conoscevo diverse franate abitate dalle corvine.

Il gommone che avevo avvistato si è rivelato un tender bianco con un Mercury di pochi cavalli e ho pensato a Giancarlo che usa questa soluzione nautica molto pratica nella pesca nomade: raggiungi il posto di pesca metti in mare il gommone che pesa poche decine di chili poi monti il motore e via!

Mi dirigo verso la secca al largo di punta Cannigione, ma è già <l’ora dei mutanti>: uno mi sfreccia a lato del gommone ed è passato più vicino possibile perché doveva vedere bene che bestia ero!
Questa volta mi trascino il pallone segna sub su ogni cappello della secca ma la situazione è drammatica: mucillagine da tutte le parti, a volte riemergo con i filamenti avvolti intorno al boccaglio così, lo tolgo dal lacciolo della maschera per tenerlo in mano.
Situazione: un taglio di acqua fredda sotto il termoclino a sette metri di profondità che annebbia il cervello e solo qualche sarago fasciato. Nella franata delle corvine, incontro solo quelle di tre etti di peso e catturo un labride marvizzo (prelibato per la mia compagna).

Un’ora di tuffi a vuoto …

Morale: Sono tempi duri!
Dopo una primavera infame, fredda, piovosa e con poco pesce, finalmente con acqua più calda le orate si sono avvicinate alla costa, ma è la stagione buona anche per gli altri pescatori subacquei … Devi muoverti prima dell’alba per anticipare la concorrenza. Su tre zone di pesca devi sperare che almeno una sia produttiva altrimenti il <cappotto> sarà spietato!

Il termoclino è ancora alto e le possibilità di avvistamenti e catture sono solo nel basso fondo. La volta precedente a venti metri di profondità avevo catturato una cernia di 2.5 chili ma era proprio l’unico pesce .

Tutti siamo costretti a concentrarci nella fascia batimetrica degli 0/10 metri e alla lunga i pesci si allerteranno a ogni piccolo rumore.

Purtroppo il ciclo della mucillagine finisce alla fine di agosto e il comportamento del pesce in queste condizioni è molto chiaro: non ama la mucillagine e preferisce stazionare a mezz'acqua dov'è impossibile insidiarlo.
Non ho provato ancora secche più profonde, finché il taglio dell’acqua fredda non si mitiga, resterò nel basso fondo. Mangerò solo orate ancora per molto tempo!
Giodap
Giorgio Dapiran
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Funzione psicologica della caccia subacquea

Occupare il proprio tempo libero nel procurarsi il cibo riavvicina l’uomo alle occupazioni esistenziali primitive che hanno determinato lo sviluppo della sua psiche.
E’ un momento di ri-appropriazione delle funzioni esistenziali primarie, di superamento dell’alienazione che caratterizza le moderne popolazioni urbanizzate
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#79626
Re: Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
Caro Giorgio non ero io, nel mio tender monto un suzuki 4 cv e poi di sabato in stagione lavoro. Comunque la soluzione del tender si sta rivelando molto efficace, vado spesso lì col tenderino ma solo se il mare è calmo, perchè quel mezzo nautico non tiene bene il mare.

Bene uno di meno! (nota del Maestro)
giancarlo83
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Ultima modifica: 07/07/2019 20:25 Da Giodap.
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#79628
Re: Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
Aspettami per le secche profonde, sono curioso di vederle!
fapnea
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Fabrizio
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#79633
Re: Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
Fabrizio ho quello per te!
Una secca vergine dove ho girato buona parte del video inedito <Agguato profondo 5> ma devo andare a riguardare le scene del video per ritrovare le <mire> che delimitano la zona. Per ora comunque non se ne parla con la situazione che ho descritto sugli alti fondali ...
Giodap
Giorgio Dapiran
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#79634
Re: Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
Sarebbe fantastico Giorgio, io sarò in ferie ad agosto ma
Non voglio crearti rotture!
fapnea
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Fabrizio
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#79638
Re: Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
sempre emozionante leggere il diario
moxet
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Marco Mossetto
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#79640
Re: Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
Fabrizio sentiamoci quando sei in ferie io penso di essere libero ma non si può mai sapere ...
Oggi il termoclino era molto più fondo, sui 20 metri quindi la situazione della temperatura della colonna d'acqua sta evolvendo rapidamente.
Giodap
Giorgio Dapiran
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Ultima modifica: 08/07/2019 12:19 Da Giodap.


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#79643
Re: Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
Giodap ha scritto:
Fabrizio sentiamoci quando sei in ferie io penso di essere libero ma non si può mai sapere ...
Oggi il termoclino era molto più fondo, sui 20 metri quindi la situazione della temperatura della colonna d'acqua sta evolvendo rapidamente.


Va bene Giorgio!
Piano piano migliorerà la situazione termoclino ma
Sono preoccupato per i 40 gradi terrestri... qui non si respira !
fapnea
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Fabrizio
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#79645
Re: Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
Sono le 5 di mattina e mi sono svegliato tutto sudato (è l'ora della sveglia per andare a pescare, ma oggi sono di riposo), così mi sono messo ad annaffiare le piante intorno alla casa per rinfrescare l'ambiente e dopo questa operazione va un po meglio!
E' difficile recuperare le energie dopo una giornata di pesca con questo caldo ...
Sto bevendo in continuazione e facendo docce a nastro: ho letto che gli anziani come me devono tenere bassa la temperatura corporea, quasi quasi mi costruisco una campana-abitazione sotto il termoclino!
Giodap
Giorgio Dapiran
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#79646
Re: Diario di pesca 4 Anni, 9 Mesi fa  
Giodap ha scritto:
Sono le 5 di mattina e mi sono svegliato tutto sudato (è l'ora della sveglia per andare a pescare, ma oggi sono di riposo), così mi sono messo ad annaffiare le piante intorno alla casa per rinfrescare l'ambiente e dopo questa operazione va un po meglio!
E' difficile recuperare le energie dopo una giornata di pesca con questo caldo ...
Sto bevendo in continuazione e facendo docce a nastro: ho letto che gli anziani come me devono tenere bassa la temperatura corporea, quasi quasi mi costruisco una campana-abitazione sotto il termoclino!


Ti capisco Giorgio, io sto entrando ora in raffineria, uscirò alle 18...
fapnea
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