L'importante e' che la preda sia venuta a casa con te.
L'abbiamo detto tante volte, il caso a volte e' a nostro favore, ma tante volte invece ci fa perdere catture considerate gia' fatte!
Unico rammarico e' che in queste secche non saro' in grado di seguirti....
Mi godro' le tue catture una volta riportate in superficie!!

Pero'...niente male !!!!

Ho deciso un cambiamento delle mie strategie di pesca.

Ho già presentato nei mesi passati un approccio alla pesca molto condizionato dalla presenza del pesce lungo la costa nord est della Sardegna: quando l'acqua era ancora fredda e l'insolazione riscaldava l'acqua nelle insenature del basso fondo pescavo all'agguato dalla superficie . Ho raccontato di alcune catture con la nuova tecnica dell'aspetto da galla. Oggi ho provato a pescare di nuovo all'agguato dalla superficie ma non ho fatto un tiro!

Il pescatore va dove c'è il pesce ...

Gli insuccessi delle ultime uscite mi hanno convinto a cambiare ancora: ho riesumato il GPS con i contatti elettrici ossidati e via a cercare quelle secche dove si possa incontrare qualche bella preda, ma nel futuro non condurrò tutta la battuta di pesca a quelle profondità anche perché non mi diverte!

Riassumendo: ricerca della secca - opportuno ancoraggio a seconda della corrente - preparazione dell'apnea - due minuti circa di immersione alla ricerca del pesce - 4/5 minuti di recupero in superficie per preparare l'apnea successiva - altri due minuti di apnea.

Non è divertente!

Peschi poco in rapporto al tempo della preparazione : nella migliore delle ipotesi fai 12 tuffi all'ora. Le emozioni possono ripagare del tempo <perso> ma a volte non c'è pesce e ti sei spolmonato per niente ...

Prossimamente pescherò come sempre nel basso - medio fondo e dedicherò solo un'oretta alla pesca profonda (solo se non avrò il carniere che mi aspetto).

Ho visto poco fa di persona quel pesce bellissimo!
Come sempre Giorgio dimostra di essere un grande interprete della Pescasubacquea!
Non vedo l’ora di vedere quella secca!

SARà stata anche fortuna ma dietro c è un esperienza tale che hanno portato alla cattura. Complimenti! Bellissimo pesce!

Giorgio non so quanti tuoi coetanei hanno le tue prestazioni!!!

Io anche se da due anni pesco quasi ogni giorno ancora non arrivo a due minuti di apnea. Devo capire perché!

Ho voluto evidenziare un errore di impostazione: sulle secche fonde non si usa un fucile poco potente perché è l'unico posto dove si può fare un incontro di <mole>.
Il bello è che: per Fapnea, sapendo la pesca che fa in profondità sulle cernie, ho preparato lo stesso fucile, ma armato con due elastici da 16/1 extrime della Primeline (i 16 più potenti).
Consiglio bene gli altri e per me ... il calzolaio va sempre con le scarpe rotte!
E' andata bene per la precisione del tiro anche questo d'istinto come ormai sono abituato a fare su tutti i pesci. Il sasso in questione ha una larga entrata alta una trentina di centimetri e una uscita rotonda di 40 cm di diametro verso la quale la cernia aveva disposto il muso. C'erano altri angoli più nascosti dove la cernia avrebbe potuto rannicchiarsi, il tiro è stato quanto mai tempestivo perché il pesce avrebbe potuto schizzare fuori da questa tana troppo piccola e aperta per essere una tana stanziale. Il polpo in bocca al pesce ha evidenziato che sotto quel sasso c'era una tana di caccia!

La secca è segnata sulla carta nautica ma non è più larga di un cerchio di 50 metri sulla sabbia. Giusto 4 creste di roccia con qualche sasso appoggiato sulla sabbia. Conosco posti ben più grandi e molto più interessanti che non sono segnati sulle carte nautiche, quindi non immaginate qualcosa di mitico ...

Le mie prestazioni: sono la dimostrazione che se si è sani e soprattutto si è condotta una vita sana, non ci sono limiti di età per la pesca in apnea!
In merito ai due minuti di apnea: penso che siano alla portata di tutti ... L'apnea però è una disciplina che va coltivata, come diceva Majol è anche <un fatto di testa>. Nel senso che in superficie il rilassamento mentale deve essere totale, mai forzare la ventilazione e ascoltare le sensazioni del proprio corpo man mano che procede la preparazione all'apnea, sentire il benessere che pervade l'organismo fino al leggero formicolio di un dito della mano. Apnea è ascoltare l'organismo! Entrare in quel mondo misterioso che è fuori dalla nostra indagine razionale perché il corpo e la respirazione sono regolati da un sistema nervoso che non è quello centrale (SNC).

Grazie dei preziosi consigli, Maestro, ne farò tesoro!

Mi domando come mai avesse fatto un tuffo profondo con il settantino.
Davvero per testare i limiti del suo ultimo capolavoro?
Cosa strana , Nelle ultime pescare non avverto più la fame d’aria .
Torno in superficie solo perché non voglio esagerare e mi ostino a rispettare i limiti dentro il quale sono abituato a pescare in sicurezza.
Maestro lei è sempre fonte di ispirazione e insegnamento.
Non vedo l’ora di leggere il suo libro .

Non fatevi tentare da sensazioni <sbagliate>!
Una cosa è il benessere in superficie mentre preparate l'apnea, cosa ben diversa è il benessere che provate appostati sul fondo, ad esempio a - 20 metri .

La pressione della colonna d'acqua sovrastante aumenta la pressione parziale dell'ossigeno disciolto nel sangue dando l'impressione di averne di più a disposizione . In risalita purtroppo diminuendo la pressione idrostatica, anche la pressione parziale dell'ossigeno diminuisce bruscamente : ecco la causa delle sincopi anossiche a pochi metri dalla superficie !

Non espirate mentre risalite dal fondo (anzi richiamate dal naso l'aria contenuta nella maschera), iniziate l'espirazione solo a pochi centimetri dalla superficie in modo da avere pronta la fase d'inspirazione appena la bocca è fuori dall'acqua.