Un saluto a tutti. Ho deciso di raccontare la mia recente esperienza di “pescata vacanziera” grazie alle insistenze di Gabriele 73 con cui ho tenuto frequenti contatti via WA durante la settimana tra il 23 e il 28 ottobre scorso. In tale periodo mi sono recato a Minorca, insieme ad un caro amico (non pescasub ma cannista) che ci va quasi tutti gli anni e che mi aveva parlato molto bene di quest’isola dal punto di vista della pescosità. Ho approfittato della sua ospitalità e mi sono portato, a questo punto, un pò di attrezzatura per vedere se riuscivo a combinare qualcosa. Ovviamente, date le mie scarse qualità, quelle che intendevo fare erano essenzialmente uscite da terra, nelle baie che il mio amico mi avrebbe indicato di volta in volta. Lui si sarebbe limitato ad accompagnarmi (sempre che non uscissi all’alba) e farsi qualche giornata di sole in compagnia della moglie, senza pescare, approfittando di una settimana praticamente estiva: temperatura esterna intorno ai 30 gradi, temperatura dell’acqua intorno ai 24 gradi. Così ho imbarcato sul volo Malpensa - Mahon i miei Saber 100/7.5 e Saber 90/7 (quest’ultimo preso la scorsa estate e non ancora testato per via della assoluta assenza di pesce…). L’alloggio, un bell’appartamento con inclusa piscina, è situato nella baia di Cala Galdana, nella zona sud-ovest di Minorca. Un luogo che in estate è inflazionato dai turisti e a dire il vero anche a fine ottobre abbastanza frequentato da tedeschi e francesi.



Però il bello di questo posto è che, nonostante il movimento, vede la presenza di pesce, specie se alla fine della baia. Partendo da terra con 4-500 metri di pinneggiata hai già la possibilità di vedere quegli animali con le pinne che girano sott’acqua, esseri praticamente sconosciuti nella permanenza estiva in Sardegna durata ben due settimane. Infatti il primo giorno esco poco prima delle 8 del mattino già vestito di tutto punto, attraverso la strada sotto casa e con 200 metri di camminata sono in spiaggia. Costeggio il lato sinistro per circa 300 metri e vedo già dei saraghi e dei cefali. Ma non sono venuto sino a qui per i cefali. Proseguo dunque a ridosso della costa, la profondità non è mai elevata, massimo una decina di metri. A causa di un vento da sud che entra dritto nella baia, caratterizzata da un fondale di sabbia finissima che rende torpido il tutto, giro la punta di sinistra dove l’acqua è più trasparente e il fondale presenta una bella prateria di grandi massi, anche affioranti, di varie forme e molto belli per agguati e aspetti ben nascosti. Decido di fare brevi aspetti tra gli 8 e i 10 metri, giusto per vedere l’aria che tira e per iniziare ad allenarmi. La battuta (se così si può chiamare) dura circa tre ore con il risultato che vedete nella foto (mi perdonerai Giorgio se non ho messo in questa foto un Dapiran-oggetto, ma non era mia intenzione postare le eventuali immagini; poi però Gabriele 73 mi ha convinto e allora dalle prossime…).




Per comparazione, il vassoio dei pesci è lungo circa 46-47cm. Sono rimasto alquanto sorpreso nel beccare un dentice (risultato di 2.4 kili circa) in un fondale così basso. Non ho neanche dovuto fare fatica né una lunga apnea che come mi ha visto è venuto dritto come un razzo verso di me, peccato per lui che in mezzo c’era il Saber 90. Si perché col saber 90, astra da 7mm ed elastici Cressi ultimo tipo da 14, il dentice è stato passato con quasi tutta l’asta da una distanza di 2 metri circa. Tuttavia ho notato che il tiro risulta più preciso e fulmineo, almeno nel mio caso, se aggancio gli elastici alle ultime due pinnette anziché alla seconda e alla terza. Il pesce ha tentato di dirigersi verso il fondo ma l’ho messo subito in tiro e bloccato contro l’aletta. Al cappone non volevo sparare per paura di rovinare l'asta , ma lo avevo davanti alla punta del fucile e allora ho scaricato un elastico. Ci sarebbe stata pure una triglia che ho preso solo perché mi stava davanti e non si spostava. Le due ricciolette facevano parte di un branco di una dozzina e passavano per caso dietro di me mentre facevo un aspetto. Prima ne ho pesa una, poi dopo una decina di minuti lo stesso branco mi passa davanti una cinquantina di metri più in là, e allora prendo la seconda.
Beh, non è certo una pescata memorabile ma visti i malinconici precedenti, sono rimasto veramente soddisfatto. Sia per il Saber 90 sia per il fatto che in quest’isola puoi divertirti partendo dalla spiaggia dedicando un paio di ore a questa passione e tirando pure fuori qualcosa. Il primo giorno è OK. I prossimi a seguire, se vorrete

Bravo, hai fatto bene a scrivere, tira fuori tutti i pesci, almeno si sogna un pò

Gia' da solo un dentice di quella grandezza vale il titolo di "una bella pescata" !!! Congratulazioni quindi !!

Già andare in ferie ad ottobre è una bella conquista.. In più se prendi pure pesce... Complimenti!

Bravo

In realtà da quest'anno sono sempre in ferie...

Comunque, visto che non vi siete lamentati passo al seguito.

La mattina del giorno seguente decido di trascorrerla con i miei amici, un pò in giro per l’isola. L’isola è piuttosto piccola e in mezz’ora di auto raggiungi un pò tutto. Le cittadine come Mahon e Ciutadella sono ben tenute, carine e pulite ma non è che abbiano particolari attrazioni storico-culturali. Si va a Minorca per il mare, come anche per la Sardegna che però presenta un entroterra affascinante e ricco oltre che città vere. Si rientra nel primo pomeriggio e mentre gli altri cominciano a discutere su come cucinare il pescato io decido di trascorrere le ultime ore del pomeriggio fino al calasole a Cala Morel. Una bella località a nord-ovest che necessita del prestito dell’auto per arrivarci. Anche questa è una bellissima baia, totalmente riparata dal mosso, con abbarbicate sui pendii circostanti case e ville tutte bianche. La zona, udite udite, è preservata dall’inquinamento luminoso perchè le luci dell’abitato (fatto solo di vacanzieri), sono tutte rivolte verso il basso e nascoste ai bordi delle strade. Ne consegue un cielo notturno particolarmente buio e stellato.





Mi viene indicata, grazie ad alcune mire fornite dal mio amico, una secca appena fuori la baia raggiungibile con circa 3-400 metri di pinneggiata. Arrivo alla cala e parcheggio l’auto in prossimità della stradina che conduce al mare alle ore 15 circa con al fianco il Saber 100/7.5. C’è gente che prende il sole e fa il bagno ma non sembra far troppo caso a me. Nella cala il massimo della profondità si aggira intorno ai 6-7 metri poi, appena girato l’angolo e raggiunta la punta a fine baia mi dirigo verso la secca che inizialmente fatico a trovare ma che riesco a raggiungere dopo un paio di tentativi. In effetti non è molto estesa, meno di un centinaio di metri, con un cappello che arriva ad 8 metri e degrada verso i 30. Pedagno la boetta al centro e mi dirigo sui bordi della secca. La giornata è fantastica, la trasparenza dell’acqua sembra infinita. Faccio in modo di iniziare nel lato all’opposto del sole e guarda caso lì’ stazionava una folta mangianza composta prevalentemente da migliaia di castagnole. Inizio degli aspetti tra i 12 e i 15 metri (raramente vado oltre, specie se sono da solo, sebbene abbia fatto anche una puntata a 18 un pò più in là) nella ovvia speranza di veder passare qualcosa. I predatori presenti in questa secca erano soprattutto palamite, alletterati e barracuda di medie dimensioni. Anche qualche riccioletta da far crescere. Non ho mai visto roba grossa e le palamite e gli alletterati in caccia viaggiavano a velocità supersoniche. Ho fatto una ventina di aspetti intestardito a prendere uno di questi pinnuti ma inutilmente. Solo alla fine, quando uno pensa “ne faccio ancora uno e poi mi sposto”, sono riuscito a catturare un alletterato (che poi credo sia un tombarello, chiedo ai più esperti) con un tiro sicuramente fortunoso e avvantaggiato dal fatto che probabilmente, nascosto dietro un masso e coperto dallo spessore delle castagnole, il pesce non si sia accorto della mia presenza. Più o meno allo stesso modo catturo un bel barracuda. Spostatomi nella parte opposta del bordo della secca faccio una puntata raggiungendo i 18 metri dove decido di stazionare per non più di 30 secondi nella speranza di vedermi arrivare addosso un dentice come la volta precedente; arriva invece una riccioletta da Kg solitaria delle dimensioni delle precedenti che metto in carniere. Al ritorno rientrando nella baia scorgo da lontano che c’è ancora gente in spiaggia e in acqua, sebbene cominci l’imbrunire. Mi tengo quindi ancora un pò fuori ma a ridosso della costa per fare una mezzora di “strusciapanza”; è qui che mi capita il sarago; sul momento mi dico che non dovrei provare a prenderlo che ho pesci più nobili in carniere; ma poi mi ricordo delle mie umili origini e concludo un agguato vincente mentre il povero era intento a nutrirsi su uno scoglio a non più di due metri di profondità. Rientro dopo circa 4 ore di acqua.

Avere questi carnieri in Sardegna sarebbe una pacchia!

Hai fatto il permesso di pesca prima di partire per la Spagna?
In Spagna il permesso di pesca è obbligatorio e fra l'altro prevede una visita medica specifica per l'apnea, quindi mi incuriosisce come ti sei mosso ...

Cari buongiorno,
organizziamo una pescata insieme, che ne dici Giorgio?
Per quanto a Tenerife, spero convincere la mia signora di smetterla di massacrarsi in ospedale (medico come Massimo...), ma sembra impossibile!
Un abbraccio
antonio

Giodap ha scritto:
Avere questi carnieri in Sardegna sarebbe una pacchia!

Hai fatto il permesso di pesca prima di partire per la Spagna?
In Spagna il permesso di pesca è obbligatorio e fra l'altro prevede una visita medica specifica per l'apnea, quindi mi incuriosisce come ti sei mosso ...

Si l'ho fatto al modico prezzo di 28 euro. Se non altro qui in Italia al mare ci possiamo andare senza balzelli (per ora).